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Notizie ed Eventi

Rassegna Stampa e Web 2022

22 Dicembre 2022

Emicrania, 1 donna su 4 ne soffre: cosa fare e a chi rivolgersi
Borderline 24 - 22 Dicembre 2022

Ok al progetto pilota proposto da Cristina Guarda (Europa Verde)
Il Giornale di Vicenza - 15 Dicembre 2022

Salute. Guarda (EV): «Cefalea ed emicrania, la Regione approva il mio piano per la prevenzione»
Verdi del Veneto - 15 Dicembre 2022

Quel mal di testa mi ha rovinato a vita
Grazia - 08 Dicembre 2022

52° Congresso SIN: nuovi biomarker per i pazienti emicranici
Neuorologiaitaliana - 07 Dicembre 2022

52° Congresso SIN: qualità della ricerca e progressi nella clinica
Neuorologiaitaliana - 07 Dicembre 2022

Sostegno della Regione ai pazienti cefalalgici grazie al consigliere Luigi Piccirillo
Mi-Lorenteggio.com - 06 Dicembre 2022

Sanità, emicrania malattia sociale? Da politica impegno su decreti attuativi
Askanews- 25 Novembre 2022

Sanità, emicrania malattia sociale? Da politica impegno su decreti attuativi
Talky! Media - 25 Novembre 2022

Esperti, l’emicrania costa 20 mld l’anno. Va trattata come malattia sociale
LabParlamento - 25 Novembre 2022

Più attenzione alle donne con emicrania: ecco i centri di cura dedicati
Donna in salute - 24 Novembre 2022

Emicrania, esperti a confronto alla Cattolica: «Costa 20 mld l’anno. Va trattata come malattia sociale»
Sanità informazione - 24 Novembre 2022

Esperti: emicrania costa 20 mld l’anno, trattarla come malattia sociale
Askanews - 24 Novembre 2022

Cefalee, il centro di Modena tra i premiati da ONDA per i percorsi al femminile
sulPanaro.net - 19 Novembre 2022

Centro Cefalee, Modena tra i centri premiati da ONDA per i percorsi al femminile
Bologna2000 - 19 Novembre 2022

Emicrania: la legge c’è ma mancano i decreti attuativi per migliorare le condizioni dei pazienti
Sanità informazione - 17 Novembre 2022

Emicrania: L'appello promosso da Onda: il ministero della Salute attui la legge 81/2020
Il Sole 24 ore Sanità - 16 Novembre 2022

Migraine, female disease: how and where to be treated
Breaking Latest News - 11 Novembre 2022

Emicrania, malattia femminile: come e dove curarsi
Donna Moderna - 10 Novembre 2022

Il medico consiglia...mal di testa: cefalea o emicrania?
TGCOM24 - 09 Novembre 2022

Emicrania, i passi per presa carico pazienti e accesso cure
Ansa.it - 08 Novembre 2022

Emicrania, pubblicati i primi dati del Registro I-GRAINE
Neuorologiaitaliana - 02 Novembre 2022

La mappa dei Centri cefalee con percorsi dedicati alle donne
Neuorologiaitaliana - 02 Novembre 2022

Asst, premio al centro cefalee: 'offre percorsi mirati per la cura dell'emicrania al femminile'
Crema online - 29 Ottobre 2022

ORBASSANO - Il San Luigi premiato come centro d'elite per combattere la cefalea
Torino Sud - 27 Ottobre 2022

Neuromed nella prima mappatura Onda dei Centri Cefalee
Molise Network - 27 Ottobre 2022

Emicrania nelle donne: ne soffre 1 donna su 4
Quotidiano di Ragusa - 19 Ottobre 2022

Menopausa, tra i sintomi c’è anche la «nebbia nel cervello»
Corriere Salute - 18 Ottobre 2022

Emicrania, c’è una correlazione con il profilo di rischio cardiovascolare?
Neuorologiaitaliana - 18 Ottobre 2022

Emicrania: Lundbeck Italia promuove campagna di sensibilizzazione
Corriere Nazionale - 17 Ottobre 2022

Cefalee, ambulatorio in San Rocco come ‘modello’ per le terapie innovative al congresso nazionale
Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna - 14 Ottobre 2022

Emicrania cronica, la sofferenza dimenticata di una malattia sottovalutata
Corriere della Sera - 04 Ottobre 2022

Successo della prima Giornata Nazionale della Neurologia
Neuorologiaitaliana - 03 Ottobre 2022

A step forward for the recognition of the rights of those who suffer from it
Breaking Latest News - 21 Settembre 2022

La Cefalea cronica come malattia sociale: stato dell’Arte
Modena2000 - 19 Settembre 2022

Palù (Aifa): emicrania malattia dal forte impatto sociale e psicologico
Dica33 - 19 Settembre 2022

Al via la campagna "DoMore4Me - be part of the MIGRANE voice", per dar voce alle persone con emicrania
Pharmastar - 14 Settembre 2022

Emicrania, malattia sociale ancora sottovalutata. Al via campagna di sensibilizzazione
Farmacista33 - 13 Settembre 2022

Lara Merighi (AlCe): cefalea primaria cronica, i pazienti vanno tutelati
Dica33 - 12 Settembre 2022

Sottopeso e obesità sono correlati a un maggior rischio di emicrania
Neuorologiaitaliana - 05 Settembre 2022

L’emicrania con aura come fattore di rischio indipendente per FA
Neuorologiaitaliana - 22 Agosto 2022

Come le evidenze del mondo reale possono aiutare a colmare le lacune nella cura dell’emicrania
Euractiv Italia - 18 Luglio 2022

Cristina Tassorelli nuova presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Pavia
L'informatore Vigevanese - 13 Luglio 2022

Bologna, la Fondazione Ricerca Scienza Neurologiche in aiuto alla sanità
Il Resto del Carlino Bologna - 06 Luglio 2022

Al.Ce., l'impegno continua per una legge ancora inattuabile
La Nuova Ferrara - 01 Luglio 2022

Menopausa, non solo vampate: la battaglia è contro lo stigma sociale e le patologie correlate
Sanità informazione - 30 Giugno 2022

5 modi in cui l’intestino influenza il nostro cervello
Gazzetta dello Sport/Sezione Salute- 19 Giugno 2022

Quali cibi favoriscono (davvero) gli attacchi di mal di testa?
Corriere Salute - 16 Giugno 2022

Prof.ssa Nappi eletta presidentessa della società internazionale della menopausa
UNIPV News - 14 Giugno 2022

Cefalee, Costa promette impegno ai farmacisti calabresi
CatanzaroTV - 07 Giugno 2022

Mal di testa? Potrebbe essere colpa di un frutto estivo
Gazzetta dello Sport/Sezione Salute- 05 Giugno 2022

L'ospedale brianzolo che diventa centro di riferimento per il mal di testa
Monza Today - 05 Giugno 2022

Mal di testa, farmacisti 'sentinelle' contro la malattia cronica
CatanzaroTV - 23 Maggio 2022

Emicrania per 6 mln di italiani, ma il reale riconoscimento della malattia appare lontano. Le riflessioni a Camerae Sanitatis
Quotidiano Sanità - 19 Maggio 2022

Interrogazioni/2. Sileri: “Allo studio nuovi metodi per presa in carico persone affette da cefalea”
Quotidiano sanità - 05 Maggio 2022

Emicrania e vertigine posizionale parossistica benigna
Neuorologiaitaliana - 29 Aprile 2022

Ansia-depressione ed emicrania-cefalea: la correlazione è bidimensionale
Neuorologiaitaliana - 03 Aprile 2022

Interrogazioni/4. Su cefalea al vaglio “metodi innovativi di presa in carico nell’ambito dei Lea”
Quotidiano sanità - 24 Marzo 2022

EHMA in audizione presso l’intergruppo parlamentare sulle Cronicità
Adkronos - 22 Marzo 2022

Emicrania, una campagna europea denuncia i ritardi diagnostici
Neuorologiaitaliana - 22 Marzo 2022

Emicrania, in Italia il 46% dei pazienti attende 5 anni per un trattamento”
Il Tirreno - 17 Marzo 2022

Emicrania: al via la campagna paneuropea dal titolo “My Life: the Waiting Room”
Adkronos - 16 Marzo 2022

Emicrania: al via la campagna paneuropea dal titolo “My Life: the Waiting Room”
Tecnomedicina - 16 Marzo 2022

Tutte le stagioni del cervello protagoniste della Brain Week 2022
Neuorologiaitaliana - 15 Marzo 2022

Progetto Emicrania, confronto pazienti, clinici e istituzioni
Ansa.it - 14 Marzo 2022

Emicrania, tracciata la 'mappa' dei geni del disturbo
Ansa.it - 7 Febbraio 2022

Analisi dell'attuale percorso di gestione del paziente con emicrania e proposte di miglioramento
AboutPharma - Febbraio 2022

Emicrania, patologia al femminile. Evento online il 3 febbraio
Ansa.it - 31 Gennaio 2022

Sanità: cefalea come malattia sociale, approvata mozione
Ansa.it - 28 Gennaio 2022

Emicrania patologia al femminile: evento virtuale
Quotidiano di Ragusa - 26 Gennaio 2022

Nuovo numero di Cefalee Today n.133 disponibile

17 Dicembre 2022

E' disponibile il nuovo numero 133 di Cefalee Today del mese di dicembre

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Editoriale - Cefalee Today n.133

17 Dicembre 2022

Ben ritrovati voi tutti, anche quest’anno volge al termine e arriva il Natale. Momento di bilanci e di buoni propositi, ma guardandoci indietro possiamo davvero dire che questo anno ha trovato il modo di stupirci davvero. Se ci aspettavamo l’attesa coda del COVID, che continua a riempire gli ospedali e mietere vittime, non ci saremmo mai aspettati una guerra nel cuore dell’Europa e la conseguente crisi energetica.

Tutto ciò toglie serenità a molti di noi e anche qualche grado di temperatura dentro casa: insomma, condizioni che possono decisamente far male a chi soffre di cefalea.

Ma il periodo natalizio è pure quello dei bagordi, delle ore piccole a giocare a carte o a fare maratone televisive, dei lunghi spostamenti per andare a trovare i parenti, e, infine, pure del dover sopportare proprio tutti i parenti, almeno a Natale. Insomma, pure questo può farci male e, di solito, i vostri diari un po’ ce lo raccontano quando ci si vede in ambulatorio nei mesi successivi. Quindi, cercate di tenerlo a mente, curate la vostra igiene di vita, del sonno, nonché alimentare ed emotiva, e vedrete che il Natale vi sorriderà.

Avendo accennato al particolare periodo dell’anno e all’importanza dell’igiene di vita, posso agevolmente far scivolare la vostra attenzione all’intervista che il nostro Roberto Nappi ha fatto alla dottoressa Natascia Ghiotto del Mondino di Pavia, affrontando la visione dell’emicrania proprio come disturbo ciclico. Esistono molte ciclicità nell’emicrania, una circadiana (gli orari preferenziali d’insorgenza/peggioramento del mal di testa, ad esempio), una circasettimanale (la famosa cefalea da weekend, ad esempio), una circamensile (basti pensare alle forme correlate alla ciclicità mestrual/ovulatoria) e una circannuale (legata al susseguirsi delle stagioni e agli eventi ad esse correlate, come appunto i periodi di ferie). Proprio tenendo conto della ciclicità emicranica di ciascun paziente, è pure possibile personalizzare il trattamento farmacologico di profilassi e dell’attacco, per un miglior successo terapeutico.

L’altro tema affrontato nell’articolo del nostro rotocalco tratta un tema ancora molto dibattuto, l’osteopatia. Lo facciamo ospitando una scheda di presentazione di questa disciplina e delle possibili applicazioni nel mal di testa redatta da un professionista del settore. Ricordiamo che l’osteopatia in Italia è stata normata solo recentemente, mediante il Decreto del Presidente della Repubblica 131 del 7 luglio 2021.

Per la rubrica Amarcord, recuperiamo un altro vecchio articolo del nostro Roberto Nappi, col quale ricordiamo due personaggi in un colpo solo. La prima è la santa e mistica tedesca Ildegarda di Bingen, le cui visioni sembrerebbero essere dovute non a fenomeni trascendentali, ma ad aure emicraniche, almeno secondo la teoria della seconda persona che andiamo a ricordare, il neurologo e scrittore (nonché emicranico) Oliver Sacks, scomparso nel 2015. Sacks ha insegnato neurologia alla Columbia University e alla New York University, ma è stato soprattutto un prolifico divulgatore di neurologia, ispirando intere generazioni di studenti di medicina a dedicarsi alla nostra disciplina. Ricordo sempre con emozione quando lo conobbi ed ebbi modo di parlare con lui al congresso dell’IHS (la Società Internazionale delle Cefalee) organizzato a Roma dal prof. Nappi nel 2003 col compianto prof. Gallai. Perdonerete il mio Amarcord nell’Amarcord.

Infine, per la rubrica “la Cefalea in cucina”, nel suo nuovo articolo, la dottoressa Eleonora Di Pietro, biologa nutrizionista dell’Associazione Eupraxia, ci parlerà della cannella, spezia dalle innumerevoli proprietà terapeutiche che nel giro di poco tempo è stata prima scagionata dall’accusa di essere un trigger emicranico e poi si è vista addirittura riconoscere un ruolo protettivo proprio su questa forma di cefalea.

Prima di congedarmi da voi, un piccolo annuncio: è arrivato in Italia il primo dei farmaci appartenenti alla famiglia dei gepanti (antagonisti del recettore del CGRP, aventi un effetto sia sintomatico che di profilassi), il rimegepant. Per ora costa più di 33 euro a compressa ed è a carico del paziente, ma per il futuro si spera di potervi dare qualche buona notizia a riguardo.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.

La ciclicità della patologia emicranica

17 Dicembre 2022

L’emicrania è una forma primaria di cefalea con una prevalenza stimata pari al 14% della popolazione mondiale, rappresentando la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante del genere umano secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Numeri ancora maggiori per la nostra penisola giungono di nuovo da uno studio di popolazione su 3500 soggetti della ASL di Pavia intervistati mediante questionario postale che ha evidenziato una percentuale di soggetti affetti pari al 42,9% (54,6% nel sesso femminile, 32,5% in quello maschile).

Dottoressa Ghiotto questa malattia neurologica chi interessa?

L’emicrania predilige nettamente il sesso femminile manifestando un rapporto donna/uomo pari a 3:1 e se ci si focalizza nel periodo compreso tra pubertà e menopausa, circa il 27% delle donne ne risulta affetto. Nella donna compare soprattutto dopo il menarca, raggiungendo il massimo della sua prevalenza nella quarta e quinta decade di vita, quindi nel periodo di maggiore produttività lavorativa e sociale dell’individuo. Inoltre, segue l’andamento delle fluttuazioni degli ormoni sessuali femminili con concentrazione degli attacchi in fase perimestruale e/o all’ovulazione

Quindi come possiamo definire l’emicrania?

Da quanto appena affermato l’emicrania è da considerarsi sicuramente una malattia di genere e recentemente il Centro Cefalee di Pavia ha ricevuto una targa di riconoscimento per impegnarsi nel percorsi al femminile per l’emicrania promossi dalla Fondazione Onda in collaborazione con le Società Scientifiche e le Associazioni Pazienti. Inoltre, l’emicrania può essere considerata anche una patologia ciclica.

Cosa si intende per malattia ciclica?

L’emicrania deriva da una predisposizione dell’individuo, dovuta in gran parte a cause genetiche. E’ infatti noto da diverse decadi che la maggior parte dei pazienti emicranici presenta almeno un parente che soffre di un mal di testa simile, più spesso sulla linea materna. Ma la genetica è solo il substrato (il tratto, la predisposizione, la suscettibilità) sul quale agiscono fattori ambientali interni o esterni in grado di modulare il manifestarsi degli attacchi, la frequenza di presentazione e la qualità degli attacchi. Anni di studi e di osservazione clinica, quasi ossessiva, hanno permesso di comprendere che molti attacchi tendono a manifestarsi con una ciclicità ben definita. Su questo si basa il modello cronobiologico e l’ipotesi discronica delle cefalee, elaborato dal Professor Giuseppe Nappi. L’interpretazione della malattia emicranica come malattia ciclica ci permette, quindi, di intercettare gli attacchi e quindi di trattarli nella maniera più adeguata.

Quali sono i principali fattori ciclici?

Distinguiamo fattori interni, come ad esempio le variazioni periodiche degli ormoni sessuali femminili ed il ciclo sonno-veglia, e fattori esterni. Tra questi ultimi, individuiamo alcuni fattori non modificabili, come l’alternarsi della luce e del buio e il variare delle stagioni, accanto ad altri modificabili, cioè le abitudini di vita (orario dei pasti, turni di lavoro, ritmi riposo-attività).

La teoria cronobiologica dell’emicrania come ci viene in aiuto per la gestione del paziente?

La terapia antiemicranica è basata su due capisaldi. La prima è di tipo igienico-comportamentale: essa consiste nell’individuare e nell’evitare, se possibile, i fattori scatenanti, quindi mantenere la massima regolarità dei ritmi biologici del paziente (orari dei pasti, dieta bilanciata, ritmo sonno-veglia, ritmi lavorativi), svolgere attività fisica in modo regolare. La seconda è farmacologica e consiste in due tipi di trattamento, che possono agire in modo diverso in relazione ai fattori scatenanti. Esiste una terapia sintomatica da utilizzare al bisogno in caso di crisi con l’obiettivo di estinguere l’attacco. Tra questi tipi di farmaci ne conosciamo alcuni aspecifici (antinfiammatori non steroidei e paracetamolo) e alcuni specifici (ergotaminici e triptani). Gli ergotaminici, utilizzati maggiormente in passato, hanno lasciato il posto ai triptani, meglio tollerati e con minore effetti collaterali, ma comunque ancora vietati a un sottogruppo di pazienti emicranici (malattia ischemica cerebrale o cardiaca, angina di Prinzmetal, vasospasmo coronarico, arteriopatia periferica, ipertensione arteriosa non controllata dalla terapia, età superiore ai 65 anni). Nei prossimi mesi ci verrà in aiuto una nuovo tipo di molecola che, a differenza dei triptani, non ha azione sul recettore vasale e pertanto avrà meno limiti di prescrivibilità. Oltre alla terapia sintomatica, che comunque va monitorata in maniera stretta per evitare di favorire una cronicizzazione degli attacchi da iperuso di farmaci, è a disposizione una terapia preventiva (detta anche di profilassi) che ha lo scopo di ridurre la soglia di suscettibilità del paziente, rendendolo meno vulnerabile ai fattori scatenanti. Nel corso degli anni sono state utilizzate, ed ancora oggi vengono prescritte, molte categorie farmacologiche per il trattamento preventivo tra cui ricordiamo calcio-antagonisti, beta-bloccanti, amitriptilina, antiepilettici. Studi scientifici hanno messo in evidenza che, indipendentemente dall’efficacia, molto spesso i pazienti abbandonano queste terapie per scarsa tollerabilità o eventi avversi. Oltre alla tossina botulinica, indicata solo per il trattamento dell’emicrania cronica, è uscita una nuova classe farmacologica specifica per la prevenzione dell’emicrania.

Di che cosa si tratta e che vantaggi ha questa nuova terapia?

Si tratta di anticorpi monoclonali diretti contro il CGRP o il suo recettore. Il CGRP (Calcitonin gene-related peptide) è un neuropeptide diffusamente distribuito a livello del sistema nervoso centrale e periferico e presente a livello del sistema trigeminale. L’attivazione trigeminale provoca il rilascio del CGRP da parte dei terminali nervosi trigeminali e il CGRP gioca un ruolo in differenti meccanismi patogenetici dell’emicrania tra cui vasodilatazione, infiammazione neurogena, granulazione dei mastociti, sanitizzazione periferica. Naturalmente, queste terapie rivoluzionarie sono riservate ad una classe di pazienti con una patologia molto disabilitante e, al momento, sono sotto monitoraggio AIFA. Possono essere prescritti in Italia a pazienti emicranici che abbiano almeno 8 giorni di emicrania al mese e che abbiano una disabilità alla scala MIDAS pari o superiore a 11. Inoltre,pazienti con queste caratteristiche non devono avere risposto alle altre terapie preventive che variano a seconda di una forma cronica o episodica di emicrania. I vantaggi di questi farmaci sono molti. Innanzitutto, hanno pochissimi effetti collaterali (stipsi / costipazione / reazione cutanea nel sito di iniezione in una bassa percentuale di casi), sono farmaci specifici, non hanno metabolismo epato-renale, hanno una lunga emivita (si somministrano ogni 28-30 giorni) e non presentano interazioni farmacologiche.


E sulla base della teoria dell’emicrania come malattia ciclica come ci si deve comportare con la terapia?

Sicuramente, per un paziente saper prevedere quando avrà un attacco è di fondamentale importanza, soprattutto in quanto ci troviamo di fronte a soggetti nel pieno dell’attività lavorativa e che, spesso, a causa dell’emicrania, sono costretti a letto e non possono vivere la propria vita lavorativa, familiare e sociale. Pertanto, per le forme a periodicità prevedibile si possono attuare le cosiddette miniprofilassi cicliche con assunzione di sintomatico solo nel periodo in cui l’attacco è atteso; questo tipo di approccio può essere fatto sia con analgesici che con i triptani e magari in futuro con i ditani.

Intervista a cura di Roberto Nappi

Osteopatia, un valido e concreto aiuto contro il mal di testa

17 Dicembre 2022

Mal di testa? Chi davvero può dire di non averne mai sofferto?

La cefalea, cefalalgia per essere più precisi, insomma il mal di testa, rappresenta un disturbo tra i più comuni, tanto che la World Health Organization (WHO) lo inserisce tra le prime 10 cause di disabilità (esattamente risulta la sesta causa al mondo per anni di vita persi). Naturalmente, le forme di cefalea sono numerose e differiscono in base al dolore, all’intensità e ad eventuali altri sintomi compresenti.

Macroscopicamente possiamo dividerle in due gruppi:

1. Cefalee primarie nelle quali rientrano i “mal di testa” più comuni (Emicrania, Cefalea Tensiva,Cefalea a Grappolo e Cefalea Cronica);

2. Cefalee secondarie, che rappresentano il sintomo di un’altra patologia Numerose sono le strategie, le tipologie di cure e di approcci che si rivolgono a questa problematica. Salvo quando se ne soffre in maniera davvero occasionale e in relazione ad uno specifico fattore scatenante, come ad esempio un pasto eccessivo, la cefalea dovrebbe sempre essere portate all’attenzione di uno specialista al fine di ottenere una diagnosi accurata. Sono diversi gli approcci perché spesso si trascura che la genesi di questo disturbo coinvolge numerosi aspetti fisiologici, così come spesso le cause sono multifattoriali.

In questo senso è interessante sapere che una disciplina come l’osteopatia, ancora molto poco conosciuta, possa annoverare, tra i suoi successi, diversi buoni risultati in persone che soffrono di mal di testa. Il trattamento manipolativo osteopatico rappresenta una terapia di supporto tra le più efficaci nella risoluzione o riduzione delle cefalee. A caratterizzare il lavoro dell’osteopata professionista che applica la disciplina a regola d’arte c’è sempre un inquadramento del paziente attraverso uno studio globale del problema.

Il professionista prevede non solo una valutazione della storia clinica, ma anche delle abitudini del paziente, del suo stile di vita e della sua postura. L’osteopata interviene sempre su più livelli. Sicuramente, tra i mal di testa più frequenti e conosciuti ci sono l’emicrania (con o senza aura), la cefalea muscolo-tensiva (entrambe fanno parte delle cefalee primarie) e il mal di testa da origine cervicale (nella categoria delle cefalee secondarie): tutte queste forme possono ottenere beneficio dall’osteopatia. Interessante questo studio (1) che, valutando circa 80 persone, mette a confronto i benefici della terapia manuale rispetto alla proposta farmacologica del medico di base. Il risultato che emerge è che sia a medio che lungo termine l’approccio manuale è vincente.

Dicevamo che l’osteopata ha un approccio globale perché il mal di testa spesso è sostenuto da diversi fattori e così che, di fatto, una mano esperta può riuscire in poche sedute ad avere buoni risultati.

L’osteopata dispone di tecniche estremamente dolci in grado di alleviare tensioni muscolo scheletriche, modificare l a postura e la distribuzione del carico, migliorare il microcircolo vascolare e addirittura incidere sul sistema nervoso autonomo. A supporto è molto interessante un altro studio (2) da cui emergono contemporaneamente l’importanza del rilassamento nella qualità di vita del paziente cefalalgico e il beneficio amplificato che il soggetto riceve a fronte di un trattamento osteopatico, a dimostrazione che l’approccio osteopatico va oltre il semplice rilassamento.

Possiamo anche valutare questo studio sperimentale (3) che riduce i sospetti di eventuale effetto placebo, suddividendo alcuni soggetti con cefalea di tipo tensivo in due gruppi, di cui solo uno riceve il vero trattamento osteopatico. Emergono con chiarezza che i benefici si manifestano solo in chi riceve il vero trattamento. Indubbiamente, per la complessità della patologia, per la numerosità delle varianti di questo disturbo, sarebbe un errore associare in modo lineare l’osteopata alla cura del mal di testa.

Ci tengo, però, a citare un altro lavoro che vede tra gli autori colleghi che ho il piacere di conoscere, verso i quali nutro stima e gratitudine per gli insegnamenti ricevuti. Questo studio (4), molto ben fatto, annovera un buon numero di soggetti e documenta ancora una volta la qualità delle cure osteopatiche nei confronti del paziente che soffre in modo cronico di cefalea, a volte davvero invalidante. Otto trattamenti osteopatici svolti in sei mesi hanno documentato l’efficacia delle cure osteopatiche a sostegno della necessaria terapia farmacologica che da sola non sortiva gli stessi effetti. A supporto di quanto esposto, la mia esperienza di 15 anni di pratica mi conferma che una qualche forma di beneficio il paziente la riceve sempre. Anche quando non si risolve del tutto il sintomo, ciò che ho raccolto è che la numerosità degli episodi e la loro intensità tendono sempre a ridursi. Tuttavia, queste evidenze sono ancora poche, ma incoraggiano ad approfondire le ricerche in questa direzione. E’ auspicabile, pertanto, sempre una maggior integrazione tra le terapie, in modo particolare quando la qualità della vita dei pazienti cefalalgici ne risente pesantemente.

