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Notizie ed Eventi

PROGETTO CEFALEA CRONICA REGIONE VENETO

10 Febbraio 2025

Non si fermano le iniziative seguite all’emanazione della Legge n. 81 del 2020 con la quale la Cefalea primaria cronica viene formalmente riconosciuta come patologia sociale. La Regione Veneto ha presentato di recente le proprie iniziative in un convegno al quale hanno preso parte Alessandra Sorrentino  e Cristina Randoli, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Alleanza Cefalalgici, tra i soggetti patrocinanti dell'evento.

Le nostre rappresentanti hanno illustrato i gruppi di auto-mutuo-aiuto organizzati da Al.Ce. e ricordato l'importanza della comunicazione, della consapevolezza e e di tutte le attività che interessano la vita del paziente cefalalgico a 360°.

Leggi il programma 

PROGETTO PERLA CEFALEE CRONICHE REGIONE LOMBARDIA

10 Febbraio 2025

Si è concluso il Progetto “PERLA – Modalità integrate e coordinate di presa in cura dei pazienti con cefalea primaria cronica” , sviluppato da Regione Lombardia, attraverso la Rete Regionale Cefalee, che ha consentito la costruzione di un portale internet dedicato alla malattia.
Il portale offre supporto sia ai pazienti sia ai professionisti sanitari, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza e il trattamento della patologia attraverso percorsi mirati di diagnosi e cura. 

Le sezioni del portale includono risorse informative, strumenti di comunicazione tra pazienti e operatori e linee guida pratiche per una presa in carico efficace delle cefalee croniche. Il portale è accessibile all'indirizzo https://lombardia.progetticefalea.it/

Alla realizzazione del Progetto ha contribuito anche Alleanza Cefalalgici attraverso il proprio Presidente Alessandra Sorrentino.

Guarda il video integrale dell'evento finale https://youtu.be/hohptBX6XiE

ONE BRAIN PER LA TUTELA DELLE PERSONE CON DISTURBI MENTALI E NEUROLOGICI

10 Febbraio 2025

Anche Alleanza Cefalalgici parteciperà il 12 febbraio con il proprio Presidente Alessandra Sorrentino all'evento di presentazione dell'Intergruppo Parlamentare ONE BRAIN PER LA TUTELA DELLE PERSONE CON DISTURBI MENTALI E NEUROLOGICI, nato al fine di sensibilizzare le Istituzioni, promuovere la Ricerca e migliorare l'accesso alle cue per le persone con disturbi mentali e neurologici. 

L'Intergruppo, promosso dall’Onorevole 𝗔𝗻𝗻𝗮𝗿𝗶𝘁𝗮 𝗣𝗮𝘁𝗿𝗶𝗮𝗿𝗰𝗮 riunirà 𝗜𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗣𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶 e i massimi esperti in Italia, sia in psichiatria che in neurologia. L’iniziativa è realizzata con il contributo non condizionante di Lundbeck Italia.

L'evento si svolgera dalle 10 alle 13 presso la 𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 | 𝗕𝗶𝗯𝗹𝗶𝗼𝘁𝗲𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝗺𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗲𝗽𝘂𝘁𝗮𝘁𝗶 “𝗡𝗶𝗹𝗱𝗲 𝗜𝗼𝘁𝘁𝗶” | 𝗩𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗲𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼, 𝟳𝟲. Per partecipare è necessario registrarsi inviando una mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

MIGRAINE FRIENDLY WORKPLACE CONFARTIGIANATO VENETO

10 Febbraio 2025

Alleanza Cefalalgici sostiene da sempre l'inclusività dei luoghi di lavoro per i lavoratori emicranici e a tale scopo di recente è stata chiamata a partecipare di recente ad una iniziativa di formazione interna rivolta ai dipendenti di Confartigianato Veneto.

Il Presidente di Al.Ce. Alessandra Sorrentino, docente a questo incontro, ha sottolineato l'importanza di non sentirsi isolati sul luogo di lavoro e di essere messi nelle migliori condizioni per affrontare con serenità un attacco emicranico improvviso. Molte aziende in Italia stanno finalmente dando spazio ad iniziative di sensibilizzazione e la cosa non può che renderci felici. 

