Cri, ho già fatto e piano piano farò in tempo a fare tutto. Sai che per me è un divertimento e se cucino mi tolgo anche tante erbacce dall'anima. Ora sto sistemando un paio di cosine che voglio fare per le mie sorelline che mi vengono a trovare il prossimo lunedì.
Però Gabriele mi ha detto che lui prenderà dei pasticcini perchè dice che ne ho già troppe di cose da fare, gli do retta, mica perchè mi peso fare un po' di pasticcini, solo perchè lo accontento un pochino. Tanto da fare ne ho sempre in abbondanza.
Oggi ho a pranzo Enzo, ma lui mangia pesce e quello glielo prepara Gabriele perchè gli piace tantissimo farlo, quindi io non devo fare niente.
Hai ragione, i miei figli non hanno mai chiesto nulla e si accontentano di tutto, anche di un panino, anzi, i panini sono sempre molto graditi. E sono contenti sempre di tutto quello che trovano a tavola.
Però fa star bene me fare quello che faccio e mi porto dentro questi ricordi sempre, il più bello che ricordo non è quando siamo a tavola e mangiamo, quello che mi piace di più è la preparazione (fossero anche solo panini), poi sparecchiare e sistemare le cose mentre loro fanno le loro chiacchierine in salotto o in giardino.
Ecco, non immagini quanto mi facciano bene le loro risate e battute.
Questo è il paradiso per me e posso dire che la mia vita mi ha dato talmente tanta gioia che neppure in mille anni potrei spiegarti quanto bella è stata.
E' anche vero che ho avuto tanti dolori, ma sono proprio i miei dolori a farmi amare così tanto la vita, e serve sempre trasformare le sofferenze in forza. Nel mio caso la forza viene proprio dai miei dolori.
Ho sempre nella mente lo scritto del grande Gibran:
""La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere""