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Notizie ed Eventi

Cefalee Today 2024

23 Dicembre 2024

NUMERO 141, Dicembre 2024

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today
  Dott. Laura Papetti
Responsabile del Centro Cefalee dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma
Teresa Catarci
Neurologo specialista - Ambulatorio cefalee ASL Roma1, Roma
  • Editoriale
  • Asse intestino-cervello nei bambini emicranici
  • Come dovrebbe essere la comunicazione medico-paziente in un Ambulatorio Cefalee
  • La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.141

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NUMERO 140, Settembre 2024

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today
  Catello Vollono
Resp. Centro Cefalee Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS
Emanuela Paone
Emanuela Paone - Psicologa Ospedaliera - ICOT (LT)
  • Editoriale
  • Cefalea e sonno
  • Emicrania e noia
  • La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.140

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NUMERO 139, Giugno 2024

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today
  Roberta Passerini
esponente di Cittadinanza Attiva e membro del tribunale per i diritti del malato (TDM) di Roma
Dott.sa Chiara Abagnale
Dott.ssa Chiara Abagnale
Neurologa, Dottoranda di Ricerca in Neuroscienze clinico-sperimentali
e psichiatria presso la Sapienza, Università di Roma
  • Editoriale
  • Ioequivalgo: l’indagine di Cittadinanzattiva sulla diffusione dei farmaci equivalenti
  • Cefalea e calore ai tempi del cambiamento climatico
  • La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.139

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NUMERO 138, Marzo 2024

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today
  Rossella Nappi
P.O. di Clinica Ostetrica e
Ginecologica dell’Università
degli Studi di Pavia
Responsabile SSD Ostetricia e
Ginecologia 2 – PMA, IRCCS
Policlinico San Matteo
Presidente eletto della Società
Internazionale della Menopausa
Presidente dell’Associazione dei
Ginecologi Universitari (AGUI)
Simona Sacco
P.O. di
Neurologia dell’Università
dell’Aquila, ‘Editor-in-Chief’
(direttrice) della rivista
Cephalalgia
  • Editoriale
  • Pillola e Cefalee
  • Cefalee, patologie di genere nella ricerca scientifica
  • Cluster headache awareness day - 21 Marzo 2024

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Come dovrebbe essere la comunicazione medico-paziente in un Ambulatorio Cefalee

23 Dicembre 2024

Questo articolo è rivolto alle persone che soffrono di emicrania e che desiderano approfondire le proprie conoscenze su questa patologia a volte molto disabilitante. Nel 2012 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che le terapie sono più efficaci quando i pazienti hanno una buona comunicazione con i propri medici e sono pienamente informati ed educati circa la loro patologia ed il suo trattamento. Purtroppo, questo non è sempre possibile - soprattutto nella sanità pubblica - quando i tempi di visita sono costretti da regole che danno priorità alla quantità invece che alla qualità delle prestazioni sanitarie. Pertanto, è importante cercare di aumentare il cosiddetto “tempo di cura” fornendo informazioni ai pazienti nelle visite successive o con l’aiuto di brevi pubblicazioni o foglietti esplicativi. Ogni visita per cefalea dovrebbe terminare con la comunicazione della diagnosi da parte del medico. Meglio se poi la diagnosi stessa viene riportata nel referto della visita. Uno studio recente ha mostrato che molti pazienti con emicrania credono di soffrire della cosiddetta “cervicale” (circa il 47% su un totale di 250), con conseguente prescrizione di accertamenti e terapie non utili. Una volta ricevuta la diagnosi di emicrania, probabilmente la prima sensazione sarà quella di sollievo per non soffrire di gravi patologie come un tumore del cervello o un aneurisma, ma subito dopo potrebbero nascere delle domande del tipo: “cosa è l’emicrania” e “perché mi viene l’emicrania?” Anni di studi sperimentali e sull’uomo suggeriscono che l’emicrania è un’onda elettrica che nasce nel cervello di alcune persone predisposte, che si propaga dalle parti posteriori in avanti fino ad arrivare al nervo trigemino. Una volta colpito il nervo trigemino ecco che il dolore si manifesta e questo può accadere da un lato o da tutti e due i lati dipendentemente se viene colpito un nervo trigemino oppure tutti e due. Quando il trigemino viene interessato si produce una infiammazione che ad ogni attacco può diventare sempre più importante. Il motivo per il quale si produce questo fenomeno transitorio, su cervelli peraltro normali, può essere spiegato con il concetto di “soglia”. In tutte le persone esiste una cosiddetta “soglia emicranica”, ciò vale a dire che ogni persona può avere una emicrania in base all’altezza della propria soglia. Chi ha una soglia bassa potrà avere una emicrania più facilmente di chi ha una soglia alta o molto alta: bastano pochi fattori di scatenamento e il gioco è fatto. Un po’ come vivere in un appartamento con il soffitto molto basso, basta alzarsi in piedi dalla poltrona che si sbatte la testa. Se invece il soffitto (cioè la soglia) è molto alta è anche probabile che non si avrà un attacco emicranico per tutta la vita. La soglia emicranica è probabilmente ereditata geneticamente, ecco perché spesso l’emicrania è familiare. I fattori di scatenamento principali sono in genere i cambiamenti, sia di natura esterna o interna al proprio corpo: quali cambiamento del tempo, di abitudini in generale o del sonno o della alimentazione; oppure cambiamenti dei livelli degli ormoni durante il ciclo oppure nella menopausa. In altre parole, la persona emicranica ha un cervello che si adatta con difficoltà ai cambiamenti: dovrebbe vivere sotto una cupola di vetro dove non succede mai nulla, ma sappiamo bene che questo non è possibile. Per quanto riguarda la terapia, va da sé che, se si riesce a produrre un miglioramento dello stile di vita, l’emicrania potrebbe migliorare sensibilmente, per esempio attività fisica aerobica, sonno regolare, alimentazione sana. Se questo riesce difficile c’è sempre la possibilità di farsi aiutare da uno psicologo con la terapia cognitivo-comportamentale o frequentare un corso di yoga o mindfulness.

Per i casi più gravi, quelli cioè dove l’infiammazione trigeminale diventa cronica a causa dei lunghi attacchi non trattati, oppure trattati con uso eccessivo di analgesici, bisogna ricorrere ai farmaci preventivi che agiscono alzando la soglia emicranica. Praticamente, vi rifanno il soffitto di casa. Per prevenire la cronicizzazione dell’emicrania quindi è necessario migliorare il proprio stile di vita e fare in modo che gli attacchi non durino mai più di due ore. Il “mantra” dell’emicrania infatti potrebbe essere riassunto nella frase “più dura più torna”. Quindi i farmaci per l’attacco (analgesici oppure triptani) devono essere presi immediatamente dopo l’inizio del dolore, in modo da poter salvaguardare il trigemino il prima possibile dall’attacco dell’onda elettrica prodotta dall’emicrania. Non bisogna avere paura di prendere i farmaci per interrompere l’emicrania, se tutto va liscio la frequenza degli attacchi diminuirà man mano che gli attacchi dureranno meno. Vale però la regola d’oro che se l’emicrania diventa troppo frequente bisogna iniziare una cura di prevenzione e non imbottirsi di analgesici o triptani. Per tenere sotto controllo la situazione, infine, suggerisco (come tutti gli specialisti delle cefalee degli adulti) di tenere un diario, meglio se fornito dal centro cefalee, cartaceo o su app per cellulari.

Per finire vi riassumo le pillole di saggezza per gestire la propria emicrania:

• tenere un diario,

• assumere i farmaci per l’attacco il prima possibile (ricordate: più dura più torna),

• non assumere farmaci per l’attacco per più di 10 giorni nel mese,

• mettersi una mano sulla coscienza e chiedersi: “il mio stile di vita attuale è quello che va bene per me?

Teresa Catarci Neurologo specialista -
Ambulatorio cefalee ASL Roma1, Roma


La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.141

23 Dicembre 2024

Cenoni, pranzi e dolci delle feste di Natale e il mal di testa: come evitare brutte sorprese?

Eccoci in quel momento dell’anno tanto atteso, le festività natalizie e di fine anno. In questo periodo ci si lascia tentare da tante leccornie e si finisce spesso per esagerare. Inoltre, è pure un momento in cui tendiamo a mangiare alimenti un po’ “esotici” rispetto alle nostre comuni abitudini; quindi, questo potrebbe portare a porsi quel maledetto quesito: “Ma non è che mi farà male ciò che mangio in questi giorni?”. Ecco, procediamo per gradi e proviamo a fare chiarezza. Intanto, da nutrizionista vi devo dire una cosa: se è vero che “si ingrassa tra Capodanno e Natale, non tra Natale e Capodanno”, è altrettanto vero che è buona norma porsi dei limiti, va bene assaggiare un po’ di tutto, ma occorre pure ricordare che ogni cosa che ingeriamo avrà poi, in un modo o nell’altro, ripercussioni sul nostro metabolismo e organismo. Chiarito questo, entriamo nel dettaglio. Per chi soffre di cefalea o emicrania, il periodo natalizio può nascondere alcune insidie alimentari che possono scatenare o peggiorare gli attacchi di mal di testa. Godersi le festività natalizie senza mal di testa è possibile. Basta fare attenzione agli alimenti da limitare. Ecco una guida utile per godersi i pranzi e le cene delle feste evitando gli eccessi e scegliendo cibi più sicuri.

I cibi da consumare con moderazione o evitare

Alcuni alimenti tipici delle feste contengono sostanze che possono favorire la comparsa di mal di testa, soprattutto in chi è predisposto. Vediamo insieme i principali

1. Cioccolato e Dolci Ricchi di Zuccheri Semplici: Il cioccolato può contenere diverse sostanze in grado di scatenare l’emicrania in soggetti sensibili. Inoltre, dolci e dessert tradizionali spesso abbondano di zuccheri semplici che possono causare repentini sbalzi glicemici, favorendo il mal di testa. Meglio usare moderazione e, se potete, optate per piccole porzioni di dolci fatti in casa utilizzando farine integrali e zuccheri naturali come il miele.

2. Alcolici: Il brindisi è immancabile, sia a Natale che a Capodanno, ma il vino rosso, gli spumanti e i liquori contengono istamina e solfiti, entrambi fattori scatenanti per chi soffre di mal di testa. L’alcol, inoltre, provoca disidratazione, un altro elemento chiave nell’insorgenza del dolore. Meglio evitare il più possibile, limitandosi al massimo ad alzare i calici per festeggiare l’anno nuovo.

3. Frutta a Guscio: Mandorle, noci, nocciole e pistacchi sono un classico delle festività, ma anche loro contengono istamina e altre sostanze come la feniletilamina, che possono agire come trigger nelle persone emicraniche. Se ami la frutta secca, limita le porzioni e prediligi alternative come una manciata di semi di zucca.

4. Frutti di Mare: Cozze, ostriche e vari crostacei sono prelibatezze comuni nelle tavolate natalizie, ma contengono istamina, particolarmente dannosa per chi soffre di emicrania o di cefalee di tipo tensivo. Meglio sostituire i frutti di mare col pesce fresco, più sicuro e altrettanto gustoso.

5. Formaggi Stagionati: Parmigiano, gorgonzola e altri formaggi stagionati sono ricchi di tiramina, un aminoacido correlato agli attacchi di mal di testa. Meglio scegliere formaggi freschi come la ricotta o la mozzarella di bufala, che contengono meno tiramina. 

Ora, invece una carrellata di cibi sicuri da portare in tavola: fortunatamente, esistono molte alternative gustose per chi vuole prevenire la cefalea senza rinunciare alla buona cucina delle feste.

1. Pesce Fresco: Il pesce è un alimento eccellente e ricco di omega-3, acidi grassi essenziali con proprietà antinfiammatorie chepossono aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità del mal ditesta. Sì, quindi, a pesci come salmone, merluzzo, orata e trota.

2. Carni Bianche: Tacchino, faraona e pollo (anche nella variante cappone) sono ideali per chi vuole un pasto leggero e digeribile. A differenza delle carni rosse, non contengono sostanze che possano favorire il mal di testa.

3. Legumi: oltre alle lenticchie (pietanza benaugurante per il nuovo anno), pure i ceci sono ricchi di fibre e proteine vegetali, perfetti per mantenere stabile la glicemia e prevenire cali energetici che possono scatenare mal di testa.

4. Verdure di Stagione: Le verdure non dovrebbero mai mancare a tavola, soprattutto durante le feste, perché ricchi di acqua, vitamine e minerali. Si può pensare anche alle patate dolci, magari cucinate al forno, che possono essere un’ottima scelta.

5. Spezie natalizie: Le spezie possono essere grandi alleate per insaporire i piatti senza eccedere con sale e condimenti pesanti. Alcune di esse concorrono a creare l’atmosfera natalizia e aiutano contro la cefalea. Trai di esse, la curcuma, che ha proprietà antinfiammatorie, lo zenzero, utile per ridurre la nausea spesso associata al mal di testa, e la cannella, usata nei dolci, è un ottimo sostituto dello zucchero e favorisce la digestione.

Allora, buon Natale, senza esagerazioni.

A cura della Dott.ssa Eleonora Di Pietro,
Biologa nutrizionista - Associazione Eupraxia

Legislazione farma UE: lettera e comunicato stampa per iniziativa Parkinson Italia

20 Dicembre 2024

MAGGIORE ATTENZIONE AI BISOGNI DELLE PERSONE CON MALATTIE CRONICHE: ALLEANZA CEFALALGICI ADERISCE ALL'INIZIATIVA DELLA CONFEDERAZIONE PARKINSON ITALIA

Leggi la lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al Ministero della Salute e ad AIFA

Leggi il comunicato stampa

IL PRESIDENTE DI ALLEANZA CEFALALGICI ALL'EVENTO PER I 30 ANNI DI LUNDBECK ITALIA

20 Dicembre 2024

 Leggi il suo intervento

ALLEANZA CEFALALGICI SCRIVE AD AIFA SUL TEMA DELLA NON RIMBORSABILITA' DEL NUOVO GEPANTE RIMEGEPANT

20 Dicembre 2024

Leggi la lettera

ALLEANZA CEFALALGICI PROTAGONISTA NEL PODCAST "ONDE DI SALUTE"

10 Dicembre 2024

Fondazione ONDA è un partner consolidato di Al.Ce. nell'impegno comune rivolto a far sentire la voce di noi cefalalgici. E' così che il nostro Presidente Alessandra Sorrentino ha partecipato a due episodi del podcast di successo "ONDE DI SALUTE" realizzato da Fondazione ONDA.

Ascolta l'episodio "Ho l'emicrania e... non è una scusa!" https://open.spotify.com/episode/5MuuHH8XNfCKANUfjssrxM?si=Qx0F2T7uRMeF4tac_0D-KQ&nd=1&dlsi=1ee3f203b813402a

Ascolta l'episodio "Cinquanta sfumature di...emicrania" https://open.spotify.com/episode/7usgKwjgjV29oMYBxaK6by?si=Ag1JlZlzTK6J6eTZro4hjQ&nd=1&dlsi=7bfb535d844342df

Ascolta tutti gli episodi del podcast "Onde di Salute" https://open.spotify.com/show/754cMtqsic5ybzwsjtHFIj

CAMPAGNA ISCRIZIONI Al.Ce. 2025

04 Dicembre 2024

Scopri come diventare socio di Alleanza Cefalalgici per il 2025!

Scopri come

EMICRANIA: LA PREVENZIONE NASCE DAL DIALOGO

15 Novembre 2024

Al Forum Sistema Salute 2024, tenutosi nei giorni scorsi alla stazione Leopolda di Firenze, Al.Ce., nella persona del nostro Presidente Alessandra Sorrentino, ha incontrato i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori per parlare di emicrania.

E lo ha fatto attraverso Elga e Alcide, i due protagonisti delle vignette del progetto "A testa alta" realizzato insieme a Lundbeck.

È stato un momento di condivisione importante perché la prevenzione parte dal dialogo e dalla condivisione, anche nelle scuole.

Ringraziamo l'onorevole Ilenia Malavasi, il professore Pierangelo Geppetti e il dottor Sergio De Filippis per aver condiviso con noi questo momento e aver dato il loro prezioso contributo.

Pagina ufficiale dell'evento

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MASTER UNIVERSITARIO DI 2° LIVELLO HEALTHCARE DRIVERS - Innovazione nella Pianificazione, Organizzazione e Gestione dei Servizi Sanitari

05 Novembre 2024

La Regione Calabria, nell'ambito del Progetto per la presa in carico dei Pazienti con Cefalea Cronica, organizza un Master Universitario dedicato a coloro che vogliono aumentare le proprie competenze organizzative, gestionali e digitali nell'ambito sanitario.

La scadenza per le iscrizioni è il 15 Novembre p.v. Una buona opportunità di assumere competenze e dare valore ad un progetto così virtuoso.

Scarica la locandina

 

Rassegna Stampa e Web 2024

29 Ottobre 2024

Salute, Sorrentino (Alce): "Mal di testa punta dell’iceberg"
AdnKronos - 17 Dicembre 2024

54° Congresso SIN: Emicrania, i bisogni insoddisfatti dei pazienti emicranici
Neurologia italiana - 14 Novembre 2024

Emicrania, un’analisi comparativa dei trattamenti in acuto
Neurologia italiana - 29 Ottobre 2024

AbbVie: approvata la rimborsabilità di atogepant per prevenire l’emicrania
Sanità 24 - 21 Ottobre 2024

Congresso SISC 2024, la rivoluzione delle cefalee
Neurologia italiana - 08 Ottobre 2024

Un approccio multidisciplinare per l’emicrania negli adolescenti
Neurologia italiana - 15 Settembre 2024

Farmaco per l’emicrania può bloccare il mal di testa prima che il dolore si manifesti
Fanpage.it - 15 Settembre 2024

In arrivo il nuovo Piano Nazionale Cronicità. Previsto maggior coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver
Sanità Informazione - 24 Luglio 2024

World Brain Day, "la salute del cervello si coltiva ogni giorno"
TGCOM24 - 22 Luglio 2024

Emicrania, Ospedale Bambino Gesù: "impronte" nel cervello e nell'intestino dei bimbi
TGCOM24 - 22 Luglio 2024

Mal di testa da caldo: perché succede e come rimediare
Gazzetta.it - 15 Luglio 2024

Cefalea nei giovani, i fattori associati a episodi frequenti e ricorrenti
La Neurologia Italiana - 16 Maggio 2024

Mal di testa? Questi sono i cibi miracolosi che devi conoscere per combatterlo!
Agrodolce - 22 Aprile 2024

Mal di testa? Forse avete mangiato uno di questi cibi
Agrodolce - 17 Aprile 2024

Il cervello cambia durante il ciclo mestruale
Il Post - 23 Febbraio 2024

14 tipi di mal di testa. Sintomi e differenze
Gazzetta.it - 06 Febbraio 2024

Emicrania, le donne 3 volte più colpite, servono percorsi dedicati
ANSA.it - 23 Gennaio 2024

Cefalea cronica, la Regione approva un progetto su scala nazionale per la presa in carico dei pazienti
Sanità Calabria - 21 Gennaio 2024

Cefalea primaria cronica, dalla Regione piano contro l'uso eccessivo di farmaci
Bologna Today - 11 Gennaio 2024

Trattamenti per l’emicrania acuta: triptani, alcaloidi dell’ergot e antiemetici i più efficaci
Neurologia Italiana - 09 Gennaio 2024

Cefalea cronica, alla Clinica di Neurologia parte la sperimentazione su 50 pazienti
Cronache Ancona | Cronache Ancona - 03 Gennaio 2024

Nuovo numero di Cefalee Today n.140 disponibile

24 Ottobre 2024

E' disponibile il nuovo numero 140 di Cefalee Today del mese di Settembre

Leggi il sommario dei contenuti

Editoriale - Cefalee Today n.140

24 Ottobre 2024

Rieccoci amiche e amici, e benvenuto autunno, stagione di vendemmia e castagne, ma pure di acquazzoni e giornate che si accorciano. Tutti fattori (eccetto le castagne, purché non se ne abusi) che ahimè potrebbero in un modo o nell’altro peggiorarci il mal di testa. Come di consueto, iniziamo l’editoriale con il solito ‘cahiers de doléances’ sulla situazione farmaci: c’è stato un gran trambusto in questi mesi. Da un lato, le testate giornalistiche hanno generato una forte aspettativa, poi andata frustrata, riportando i mirabolanti risultati di studi statunitensi condotti su alcuni farmaci appartenenti alla famiglia dei gepanti, che però non sono stati ancora sottoposti alla procedura di registrazione presso l’EMA (Ente Europeo per la Sicurezza dei Farmaci) propedeutica alla loro futura immissione in commercio (e che forse, per meri motivi di marketing, non verranno mai esportati in Europa). Dall’altro, si trascina l’infinita beckettiana attesa della rimborsabilità dei gepanti già immessi in commercio. Come Godot che non arriva mai, si susseguono voci, dettagli annunci, ma poi tutto si risolve in un nulla di fatto. Il rimegepant prima, l’atogepant poi sono stati immessi in commercio a totale carico dei pazienti e iniziano a circolare con enorme difficoltà a causa dei costi molto elevati. Il primo ha già la doppia indicazione come farmaco sintomatico e come terapia di profilassi; il secondo, per ora, solo come terapia preventiva. Circolano in questi giorni voci incontrollate della prossima pubblicazione in Gazzetta della loro rimborsabilità, ma per ora tutto tace e le nostre gole profonde nelle Aziende e nelle Istituzioni non sanno darci una scadenza attendibile, sebbene concordino nel dire “è imminente”. Non mi dilungo oltre, in attesa di capire se la nuova Legge di Bilancio, che prevede più fondi per il nostro disgraziato SSN, possa offrire nuove risorse anche per i Centri Cefalee, il cui accesso è di fatto impossibile in molte Regioni per i tempi di attesa dilatati all’infinito.

Veniamo dunque ai contenuto del numero, come sempre molto interessanti (fateci sapere se siete della stessa opinione).

Inizierei dall’intervista del nostro Roberto Nappi con il dottor Catello Vollono, responsabile del Centro Cefalee della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, con cui si approfondisce la complessa relazione esistente tra cefalea e sonno. Abbiamo affrontato l’argomento perché è crescente il numero di pubblicazioni scientifiche sull’argomento, ma pure perché si tratta di un problema che colpisce gli over 50 e, indovinate un po’, noi siamo una popolazione che invecchia sempre di più; quindi, è sempre maggiore la prevalenza di nostri pazienti che lamenta questo tipo di relazione. Valeva la pena fare un approfondimento e, essendo il dottor Vollono coinvolto nel Centro di Medicina del Sonno del suo Policlinico, abbiamo deciso di chiedere alla persona che ci sembrava più idonea a fornirci un chiaro scenario.

Invece, per il secondo contenuto, abbiamo chiesto una mano alla dottoressa Emanuela Paone, psicologa presso l’ICOT di Latina. L’argomento ce lo avete in realtà proposto voi, con una domanda sui social. Questo è stato l’anno di Angelina Mango, vincitrice del Festival di Sanremo, e della sua canzone: la noia. Insomma, tra 20 anni, quando qualcuno vorrà ricordare il 2024 in musica non potrà prescindere da questa cumbia. Ecco perché, in pieno delirio social per questa canzone, una paziente del gruppo Facebook ci ha chiesto: “Qual è la relazione tra la noia e il mal di testa?”. Potevamo perdere l’occasione di approfondire l’argomento? Certo che no, anche perché il concetto di noia è decisamente affascinante, ora visto come il peggiore (per Oscar Wilde), ora come il minore (per Marcel Proust) dei mali da sopportare, mentre già altri letterati (come Alberto Moravia) ne riconoscevano addirittura una intrinseca forza generatrice, perché annoiati dalla noia usciamo dalla nostra “confort zone” (oggi la si chiamerebbe così). Però, sebbene etimologicamente scorretto (perché noia deriva dal latino ‘in odio’), il termine mi ha sempre ricordato altre 2 parole greche che sono molto attinenti ai nostri mal di testa: noos, cioè intelletto o conoscenza, e noys (νοῦς), cioè mente (radice preceduta dal suffisso ‘para’ del termine παράνοια, molto abusato dalle persone della mia generazione). Scusate  la digressione, ma grazie ad esse non mi annoio affatto, spero di non averla cagionata in voi.

Andando avanti nello scorrere tra i contenuti di questo numero, troverete pure una piccola segnalazione letteraria relativa al libro “Vivere bene in menopausa” della professoressa Rossella Nappi. Come dicevamo prima, molti dei nostri pazienti vivono ormai nella fascia di età che va oltre la fase riproduttiva della vita e per buona parte sono donne; quindi, conoscere correttamente questa condizione è sicuramente importante e, ça va sans dire, poteva mai la più cefalologa tra le ginecologhe non parlare pure del mal di testa? Certamente no.

Nella rubrica la cefalea in cucina, con la nostra dottoressa Eleonora di Pietro, parleremo di una spezia molto particolare, che o si ama o si odia, ma che non lascia mai indifferenti: l’aglio. Amico o nemico di noi emicranici? Andiamo a scoprirlo insieme.

Per la rubrica Amarcord, infine, abbiamo selezionato un articolo di ottobre 2009 a cura di Rosita Trotti in cui si parla del ruolo dell’omocisteina e del contrasto dell’iperomocisteinemia nell’emicrania. Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today

Cefalea e sonno

24 Ottobre 2024

Si dice che passiamo un terzo della nostra vita a dormire? Come mai questa grande perdita di tempo?

Certo, è vero, dormiamo per circa un terzo della nostra vita, in media 8 ore di sonno ogni 16 di veglia (sebbene la durata ‘normale’ di sonno sia molto variabile nell’adulto, dalle 7 alle 10 ore per notte), ma non è affatto una perdita di tempo; al contrario, il sonno è fondamentale per la salute del nostro cervello e dell’organismo in generale. Alterazioni e deprivazione del sonno sono correlate a un maggior rischio di numerose malattie, visto che il sonno esercita numerosissimi benefici sul corretto funzionamento del nostro cervello, che durante il sonno si ‘ripulisce’ da sostanze di scarto accumulate durante la veglia e si ricarica di neurotrasmettitori e di riserve energetiche. Inoltre, il sonno ha anche un ruolo fondamentale nei processi di apprendimento e memorizzazione. In particolare durante il sonno si realizzano dei meccanismi di eliminazione delle tracce mnesiche non rilevanti e di consolidamento delle tracce mnesiche rilevanti, che permettono di risparmiare spazio ed energia privilegiando i ricordi importanti ed eliminando quelli non utili. Ricordate quando ai tempi delle scuole elementari ci dicevano di leggere 10 volte le poesie da imparare a memoria prima di addormentarci, per poi ripeterle al risveglio? Ecco, il trucco funzionava proprio perché il sonno ci consentiva di fissare il ricordo e ci creava la possibilità di richiamarlo alla mente a richiesta. Infine, il sonno ha effetti protettivi sullo stress, riducendo le manifestazioni di ansia e depressione. Senza un sonno adeguato, aumenta notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari, obesità, diabete e disturbi dell’umore. Sappiamo che ci sono studi che indicano l’insonnia come un fattore di cronicizzazione del mal di testa, potrebbe spiegarci meglio. Da molti anni è noto che le alterazioni della quantità del sonno, in termini di volontario aumento o riduzione in durata, ma anche di difficoltà di addormentamento o del mantenimento del sonno, possono funzionare sia da fattori di innesco di un attacco di emicrania sia da fattori di peggioramento della stessa in termini di frequenza di crisi mensili. La qualità del sonno, oltre che la durata, è altrettanto importante: il sonno deve essere ristoratore e non disturbato da fenomeni come le apnee o il bruxismo, che concorrono a peggiorarlo globalmente. I potenziali meccanismi di cronicizzazione del mal di testa sono molteplici ed è stato dimostrato che le alterazioni del sonno sono tra i fattori di rischio più importanti associati alla cronicizzazione delle cefalee. Esistono evidenze scientifiche della tendenza alla trasformazione del mal di testa da episodico a cronico in presenza di alterazioni qualitative del sonno. Alla base di tale correlazione vi è la condivisione di alcuni neurotrasmettitori importanti tanto per la cefalea quanto per il sonno (come la serotonina e la melatonina). Si può ipotizzare pure un ruolo per l’istamina, i cui antagonisti (gli antistaminici) danno infatti sonnolenza; questa molecola è spesso stata chiamata in causa tanto nella patogenesi di varie forme di cefalea (addirittura, in passato la cefalea a grappolo veniva chiamata Cefalea istaminica di Horton) che dell’insonnia. Inoltre, l’organismo può reagire all’insonnia con il rilascio di altri mediatori infiammatori che rendono il soggetto più vulnerabile allo scatenamento e alla propagazione della crisi di mal di testa. Esistono, infine, numerose evidenze cliniche e scientifiche per cui l’adeguato trattamento di disturbi del sonno, come le apnee ostruttive e l’insonnia, sia in grado di migliorare la cefalea e impedirne la cronicizzazione.

Come mai spesso il mal di testa inizia durante la notte? Possono essere chiamate in causa pure le sindromi da apnee ostruttive e il bruxismo, di cui spesso i cefalalgici sono affetti?

Innanzitutto, esistono alcune specifiche forme di mal di testa che insorgono preferenzialmente o esclusivamente nel corso del sonno. Le cefalee primarie, che mostrano una più stretta relazione col sonno, la cefalea a grappolo e la ben più rara cefalea ipnica. Anche l’emicrania, in alcuni soggetti, presenta un esordio preferenziale nel sonno, soprattutto nel sonno notturno. Inoltre, numerose strategie per ridurre l’intensità del dolore nell’emicrania (sonnellini diurni, utilizzo di caffeina, etc) possono indurre una frammentazione del sonno notturno, causare insonnia e innescare attacchi di emicrania nel corso della notte. Inoltre, gli attacchi di cefalea a insorgenza notturna possono chiamare in causa alcuni disturbi del sonno, come bruxismo e apnee ostruttive nel sonno, ma vi possono pure essere altre cause, come le ipoglicemie notturne, perché la notte è il momento in cui passiamo più ore senza mangiare; quindi, per chi è predisposto, vi possono essere ipoglicemie a sua volta potenzialmente attivanti l’infiammazione del sistema trigemino-vascolare. Senz’altro, le apnee ostruttive restano un problema serio e sottostimato: ne soffre circa un quarto della popolazione adulta e possono sia alterare la qualità del sonno che determinare, a causa della temporanea ostruzione delle vie aeree, una riduzione  dell’ossigeno nel sangue e accumulo di anidride carbonica, con conseguente attivazione del sistema simpatico che a sua volta agevola lo scatenamento del mal di testa. Anche il bruxismo (digrignamento dei denti) può contribuire in modalità duale: da un lato questo è un sintomo di tensione emotiva, talmente importante da alterare la qualità del sonno, che può rendere il cervello più sensibile agli stimoli che innescano la cefalea; dall’altro, la tensione associata al bruxismo a carico dei muscoli mandibolari e cervicali può attivare i circuiti del dolore, predisponendo al mal di testa, un po’ come accade a chi sperimenti lo scatenamento delle crisi quando lega i capelli o indossa un copricapo stretto o pesante.

Nei bambini, spesso, il sonno è in grado di bloccare il mal di testa, invece nell’adulto ciò tende a non accadere, anzi, a volte accade proprio il contrario. Quali potrebbero essere i meccanismi coinvolti?

Diciamo che il sonno dei bambini è diverso rispetto a quello degli adulti, così come il loro cervello. Inoltre, molti dei disturbi del sonno che possono peggiorare il mal di testa sono più tipici dell’età adulta e tendono a lasciare indenni i bambini. Non è un caso che l’insorgenza notturna delle cefalee, in particolare per alcune forme di cefalea secondaria (come quelle secondarie ad alterato profilo pressorio e quelle secondarie ad apnee ostruttive), così come lo sviluppo della cefalea ipnica (una forma di cefalea a insorgenza notturna e che può regredire destandosi), sia un fenomeno di più facile riscontro negli ultracinquantenni, età in cui possono svilupparsi molte delle patologie che potrebbero avere una ripercussione negativa sulla qualità del sonno. Infine, una lunga storia di malattia, con l’esposizione cronica al dolore, potrebbe lasciare il cervello ‘sensibilizzato’ e quindi più prono a provare dolore più a lungo, anche di notte.

Esistono cure specifiche per chi soffre di cefalea e insonnia che possano agire su entrambi i disturbi?

Certo, esistono terapie che possono agire su entrambi i disturbi, sia farmacologiche (come nel caso dell’amitriptilina o degli alti dosaggi di melatonina) che non farmacologiche, come le tecniche di rilassamento o la terapia cognitivo comportamentale. Anche alcuni farmaci antiepilettici, agendo sull’equilibrio tra GABA e glutammato, potrebbero agire su entrambi i disturbi.

Quando un soggetto cefalalgico dovrebbe preoccuparsi per il proprio sonno e rivolgersi a uno specialista del settore?

Una persona con cefalea, come chiunque altro, dovrebbe preoccuparsi per il proprio sonno quando presenti segni quali la difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti, sonno poco ristoratore, stanchezza eccessiva durante il giorno oppure in presenza di russamento continuo o apnee notturne. Sono questi i fattori che possono essere associati al peggioramento del pregresso mal di testa. Inoltre, ciascun paziente dovrebbe provare a domandarsi se pure nel suo caso si sia innescato il famoso circolo vizioso cefaleainsonnia-cefalea, per cui un disturbo incide sull’altro e viceversa, creando, appunto, un circolo vizioso difficile da spezzare senza l’intervento di uno specialista. Pertanto, è sempre raccomandato lo screening ed il trattamento dei disturbi del sonno più gravi, ma, in generale, è consigliabile che tutte le strategie di regolazione del sonno, quelle che tendono ad evitare il russamento e ottimizzare la durata, la qualità, e la regolarità del sonno, vengano incoraggiate in tutti i soggetti cefalalgici.

 Intervista  a cura di Roberto Nappi

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