PROGETTI REGIONALI CEFALEA CRONICA DALLA LEGGE 81/2020 AI NUOVI MODELLI DI PRESA IN CARICO

10 Febbraio 2025

Come essere informati su tutti i progetti seguiti alla Legge che ha riconosciuto la Cefalea primaria cronica malattia sociale?

Adesso è disponibile un sito https://www.progetticefalea.it/ dedicato realizzato su iniziativa di Alleanza Cefalalgici, l'associazione che ha avuto un ruolo centrale nella approvazione di questa legge, in particolare grazie al suo attuale Presidente Onorario Lara Merighi, conosciuta da tutti come mammalara.

Con il contributo delle Regioni che si sono attivate per sviluppare progetti di presa in carico dei pazienti, Al.Ce. aggiornerà costantemente il sito con tutte le novità utili alla causa, così che possano avere massima visibilità e fruibilità.

Progetto Perla

09 Gennaio 2025

Il 24 gennaio vi aspettiamo presso l'auditorium Giorgio Gaber (Palazzo Pirelli): un evento dedicato al progetto PERLA, un momento di condivisione per raccontarvi quali sono i risultati raggiunti finora, ma soprattutto per guardare al futuro e per continuare a lavorare insieme affinché le persone che soffrono di emicrania e di altre forme di cefalea primaria possano affidarsi a un sistema di cura sempre più efficiente.
L'evento sarà trasmesso in streaming da Regione Lombardia.
Per info e iscrizioni 👇
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nuovo numero di Cefalee Today n.141 disponibile

23 Dicembre 2024

E' disponibile il nuovo numero 141 di Cefalee Today del mese di Dicembre

Leggi il sommario dei contenuti

Editoriale - Cefalee Today n.141

23 Dicembre 2024

Rieccoci amiche e amici, e buone feste a tutti voi.

Come sempre questo è un periodo di bilanci e di propositi per il nuovo anno, e pure nella nostra piccola comunità non ci si esime da questa tradizione. Guardandoci indietro quest’anno sono stati compiuti tanti piccoli passi significativi per il mondo dei pazienti con mal di testa, ma volgendo lo sguardo in avanti tanti ancora sono i passi da fare e gli obiettivi da perseguire, quindi senza la minima pausa o esitazione, andiamo avanti. Come sempre, vediamo cos’è successo nel lasso di tempo che ci separa dalla pubblicazione dello scorso numero del nostro giornalino.

Sicuramente, la cosa più significativa è l’autorizzazione al rimborso dell’atogepant come terapia preventiva per l’emicrania. Il farmaco alcuni di voi già lo conoscono perché era già presente in diversi ospedali con dispensazione diretta da parte dell’azienda farmaceutica, ora finalmente AIFA ha autorizzato la rimborsabilità. Tutto bene, dunque, un’altra storia a lieto fine nel magico stile di Natale? Beh, veramente no, o non ancora. Infatti, ad oggi il farmaco è rimborsabile solo per chi ottiene la prescrizione in una Regione diversa da quella di residenza. Infatti, per un bug del nostro SSN finché ogni singola regione non farà il bando di gare (ciascuna con i propri tempi) per l’acquisto del farmaco dal fornitore (unico) non potrà autorizzarne il rimborso, a meno che la prescrizione non sia stata fatta in una struttura ospedaliera posta in una differente regione. In tal caso, per una questione strana che oscilla tra la tutela del paziente talmente fragile bisognoso di fare il famoso viaggio della speranza, il garbo istituzionale verso le altre regioni che si son fatte carico di fornire assistenza all’utenza e pure un sottinteso desiderio di non fare la figura dell’Amministrazione che è rimasta indietro con i tempi burocratici, si può autorizzare il rimborso del farmaco. Cose da matti! Ovviamente, non vi invitiamo a migrare fuori Regione e a cambiare medici che vi seguono, portate pazienza perché è questione di mesi, ormai. Invece, per il rimegepant, non sappiamo davvero che dire: disperso in battaglia. Speriamo che l’AIFA sblocchi pure quella situazione, mentre come associazione pazienti stiamo già facendo tutto quel che può essere messo in atto per cercare di sensibilizzare le Istituzioni e velocizzare i tempi.

