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Notizie ed Eventi

ABOLITO L'OBBLIGO DEL MESE DI SOSPENSIONE PER GLI ANTICORPI MONOCLONALI

30 Aprile 2025

 

Siamo felicissimi di annunciarvi che sono stati cambiati i protocolli di somministrazione degli anticorpi monoclonali.
In sintesi:
1) Il mese di sospensione dopo un anno di trattamento non è più obbligatorio.
2) La prima valutazione dell'efficacia viene fatta a sei mesi (e non più a tre mesi), questo significa dare più tempo ai clinici e ai pazienti per valutare se il farmaco è realmente efficace oppure no, anche nei casi di pazienti che rispondono sul lungo termine.
3) Sarà possibile anche switchare tra anticorpi, oltre che combinare anticorpo monoclonale e tossina botulinica (pratiche finora non ammesse).
Potete trovare le indicazioni a pag. 43 della Gazzetta Ufficiale 👇
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2025/04/22/93/sg/pdf

EDUCATION BOX EMICRANIA A ROMA

30 Aprile 2025

 

La Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, nella persona del Prof. Fabrizio Vernieri,  organizza giovedì 8 maggio un incontro formativo sul tema dell'Emicrania. L'iniziativa è aperta a tutti i pazienti interessati che potranno collegarsi  anche da remoto e porre domande in chat. E' possibile prenotarsi tramite il seguente link: Education_Box Online. Interverranno, tra gli altri, Alessandra Sorrentino, Presidente di Al.Ce., e l'attrice Veronika Logan, socia e amica di Al.Ce. 

Partecipate numerosi!

SETTIMANA NAZIONALE E GIORNATA NAZIONALE DEL MAL DI TESTA 2025

24 Aprile 2025

Dal 12 al 18 maggio 2025 torna la Settimana Nazionale del Mal di Testa, promossa da ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) in collaborazione con AIC (Associazione Italiana Cefalee), che culminerà con la Giornata Nazionale del Mal di Testa domenica 18 maggio. Quest'ultima, ormai alla XVII edizione, è promossa dala SISC (Società Italiana per lo Studio delle Cefalee) e dalla SIN (Società Italiana di Neurologia) in collaborazione con Al.Ce. – Alleanza Cefalalgici, la SIMG - Società Italiana di Medicina Generale, la Fondazione Onda ETS e la CommtoAction. In attesa di diffondere tutte le iniziative previste sul territorio, pubblichiamo le due locandine ufficiali. Da anni nel corso di quesa settimana e di questa giornata moltissime persone che soffrono di mal di testa hanno la possibilità di ricevere risposte e trovare la via d'accesso al corretto perrcorso di diagnosi e cura. Seguiteci nelle prossime settimane per scoprire tutti gli appuntamenti in programma.

Di seguito i link ai documenti:

Volantino Giornata Nazionale del Mal di Testa 18 maggio 2025

Diario mensile del Mal di Testa che sarà distribuito durante la Giornata Nazionale

Programma delle iniziative in occasione della Giornata Nazionale del Mal di Testa SISC - 18 maggio 2025

Settimana Nazionale del mal di TestaLocandinaSISC

Sportello Informativo sulle Cefalee alla Fondazione Mondino di Pavia - 17 maggio 2025

 

Nuovo numero di Cefalee Today n.142 disponibile

29 Marzo 2025

E' disponibile il nuovo numero 142 di Cefalee Today del mese di Marzo

Leggi il sommario dei contenuti

La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.142

29 Marzo 2025

Cefalea e Ramadan: un binomio frequente ma non insormontabile

Siccome nel numero precedente abbiamo parlato della cefalea associata ai pasti natalizi, essendo ancora in corso il Ramadan, ricorrenza sacra per i musulmani di tutto il mondo, non potevamo non affrontare la relazione tra questo periodo e il mal di testa. Si tratta di un periodo caratterizzato da un’astensione da cibo, bevande e fumo che dura dall’alba al tramonto per circa un mese. Questa pratica religiosa modifica il ritmo quotidiano e le abitudini alimentari, con alcuni inconvenienti, tra cui l’insorgenza o l’esacerbazione della cefalea. Ma perché il digiuno del Ramadan è spesso associato al mal di testa e cosa si può fare per gestirlo al meglio? La correlazione tra digiuno e cefalea non è una novità. Già in passato, diversi studi avevano evidenziato come l’astensione prolungata dal cibo potesse scatenare il mal di testa anche in persone che non ne soffrivano abitualmente. Pure per altre pratiche religiose, come lo Yom Kippur ebraico, al digiuno può associarsi la cefalea. Durante il Ramadan, questa tendenza sembra accentuarsi, soprattutto nei primi giorni di digiuno. Diverse ricerche hanno infatti dimostrato un aumento della frequenza degli attacchi di emicrania durante questo periodo. Uno studio in particolare ha rilevato che oltre la metà dei partecipanti con emicrania ha avuto un attacco proprio nel primo giorno di Ramadan, spesso durante le ore di digiuno. Ciò accade per varie ragioni:

· Disidratazione: Non bere nelle ore di sole, porta alla disidratazione. La mancanza di liquidi influisce negativamente su diverse funzioni corporee, inclusa la circolazione cerebrale, e può essere un importante fattore scatenante della cefalea.

· Variazioni della glicemia: Il digiuno comporta un abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue (ipoglicemia). Questa fluttuazione può essere percepita dal corpo come uno stress e innescare il mal di testa.

· Astinenza da caffeina: Molte persone consumano regolarmente caffè o altre bevande contenenti caffeina. La brusca interruzione dell’assunzione durante il Ramadan può indurre la cosiddetta “cefalea da sospensione di caffeina”, un mal di testa pulsante e fastidioso.

· Cambiamenti nel ritmo sonno-veglia: Durante il Ramadan, spesso si assiste a una modificazione degli orari di sonno e veglia, con veglie prolungate e sonno frammentato. Questa alterazione dei ritmi circadiani può contribuire all’insorgenza della cefalea.

· Fattori ormonali e neurochimici: Alcuni studi recenti hanno esplorato il ruolo di specifici biomarcatori nella cefalea da digiuno. Ad esempio, è stato osservato durante gli attacchi di cefalea indotti dal digiuno nel primo giorno di Ramadan un aumento del livello plasmatico del CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), il neuropeptide coinvolto nella patogenesi dell’emicrania, suggerendo un possibile meccanismo sottostante.

Pertanto, chi soffre già di emicrania può sperimentare un peggioramento dei propri sintomi durante il Ramadan in termini di frequenza, intensità e durata degli attacchi, specialmente nella prima parte del mese. Tuttavia, è interessante notare che questa tendenza sembri attenuarsi con il progredire del Ramadan, forse per un progressivo adattamento del corpo al nuovo regime alimentare e di sonno.

Un’altra osservazione interessante inerente al rapporto tra cefalea e Ramadan riguarda l’identificazione di un mal di testa che insorge dopo l’Iftar, il pasto serale che interrompe il digiuno. Questa cefalea post-prandiale, che si manifesta entro 4 ore dalla rottura del digiuno, è diversa dalla classica cefalea da digiuno, che di solito insorge dopo un periodo di astensione prolungato dal cibo, in genere 16 ore circa.

Nonostante la frequenza della cefalea associata al Ramadan, esistono diverse strategie che possono aiutare a prevenirla o a gestirla:

· È fondamentale bere a sufficienza durante le ore non di digiuno, privilegiando l’acqua ed evitando bevande zuccherate.

· Se si è consumatori abituali di caffeina, è consigliabile ridurre gradualmente l’assunzione nelle settimane precedenti il Ramadan per minimizzare i sintomi da astinenza.

· Durante l’Iftar e il Suhoor (il pasto che precede l’alba), è preferibile consumare pasti equilibrati e non eccessivamente abbondanti, evitando cibi troppo grassi o zuccherati. Pure i fritti sarebbero da evitare.

· Cercare di mantenere un ritmo sonno-veglia il più regolare possibile, anche se gli orari del Ramadan possono renderlo difficile.

In conclusione, la cefalea è un disturbo comune durante il Ramadan, influenzata da una serie di fattori fisiologici e abitudinali. Essere consapevoli di questi meccanismi e adottare strategie preventive e di gestione adeguate può aiutare i fedeli a vivere questo importante periodo religioso con maggiore benessere. E’ bene ricordare sempre che il consulto con un professionista sanitario è fondamentale per chi soffre di cefalea cronica o persistente.

A cura della Dott.ssa Eleonora Di Pietro,
Biologa nutrizionista - Associazione Eupraxia

La necessità di migliorare il percorso diagnostico terapeutico delle donne afflitte da emicrania: esperti a confronto

29 Marzo 2025

L’emicrania è indubbiamente un disturbo disabilitante che affligge principalmente le donne, compromettendone spesso la vita lavorativa e sociale. Sebbene questo concetto sia noto da tempo, ad oggi non abbiamo a disposizione un percorso diagnostico e terapeutico che possa soddisfare appieno le peculiari necessità delle persone di genere femminile nelle diverse fasi della vita. L’emicrania femminile, rispetto a quella maschile, differisce non solo per la maggiore prevalenza e gravità, ma anche per le differenze legate al genere, come le variazioni ormonali associate al ciclo mestruale e alla menopausa, la gravidanza e l’allattamento, nonché l’uso dei contraccettivi e della terapia ormonale sostitutiva. Da non tralasciare gli aspetti psicologici e la problematica dei tumori femminili, come il tumore al seno, che spesso richiedono una terapia ormonale di lunga durata. Gli attacchi di emicrania possono manifestarsi precocemente, verificandosi frequentemente prima dell’età adulta. La gestione dell’emicrania nelle bambine e nelle adolescenti richiede molta attenzione. Sebbene esistano linee guida nazionali e internazionali per la diagnosi e il trattamento delle cefalee pediatriche, la transizione critica tra prepubertà e postpubertà non viene sufficientemente enfatizzata. Inoltre, un’attenzione maggiore dovrebbe essere rivolta agli aspetti sociali delle adolescenti nella loro vita quotidiana, identificando situazioni ed esperienze che possano rappresentare una fonte di ansia o stress associata all’emicrania. Per cercare di colmare queste mancanze, un gruppo di esperti della Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee (Anircef) in collaborazione con la Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) e con il supporto incondizionato di TEVA, ha recentemente proposto un documento  di consenso sull’argomento tramite il metodo Delphi. Il metodo Delphi è una tecnica di previsione in cui esperti rispondono a più ripetute indagini, in modo anonimo, per raggiungere un consenso su un argomento, riducendo l’influenza di opinioni individuali e migliorando l’affidabilità del risultato. Gli esperti dei Centri Cefalee sono stati affiancati da esperti nella salute della donna nelle diverse fasi della vita (Pediatra, Medico di Medicina Generale, Ginecologo, Oncologo, Farmacologo, Farmacista), arrivando così a formulare un approccio multidisciplinare al problema. Gli esperti hanno ritenuto che i sintomi dell’emicrania siano per lo più fraintesi dalle donne colpite e che non vengano considerati come legati a una malattia vera e propria anche per paura dello stigma; di conseguenza, le donne con emicrania potrebbero impiegare molto tempo prima di cercare attivamente supporto medico. Sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere l’educazione sulla malattia sono punti cruciali per aumentare la consapevolezza sull’emicrania tra le donne, ridurre lo stigma e garantire un’adeguata assistenza medica. Analizzando, infine, il problema punto per punto, gli esperti hanno concordato che:

1. nelle pazienti pediatriche e adolescenti, un intervento sociocomportamentale dovrebbe essere pianificato prima di qualsiasi trattamento farmacologico;

2. l’individuazione dell’emicrania con aura è considerata cruciale per le donne adulte che necessitano di terapia contraccettiva (secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’emicrania con aura rappresenta una controindicazione assoluta all’uso di contraccettivi ormonali estroprogestinici in quanto è associata a un aumento del rischio di eventi ischemici cerebrovascolari);

3. l’agopuntura è un trattamento efficace per le donne in gravidanza e in allattamento;

4. la selezione della terapia ormonale sostitutiva nelle pazienti in menopausa richiede una valutazione attenta per mitigarne i rischi;

5. manchino letteratura e linee guida per la gestione dell’emicrania nelle donne sottoposte a trattamenti riproduttivi assistiti o oncologici.

Le informazioni ottenute da questo documento dovrebbero servire per sviluppare un percorso specifico per diagnosticare e trattare l’emicrania femminile. La gestione attuale dell’emicrania nelle donne in Italia necessita di profondi miglioramenti per garantire una cura ottimale, standardizzata e continua in ogni fase della vita.

Gli esperti sottolineano la necessità di:

a. una maggiore multidisciplinarità (intesa come una stretta collaborazione tra il neurologo/specialista in cefalee e tutti gli altri professionisti medici eventualmente coinvolti nella cura

dell’emicrania durante la vita delle donne);

b. un aumento della collaborazione tra le cliniche per le cefalee e i servizi territoriali;

c. una maggiore educazione sulla gestione dell’emicrania e sugli strumenti diagnostici tramite aggiornamenti periodici (dedicati a tutti gli operatori professionali che potrebbero supportare le donne con emicrania, inclusi ginecologi, farmacisti, medici di medicina generale, pediatri, oncologi e altri specialisti). Auspichiamo che questi suggerimenti vengano accolti al più presto dalle Istituzioni che si occupano di Sanità Pubblica.

Farmaci per la Cefalea e nuovo Codice della Strada

29 Marzo 2025

Prof. Mannaioni, i farmaci per la cefalea possono risultare positivi ai test salivari per droghe?

In generale no, i farmaci utilizzati nella profilassi e nella terapia sintomatica della cefalea non rientrano tra le sostanze ricercate nei test salivari standard (THC, cocaina, oppiacei, MDMA, amfetamine e metamfetamine). Tuttavia, falsi positivi sono possibili, anche se molto rari. Ad esempio l’ibuprofene, in passato, è stato segnalato in alcuni studi aneddotici e non controllati come potenziale fonte di falsi positivi per cannabinoidi (THC), ma si tratta di casi isolati, datati e con test di vecchia generazione. I test moderni sono molto più specifici. Il paracetamolo non dà falsi positivi noti per droghe d’abuso. Alcuni antidepressivi triciclici possono dare interferenze marginali in test immunoenzimatici molto sensibili, ma è improbabile che questo accada nei test rapidi salivari standard in uso alle forze dell’ordine. In ogni caso, non dobbiamo dimenticarci che i test salivari sono test di screening a cui seguiranno, in caso di positività, dei test di conferma che confermeranno o meno la presenza di molecole proibite con assoluta certezza.

Alcuni farmaci per cefalea influenzano la capacità di guida. Sono ricercati nei test?

Sì, alcuni farmaci influenzano la capacità di guida, anche se non sono ricercati nei test di polizia. È il caso del Lasmiditan, che agisce come agonista selettivo di un particolare tipo di recettore per la serotonina e può causare sedazione, vertigini e rallentamento psicomotorio. Questi effetti sono clinicamente rilevanti, ma il farmaco  non viene rilevato dai test antidroga. In questi casi, il paziente è tenuto a rispettare le raccomandazioni riportate nel foglio illustrativo, che possono includere l’astensione dalla guida nelle ore successive all’assunzione.

Un paziente che assume un farmaco come l’amitriptilina può guidare “senza patemi” se non avverte effetti collaterali?

Sì, in linea generale sì, ma Il paziente deve essere informato dal medico degli eventuali effetti sedativi e valutare soggettivamente la propria reattività. La responsabilità soggettiva resta importante: se l’amitriptilina, anche a basso dosaggio, provoca sonnolenza, il paziente deve astenersi dalla guida. In assenza di sintomi, non esiste un divieto formale alla guida, ma permane il principio di prudenza e responsabilità individuale.

La legislazione italiana consente ai pazienti epilettici in trattamento con farmaci di condurre veicoli privati, purché non abbiano avuto crisi convulsive da almeno due anni. Quindi, ciò vale pure per i pazienti con cefalea?

No, non esiste un parallelismo normativo diretto tra le due condizioni. La cefalea, anche cronica, non è automaticamente considerata una condizione incompatibile con la guida, a meno che non sia associata a sintomi neurologici severi, perdita di coscienza o uso di farmaci altamente sedativi. Solo in casi particolari, come cefalee con aura invalidante o terapie fortemente sedative, può essere necessaria una valutazione specialistica per l’idoneità alla guida.

Ma quindi, è corretto dire che alla fine quasi qualsiasi categoria di farmaci potrebbe dare effetti collaterali che pregiudichino la capacità di mettersi alla guida e che quindi le opportune limitazioni andrebbero applicate da caso a caso, salvo i divieti esplicitamente espressi dalla legge, come nel caso delle benzodiazepine?

Assolutamente sì. Questo è il punto chiave: non è tanto il principio attivo in sé a determinare l’idoneità alla guida, ma la risposta soggettiva del paziente, la posologia e le caratteristiche farmacodinamiche. Alcuni farmaci hanno indicazioni chiare nel foglio illustrativo (come le benzodiazepine, soggette anche a normative più restrittive), altri no, ma l’effetto clinico va sempre valutato individualmente. La legge italiana lascia ampio spazio alla responsabilità personale, salvo nei casi in cui sussistano controindicazioni esplicite o gravi effetti collaterali noti. Per rendere più chiara la situazione si riassume in una tabella la situazione dei principali farmaci utilizzati nelle cefalee riguardo al rischio di falsi positivi nei test salivari e nelle raccomandazioni per la guida.

 Intervista  a cura di Roberto Nappi

Cefalee Today 2025

29 Marzo 2025

NUMERO 142, Marzo 2025

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today
  Prof Guido Mannaioni
MD, PhD Department of Neuroscience, Psychology, Drug Research and Child Health (NEUROFARBA), Section of Pharmacology and Toxicology, Università degli Studi di Firenze and SOD Tossicologia Medica e Centro Antiveleni Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze
Sabina Cevoli
Responsabile Programma Cefalee ed algie facciali, IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna
  • Editoriale
  • Farmaci per la Cefalea e nuovo Codice della Strada
  • La necessità di migliorare il percorso diagnostico terapeutico delle donne afflitte da emicrania: esperti a confronto
  • La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.142

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Editoriale - Cefalee Today n.142

29 Marzo 2025

Ben ritrovati, amiche e amici, e diamo il benvenuto al ritorno della primavera, sperando davvero che sia di pace e benessere per tutti noi. Come tutte le primavere, il 21 di marzo ci ha portato pure la Giornata Mondiale della Consapevolezza sulla Cefalea a Grappolo (Cluster Headache Awareness Day), per cui un mio affettuoso saluto si rivolge in particolare a coloro che ne sono affetti, perché mai come adesso potrebbero sentirsi soli nella propria malattia, non vedendo all’orizzonte delle novità farmacologiche come quelle che stanno invece cambiando la vita di chi soffre di emicrania. Prepariamoci anche con lo spirito giusto alle prossime feste pasquali (senza eccessi, mi raccomando, sennò la testa si fa sentire!) e facciamo gli auguri ai nostri lettori di fede islamica per il Ramadan che volge al termine e ai quali abbiamo dedicato un pensiero speciale (ma non facciamo spoiler). Insomma, un periodo ricco di spiritualità: prima o poi dovremmo affrontare l’argomento, non tutti lo sanno ma c’è uno stretto legame tra religione e cefalea.

Vediamo un po’ cos’è accaduto nel mondo del mal di testa in questi mesi. Nel numero precedente ci eravamo detti che finalmente era stata approvata la rimborsabilità per l’atogepant, ormai disponibile pressoché in tutta Italia, a scopo preventivo; ebbene, pare che manchi davvero poco per un’analoga autorizzazione anche per l’utilizzo in acuto, stessa cosa pure per il rimegepant. Sono solo retroscena raccolti in ambienti istituzionali, ma pare che stavolta ci siamo. Parrebbe (il condizionale è d’obbligo) che la rimborsabilità come terapia sintomatica sarà possibile per chi abbia pregressi fallimenti con i triptani. Siccome l’ultimo farmaco di questa famiglia fu immesso in commercio più di 20 anni fa, direi che dovrebbero essersi accumulati tanti pazienti negli anni che potrebbero essere oggi elegibili per questa nuova opzione. Ciò ci intriga molto perché questa è davvero una rivoluzione: finora, i farmaci sintomatici ci aiutavano a gestire meglio il dolore, ma esponendo il paziente al rischio della cefalea da “rimbalzo”. Invece, questa nuova famiglia di farmaci pare non faccia nulla del genere, essendo sia una terapia della fase acuta che di profilassi. Insomma, potrebbe davvero accadere che la Cefalea da uso eccessivo di analgesici possa accingersi a diventare un ricordo presente solo sui libri di Storia della Medicina. Staremo a vedere.

Venendo alle dolenti note, ancora oggi non si sa nulla delle norme attuative riguardanti la determinazione di abolire la sospensione mensile dopo 12 mesi di terapia con gli anticorpi. Siccome – per citare un mio vecchio professore – si tollera bene solo il dolore degli altri, devo concludere che chi deve prendere tale decisione non soffra di mal di testa, probabilmente.

Veniamo adesso ai contenuti di questo numero, che speriamo siano di vostro interesse (fateci sapere cosa ne pensate).

Siccome l’8 marzo è anche stata la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, non possiamo che celebrarla a modo nostro, ospitando un articolo della dottoressa Sabina Cevoli dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, autrice di un recente articolo scientifico sulla necessità di migliorare il percorso diagnostico terapeutico delle donne afflitte da emicrania. Dalle sue parole scopriamo che ancora è forte lo stigma nei confronti delle donne che lamentano il mal di testa. Ciò le spinge a nascondere la malattia e a rivolgersi tardi al medico. Pertanto, è fondamentale aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sul problema dell’emicrania nella popolazione femminile di tutte le età garantire un’adeguata assistenza medica ed evitare tanta sofferenza inutile.

Veniamo invece alla consueta intervista di apertura del nostro Roberto Nappi con il prof. Guido Mannaioni, farmacologo tossicologo dell’Università degli Studi di Firenze. L’argomento ce lo avete chiesto in molti e non è stato semplice trovare risposta: possiamo sentirci sicuri al volante, con i farmaci che assumiamo per curare il nostro mal di testa? Abbiamo delle limitazioni alla guida o corriamo il rischio di risultare positivi ai test delle forze dell’ordine? Recenti annunci politici e clamore giornalistico hanno spaventato molti tra voi e sono venute fuori vecchie paure unite a qualche leggenda metropolitana. Vediamo allora di cosa si tratta.

Per la rubrica Cefalea in Cucina, la nostra dottoressa Eleonora di Pietro ci parla proprio del Ramadan e di come tale pratica religiosa possa essere gestita al meglio senza eccessivi patemi dalle persone di fede islamica rispettose dei precetti della propria religione.

Infine, per la rubrica Amarcord, ecco un articolo del nostro Roberto Nappi, risalente al lontano 2007 sul tema della cybercondria. L’articolo fu scritto ai tempi della scoperta da parte del grande pubblico del mitico “dottor Google”, che ha fomentato l’ipocondria delle persone come mai prima d’allora. Se ne parlava all’epoca, in piena infodemia, come di un effetto collaterale della rete. Oggi quel testo torna come mai attuale, essendo arrivato nelle case delle persone “dottor Chat GPT”, che ci porta a una cybercondria 2.0 figlia dell’Intelligenza Artificiale.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti

Piano di Rete per la Gestione della Cefalea Primaria Cronica nella Regione Lazio

29 Marzo 2025

Divulghiamo con piacere la notizia dell'approvazione da parte della Regione Lazio del Piano di Rete per la Gestione della Cefalea Primaria Cronica, in attuazione del Decreto
del Ministero della Salute del 23 marzo 2023. 

Gli Obiettivi del Piano sono:
- identificare le caratteristiche, il ruolo e le modalità di connessione dei diversi livelli assistenziali;
- sviluppare la collaborazione multidisciplinare tra medici di medicina generale (MMG), neurologi, medici della rete dell’emergenza/urgenza, neuroradiologi, neurochirurghi, terapisti del dolore e gli altri
specialisti coinvolti;
- garantire l’accesso ai livelli superiori di assistenza secondo necessità/complessità del paziente;
- organizzare i percorsi di presa in carico mediante ricorso al Pacchetto Ambulatoriale Complesso (PAC);
- promuovere percorsi formativi per la gestione delle cefalee.

 

Leggi il testo integrale

Inclusività nel lavoro: tra divari di genere e disabilità invisibili

25 Marzo 2025

L'inclusività sul luogo di lavoro per chi soffre di Emicrania sta molto a cuore ad Alleanza Cefalalgici.

Il Vicepresidente di Al.Ce. Cristina Randoli parteciperà giovedì 27 marzo a un incontro sul tema promosso da Confindustria Veneto Est, illustrando le proposte di Migraine Friendly Workplace insieme al Dott. Mampreso, Direttore UOC Neurologia AULLS 6 Euganea Padova.

Leggi il Programma

Vivere la vita liberi da emicrania oggi è possibile

25 Marzo 2025

L’emicrania è la prima causa di invalidità tra le giovani donne e fonte di enormi costi per il SSN. Oggi le nuove terapie, come gli anticorpi monoclonali, hanno dimostrato efficacia e riportato i pazienti a vivere una vita piena, liberandoli dagli attacchi frequenti.
Importante è compiere l’ultimo miglio per il riconoscimento della patologia da una malattia sociale a cronica.

Se n’è discusso a Roma durante l’evento “EMpatia, EMpowerment, EMicrania – Vivere la Vita” promosso da Organon Italia che per il suo impegno a 360° in questa area è recentemente entrata a far parte del network delle aziende “Migraine Friendly Workplace” promosso dall’associazione European Migraine Headache Alliance – EMHA.

Alla Tavola Rotonda ha portato la propria testimonianza Alessandra Sorrrentino, Presidente di Alleanza Cefalalgici, che ha raccontato la sua storia in un'intervista su Repubblica disponibile per gli abbonati a questo link https://www.repubblica.it/salute/2025/03/21/news/emicrania_diagnosi_terapie-424076958/.

Rassegna stampa 2025

20 Marzo 2025

Il futuro dell’emicrania
Sanità 33 - 20 Marzo 2025

Necessari nuovi standard per la prevenzione dell'emicrania
Ansa.it - 25 Febbraio 2025

Presentato a Roma Intergruppo parlamentare 'One Brain', per la tutela delle persone con disturbi mentali e neurologici
AdnKronos - 11 Febbraio 2025

EUGANEA CEFALEA 2025

06 Marzo 2025

La complessità nella cura dell’emicrania fa continui passi avanti, in parallelo alle enormi opportunità che possono venire offerte per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Per orientarsi nelle scelte e nei programmi terapeutici è quindi fondamentale per gli esperti operanti nei Centri Cefalee confrontarsi sulle storie, dalle più semplici alle più complicate, poiché sempre più spesso i pazienti presentano delle peculiarità che richiedono un’analisi approfondita dei vari scenari di trattamento, oltre che una condivisione sempre più solidale con il paziente stesso per ottenere il meglio dal programma di cura.  Oltre alle opportunità terapeutiche, parte integrante per avere il massimo successo, rivestono un’importanza fondamentale anche le competenze professionali nella loro più efficiente integrazione e l’organizzazione dei servizi che ruotano intorno al paziente, che da essi può cogliere l’offerta migliore.  In occasione del workshop "Euganea Cefalea 2025" (direttore scientifico il dr. Edoardo Mampreso, direttore UOC Neurologia Ospedale di Piove di Sacco), in programma il 7 marzo a Padova, i massimi esperti di cefalee affronteranno vari temi (storie, professioni, organizzazione) e si confronteranno tra loro con una dinamica vivace e partecipativa, con l’obiettivo di arricchire e arricchirsi per far fronte alle sfide quotidiane.

Tra i relatori anche il Presidente di Al.Ce. Alessandra Sorrentino che illustrerà il Progetto Migraine Friendly.

Scarica il programma dell'evento

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