Altra notizia degna di nota è che l’AIFA avrebbe finalmente abolito il mese di sospensione degli anticorpi monoclonali dopo i 12 mesi di trattamento. Ricordo a chi non conosca la questione che, quando gli anticorpi contro il CGRP o il suo recettore furono immessi in commercio, bisognava fare 3 mesi di sospensione del trattamento dopo 12 mesi, al fine di capire se la cefalea avesse beneficiato del cosiddetto “after effect”, cioè la persistenza del beneficio al termine del trattamento. Nel giro di poco si capì che i pazienti che tornavano a peggiorare lo facevano molto rapidamente, per cui il periodo di sospensione scese da tre a un mese solo; una determina dello scorso mese ha preso atto che invece tale terapia dà maggiori benefici quanto più a lungo la si faccia e quindi si sarebbe proceduto all’abolizione dell’odiato periodo di interdizione. Perché uso il condizionale? Beh, perché in realtà ancora oggi, ci segnalate voi pazienti, i piani vengono fatti con il periodo di sospensione. No, non è colpa dei vostri medici (non prendiamocela sempre con loro) ma sempre dell’AIFA o, meglio, del suo sito internet, che genera i piani terapeutici ogni volta che il medico inserisce con le proprie credenziali i vostri dati. Sarà pure questo un bug del sistema o una semplice situazione intermedia tra la delibera di un cambiamento e la sua applicazione? Resteremo col dubbio, ma, come sempre, vi terremo aggiornati.

Veniamo dunque ai contenuti di questo numero, che speriamo siano di vostro interesse (fateci sapere cosa ne pensiate).

Partiamo dall’intervista del nostro Roberto Nappi con la dottoressa Laura Papetti, responsabile del Centro Cefalee dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Affrontano il tema della complessa connessione esistente tra l’intestino e il cervello nei pazienti emicranici (il cosiddetto asse intestino cervello).

L’argomento è di grande interesse perché le connessioni tra la cefalea e la salute intestinale sono molteplici. Basti pensare che nella cosiddetta sindrome del colon irritabile, uno dei principali mediatori è proprio il CGRP,  che noi conosciamo molto bene. Bene, uno degli attori fondamentali della connessione tra l’intestino e il nostro mal di testa è il microbiota intestinale e se volete sapere di cosa si tratti, vi invito a leggere l’interessantissimo pezzo.

Invece, per l’articolo, abbiamo chiesto una mano ad una cara amica, la dottoressa Teresa Catarci, responsabile dell’Ambulatorio Cefalee dell’ASL Roma1. Ci parla della comunicazione medico paziente, ma soprattutto di come il medico dovrebbe comunicare al paziente al fine di rendere profittevole al massimo il poco tempo della visita, in un settore della neurologia in cui l’esame obiettivo e i reperti degli esami strumentali sono spesso negativi; quindi, l’unico modo per fare diagnosi è tramite l’anamnesi, dunque la comunicazione. Ovviamente, la diagnosi è solo il primo passo perché dalla comunicazione passano la comprensione, consapevolezza e reazione del paziente nei confronti della malattia. Insomma, un argomento sorprendente e non banale a cui forse non si pensa mai abbastanza.

Per la rubrica cefalea in cucina, la nostra dottoressa Eleonora di Pietro non poteva non affrontare un tema molto caldo in questo periodo dell’anno: ciò che mangeremo durante le feste, potrà farci male o no? Bene, seguiamo la sua guida e vediamo che cosa ci dice, in un viaggio tra pietanze e sapori, che ci conduca al 7 di gennaio con la minor sofferenza possibile.

 Infine, per la rubrica Amarcord Grazia Sances e Federica Galli nel 2007 ci parlavano dell’associazione tra fobie e cefalee.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today

Asse intestino-cervello nei bambini emicranici

23 Dicembre 2024

Dott.ssa, avete condotto uno studio sul ruolo del microbiota in una popolazione di bambini con emicrania: cos’è esattamente il microbiota e perché è importante studiarlo nell’emicrania?

Il microbiota intestinale è l’insieme dei microrganismi presenti nel nostro sistema digerente. L’equilibrio tra le varie specie di microganismi è fondamentale per la salute del nostro intestino. Un’alterazione di questo equilibrio può associarsi a infiammazione intestinale e alterazione della permeabilità della parete dell’intestino. L’emicrania è una malattia la cui patogenesi non è esattamente conosciuta, ma che coinvolge dei meccanismi infiammatori. Inoltre, nei pazienti con emicrania in corso di attacco possono osservarsi dei sintomi gastrointestinali come nausea e vomito. Abbiamo pensato di studiare il microbiota intestinale nei pazienti con emicrania per capire se ci fossero delle connessioni tra questa malattia, la disbiosi e l’infiammazione intestinale.

Ci potrebbe spiegare meglio cosa è questo “asse intestinocervello” di cui tanto si parla?

Per “asse intestino-cervello” si intende un sistema di comunicazione tra il sistema gastrointestinale e il nostro cervello. Questo sistema è bidirezionale, cioè comunica in entrambe le direzioni, questo vuol dire che l’intestino può influenzare alcuni processi cerebrali e viceversa. Il sistema è formato da diversi protagonisti: a livello intestinale abbiamo il microbiota che produce una serie di sostanze capaci di agire su terminazioni nervose locali (tanto da parlare di asse microbiota-intestinocervello). La connessione tra sistema enterico e nervoso coinvolge anche ormoni, sistema immunitario il sistema nervoso autonomo. Tramite questa rete di connessione, la salute dell’intestino può influenzare direttamente la salute nel nostro sistema nervoso e viceversa.

Avete individuato la presenza di una disbiosi nell’intestino dei vostri pazienti: potrebbe spiegarci meglio che significa questo termine e che ripercussioni ha sulla cefalea dei nostri bambini?

La disbiosi intestinale è una condizione di squilibrio microbico causata da una crescita eccessiva di batteri “cattivi” all’interno dell’intestino. Questo disequilibrio può portare alla produzione di sostanze che causano infiammazione e alterazione della permeabilità intestinale. Nei bambini affetti da emicrania, la presenza di disbiosi può suggerire un’alterazione della salute dell’intestino e quindi dell’asse intestinocervello. Studiare queste alterazioni nei soggetti giovani, appunto pediatrici, consente di studiare l’emicrania in una fase molto precoce, quando si sente meno l’impatto di altri fattori determinanti il decorso dell’emicrania nel tempo (anni di emicrania, uso prolungato di farmaci) e fattori che possono influenzare la salute del nostro intestino e microbiota (stile di vita tra cui fattori alimentari, stress).

Sempre tra i risultati, avete individuato anche un’alterazione della permeabilità intestinale. Anche in questo caso, potrebbe spiegarci bene di che cosa si tratta e perché ciò potrebbe essere importante per il mal di testa?

Lo squilibrio della flora intestinale può causare un’infiammazione della mucosa intestinale che compromette l’integrità della barriera intestinale. L’effetto finale è un aumento della permeabilità intestinale, condizione comunemente conosciuta come “leaky gut” (intestino permeabile). La barriera intestinale agisce come un filtro selettivo, consentendo il passaggio di nutrienti e bloccando il passaggio dall’intestino alla circolazione sanguigna di tossine e agenti patogeni. Nei pazienti emicranici, un aumento della permeabilità intestinale potrebbe causare il passaggio di molecole indesiderate come tossine, batteri, agenti alimentari nel flusso sanguigno e da qui raggiungere aree del nostro cervello che possono generare dolore. Questa è un’ipotesi che andrebbe confermata con ulteriori studi.

Esistono degli esami che si possono fare per conoscere la salute del proprio microbiota e a chi li consiglierebbe di fare tra i soggetti emicranici?

Il microbiota intestinale può essere studiato attraverso un esame delle feci. Attualmente, però, questo esame non viene consigliato di routine nei soggetti con emicrania. Questo perché i risultati del nostro studio hanno bisogno di ulteriori ricerche per poter essere confermati e per poter rendere disponibili analisi da eseguire su popolazioni più ampie di pazienti.

Esistono dei modi per rimediare ad eventuali alterazioni intestinali come quelle che voi individuate nella popolazione di riferimento? Chi li dovrebbe proporre, il medico che segue il paziente per la cefalea o c’è un’altra figura preposta?

Come per qualsiasi individuo, ma ancora di più se si soffre di emicrania, si raccomanda uno stile di vita accompagnato da un’alimentazione varia ed equilibrata, un adeguato apporto idrico e attività fisica. Queste cose, insieme, contribuiscono alla salute del nostro organismo compresi cervello e intestino. I risultati del nostro studio suggeriscono infatti che prendersi cura anche del nostro apparato gastrointestinale può essere di supporto nei bambini emicranici. Il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta possono invece suggerire l’uso di probiotici o variazioni dell’alimentazione, in presenza di sintomi che possono chiaramente suggerisce la presenza di disbiosi (per esempio diarrea o stitichezza, dolori addominali, flatulenza, nausea, sindrome dell’intestino irritabile).

 Intervista  a cura di Roberto Nappi

Come dovrebbe essere la comunicazione medico-paziente in un Ambulatorio Cefalee

23 Dicembre 2024

Questo articolo è rivolto alle persone che soffrono di emicrania e che desiderano approfondire le proprie conoscenze su questa patologia a volte molto disabilitante. Nel 2012 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che le terapie sono più efficaci quando i pazienti hanno una buona comunicazione con i propri medici e sono pienamente informati ed educati circa la loro patologia ed il suo trattamento. Purtroppo, questo non è sempre possibile - soprattutto nella sanità pubblica - quando i tempi di visita sono costretti da regole che danno priorità alla quantità invece che alla qualità delle prestazioni sanitarie. Pertanto, è importante cercare di aumentare il cosiddetto “tempo di cura” fornendo informazioni ai pazienti nelle visite successive o con l’aiuto di brevi pubblicazioni o foglietti esplicativi. Ogni visita per cefalea dovrebbe terminare con la comunicazione della diagnosi da parte del medico. Meglio se poi la diagnosi stessa viene riportata nel referto della visita. Uno studio recente ha mostrato che molti pazienti con emicrania credono di soffrire della cosiddetta “cervicale” (circa il 47% su un totale di 250), con conseguente prescrizione di accertamenti e terapie non utili. Una volta ricevuta la diagnosi di emicrania, probabilmente la prima sensazione sarà quella di sollievo per non soffrire di gravi patologie come un tumore del cervello o un aneurisma, ma subito dopo potrebbero nascere delle domande del tipo: “cosa è l’emicrania” e “perché mi viene l’emicrania?” Anni di studi sperimentali e sull’uomo suggeriscono che l’emicrania è un’onda elettrica che nasce nel cervello di alcune persone predisposte, che si propaga dalle parti posteriori in avanti fino ad arrivare al nervo trigemino. Una volta colpito il nervo trigemino ecco che il dolore si manifesta e questo può accadere da un lato o da tutti e due i lati dipendentemente se viene colpito un nervo trigemino oppure tutti e due. Quando il trigemino viene interessato si produce una infiammazione che ad ogni attacco può diventare sempre più importante. Il motivo per il quale si produce questo fenomeno transitorio, su cervelli peraltro normali, può essere spiegato con il concetto di “soglia”. In tutte le persone esiste una cosiddetta “soglia emicranica”, ciò vale a dire che ogni persona può avere una emicrania in base all’altezza della propria soglia. Chi ha una soglia bassa potrà avere una emicrania più facilmente di chi ha una soglia alta o molto alta: bastano pochi fattori di scatenamento e il gioco è fatto. Un po’ come vivere in un appartamento con il soffitto molto basso, basta alzarsi in piedi dalla poltrona che si sbatte la testa. Se invece il soffitto (cioè la soglia) è molto alta è anche probabile che non si avrà un attacco emicranico per tutta la vita. La soglia emicranica è probabilmente ereditata geneticamente, ecco perché spesso l’emicrania è familiare. I fattori di scatenamento principali sono in genere i cambiamenti, sia di natura esterna o interna al proprio corpo: quali cambiamento del tempo, di abitudini in generale o del sonno o della alimentazione; oppure cambiamenti dei livelli degli ormoni durante il ciclo oppure nella menopausa. In altre parole, la persona emicranica ha un cervello che si adatta con difficoltà ai cambiamenti: dovrebbe vivere sotto una cupola di vetro dove non succede mai nulla, ma sappiamo bene che questo non è possibile. Per quanto riguarda la terapia, va da sé che, se si riesce a produrre un miglioramento dello stile di vita, l’emicrania potrebbe migliorare sensibilmente, per esempio attività fisica aerobica, sonno regolare, alimentazione sana. Se questo riesce difficile c’è sempre la possibilità di farsi aiutare da uno psicologo con la terapia cognitivo-comportamentale o frequentare un corso di yoga o mindfulness.

Per i casi più gravi, quelli cioè dove l’infiammazione trigeminale diventa cronica a causa dei lunghi attacchi non trattati, oppure trattati con uso eccessivo di analgesici, bisogna ricorrere ai farmaci preventivi che agiscono alzando la soglia emicranica. Praticamente, vi rifanno il soffitto di casa. Per prevenire la cronicizzazione dell’emicrania quindi è necessario migliorare il proprio stile di vita e fare in modo che gli attacchi non durino mai più di due ore. Il “mantra” dell’emicrania infatti potrebbe essere riassunto nella frase “più dura più torna”. Quindi i farmaci per l’attacco (analgesici oppure triptani) devono essere presi immediatamente dopo l’inizio del dolore, in modo da poter salvaguardare il trigemino il prima possibile dall’attacco dell’onda elettrica prodotta dall’emicrania. Non bisogna avere paura di prendere i farmaci per interrompere l’emicrania, se tutto va liscio la frequenza degli attacchi diminuirà man mano che gli attacchi dureranno meno. Vale però la regola d’oro che se l’emicrania diventa troppo frequente bisogna iniziare una cura di prevenzione e non imbottirsi di analgesici o triptani. Per tenere sotto controllo la situazione, infine, suggerisco (come tutti gli specialisti delle cefalee degli adulti) di tenere un diario, meglio se fornito dal centro cefalee, cartaceo o su app per cellulari.

Per finire vi riassumo le pillole di saggezza per gestire la propria emicrania:

• tenere un diario,

• assumere i farmaci per l’attacco il prima possibile (ricordate: più dura più torna),

• non assumere farmaci per l’attacco per più di 10 giorni nel mese,

• mettersi una mano sulla coscienza e chiedersi: “il mio stile di vita attuale è quello che va bene per me?

Teresa Catarci Neurologo specialista -
Ambulatorio cefalee ASL Roma1, Roma


La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.141

23 Dicembre 2024

Cenoni, pranzi e dolci delle feste di Natale e il mal di testa: come evitare brutte sorprese?

Eccoci in quel momento dell’anno tanto atteso, le festività natalizie e di fine anno. In questo periodo ci si lascia tentare da tante leccornie e si finisce spesso per esagerare. Inoltre, è pure un momento in cui tendiamo a mangiare alimenti un po’ “esotici” rispetto alle nostre comuni abitudini; quindi, questo potrebbe portare a porsi quel maledetto quesito: “Ma non è che mi farà male ciò che mangio in questi giorni?”. Ecco, procediamo per gradi e proviamo a fare chiarezza. Intanto, da nutrizionista vi devo dire una cosa: se è vero che “si ingrassa tra Capodanno e Natale, non tra Natale e Capodanno”, è altrettanto vero che è buona norma porsi dei limiti, va bene assaggiare un po’ di tutto, ma occorre pure ricordare che ogni cosa che ingeriamo avrà poi, in un modo o nell’altro, ripercussioni sul nostro metabolismo e organismo. Chiarito questo, entriamo nel dettaglio. Per chi soffre di cefalea o emicrania, il periodo natalizio può nascondere alcune insidie alimentari che possono scatenare o peggiorare gli attacchi di mal di testa. Godersi le festività natalizie senza mal di testa è possibile. Basta fare attenzione agli alimenti da limitare. Ecco una guida utile per godersi i pranzi e le cene delle feste evitando gli eccessi e scegliendo cibi più sicuri.

I cibi da consumare con moderazione o evitare

Alcuni alimenti tipici delle feste contengono sostanze che possono favorire la comparsa di mal di testa, soprattutto in chi è predisposto. Vediamo insieme i principali

1. Cioccolato e Dolci Ricchi di Zuccheri Semplici: Il cioccolato può contenere diverse sostanze in grado di scatenare l’emicrania in soggetti sensibili. Inoltre, dolci e dessert tradizionali spesso abbondano di zuccheri semplici che possono causare repentini sbalzi glicemici, favorendo il mal di testa. Meglio usare moderazione e, se potete, optate per piccole porzioni di dolci fatti in casa utilizzando farine integrali e zuccheri naturali come il miele.

2. Alcolici: Il brindisi è immancabile, sia a Natale che a Capodanno, ma il vino rosso, gli spumanti e i liquori contengono istamina e solfiti, entrambi fattori scatenanti per chi soffre di mal di testa. L’alcol, inoltre, provoca disidratazione, un altro elemento chiave nell’insorgenza del dolore. Meglio evitare il più possibile, limitandosi al massimo ad alzare i calici per festeggiare l’anno nuovo.

3. Frutta a Guscio: Mandorle, noci, nocciole e pistacchi sono un classico delle festività, ma anche loro contengono istamina e altre sostanze come la feniletilamina, che possono agire come trigger nelle persone emicraniche. Se ami la frutta secca, limita le porzioni e prediligi alternative come una manciata di semi di zucca.

4. Frutti di Mare: Cozze, ostriche e vari crostacei sono prelibatezze comuni nelle tavolate natalizie, ma contengono istamina, particolarmente dannosa per chi soffre di emicrania o di cefalee di tipo tensivo. Meglio sostituire i frutti di mare col pesce fresco, più sicuro e altrettanto gustoso.

5. Formaggi Stagionati: Parmigiano, gorgonzola e altri formaggi stagionati sono ricchi di tiramina, un aminoacido correlato agli attacchi di mal di testa. Meglio scegliere formaggi freschi come la ricotta o la mozzarella di bufala, che contengono meno tiramina. 

Ora, invece una carrellata di cibi sicuri da portare in tavola: fortunatamente, esistono molte alternative gustose per chi vuole prevenire la cefalea senza rinunciare alla buona cucina delle feste.

1. Pesce Fresco: Il pesce è un alimento eccellente e ricco di omega-3, acidi grassi essenziali con proprietà antinfiammatorie chepossono aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità del mal ditesta. Sì, quindi, a pesci come salmone, merluzzo, orata e trota.

2. Carni Bianche: Tacchino, faraona e pollo (anche nella variante cappone) sono ideali per chi vuole un pasto leggero e digeribile. A differenza delle carni rosse, non contengono sostanze che possano favorire il mal di testa.

3. Legumi: oltre alle lenticchie (pietanza benaugurante per il nuovo anno), pure i ceci sono ricchi di fibre e proteine vegetali, perfetti per mantenere stabile la glicemia e prevenire cali energetici che possono scatenare mal di testa.

4. Verdure di Stagione: Le verdure non dovrebbero mai mancare a tavola, soprattutto durante le feste, perché ricchi di acqua, vitamine e minerali. Si può pensare anche alle patate dolci, magari cucinate al forno, che possono essere un’ottima scelta.

5. Spezie natalizie: Le spezie possono essere grandi alleate per insaporire i piatti senza eccedere con sale e condimenti pesanti. Alcune di esse concorrono a creare l’atmosfera natalizia e aiutano contro la cefalea. Trai di esse, la curcuma, che ha proprietà antinfiammatorie, lo zenzero, utile per ridurre la nausea spesso associata al mal di testa, e la cannella, usata nei dolci, è un ottimo sostituto dello zucchero e favorisce la digestione.

Allora, buon Natale, senza esagerazioni.

A cura della Dott.ssa Eleonora Di Pietro,
Biologa nutrizionista - Associazione Eupraxia

Legislazione farma UE: lettera e comunicato stampa per iniziativa Parkinson Italia

20 Dicembre 2024

MAGGIORE ATTENZIONE AI BISOGNI DELLE PERSONE CON MALATTIE CRONICHE: ALLEANZA CEFALALGICI ADERISCE ALL'INIZIATIVA DELLA CONFEDERAZIONE PARKINSON ITALIA

Leggi la lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al Ministero della Salute e ad AIFA

Leggi il comunicato stampa

IL PRESIDENTE DI ALLEANZA CEFALALGICI ALL'EVENTO PER I 30 ANNI DI LUNDBECK ITALIA

20 Dicembre 2024

 Leggi il suo intervento

ALLEANZA CEFALALGICI SCRIVE AD AIFA SUL TEMA DELLA NON RIMBORSABILITA' DEL NUOVO GEPANTE RIMEGEPANT

20 Dicembre 2024

Leggi la lettera

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