Sappiamo bene quanto sia importante identificare per ogni soggetto cure e frequenze efficaci per generare il massimo della compliance. Il mio auspicio personale è che l’osteopatia possa a pieno titolo entrare nelle strategie di cura che lo specialista neurologo consideri tra le opzioni, in modo da divenire un’ulteriore risorsa per tutti i pazienti che vivono l’esperienza di questa vera e propria disabilità.

1. Effectiveness of manual therapy for chronic tension-type headache: a pragmatic, randomised, clinical trial - Cephalalgia. 2011 Jan;31(2):133-43.

2. A comparison of selected osteopathic treatment and relaxation for tension-type headaches - Headache. 2006 Sep;46(8):1273-80.

3. Pilot trial of osteopathic manipulative therapy for patients with frequent episodic tension-type headache - J Am Osteopath Assoc. 2014 Sep;114(9):678-85.

4. Clinical effectiveness of osteopathic treatment in chronic migraine:3-Armed randomized controlled trial - Complement TherMed. 2015 Apr;23(2):149-56.

Dott. Stefano Pasotti
Osteopata Professionista a Pavia e Milano,
Laureato in Scienze Motorie Preventive ed Adattate
www.stefanopasotti.it
Ideatore dei Centri REMISE en FORME www.remisecenter.it

La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.133

17 Dicembre 2022

La cannella e il mal di testa

Nella lunga disamina sulle varie spezie aventi un potenziale ruolo protettivo sul mal di testa non si può dimenticare di render giustizia ad una pianta il cui utilizzo in cucina è antichissimo e il cui aroma rimanda al clima natalizio, anche se oggi è un po’ caduta in disuso nelle preparazioni domestiche, almeno nel nostro Paese: la cannella. Del suo utilizzo si trova traccia già in antichi papiri egizi, nella Bibbia e in numerosi testi greco-latini. Da noi in Europa, fino all’avvento del cacao dal Nuovo Mondo all’inizio dell’era moderna, era lei alla base delle ricette di molti dolci e bevande calde e corroboranti. La spezia si ricava dalla corteccia della pianta Cinnamonum Verum, o cinnamomo, un sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauracee, originario dello Sri Lanka e dell’India meridionale, la cui coltivazione è oggi diffusa in tutta la fasica tropicale. Il suo olio essenziale contiene numerosi principi attivi, tra cui i più importanti sono: aldeide cinnamica (ampiamente usata in ambito medico e nella cosmesi), acido cinnamico, cinnamil acetato, eugenolo, cariofillene (un endocannabinoide), tannini e canfora. La medicina tradizionale ayurvedica ha sempre riconosciuto numerose proprietà a questa pianta, il cui utilizzo è successivamente transitato nella medicina moderna basata sull’evidenza, in numerosi campi d’applicazione. Infatti, diversi studi ne riconoscono l’effetto antiossidante, antinfiammatorio, antiasmatico, antispastico, eupeptico, batteriostatico e protettivo nei confronti della sindrome metabolica (favorisce il controllo pressorio, glicemico e del colesterolo). Al di là di tali effetti, vi sono diversi campi di applicazione esplorati anche in ambito neurologico.

Oltre al potenziale effetto protettivo sulle malattie neurodegenerative più diffuse, come l’Alzheimer e il Parkinson, vi sono evidenze anche per le cefalee, soprattutto per l’emicrania. In particolare, in letteratura scientifica, si trova la segnalazione di uno studio in doppio cieco sull’efficacia della cannella nell’emicrania. La ricerca è ispirata dal forte razionale legato sia alla pratica invalsa dell’utilizzo della cannella contro la cefalea in diversi rimedi folkloristici, sia dall’evidenza che un modico consumo quotidiano di tale spezia sia in grado di ridurre i livelli plasmatici di vari marker e molecole di tipo infiammatorio. Nello studio, sono stati trattati per due mesi due gruppi di pazienti (per un totale complessivo di 50 soggetti emicranici): un gruppo ha ricevuto 1,8 gr die di polvere di cannella, il secondo un placebo. Oltre alla risposta clinica, sono stati indagati anche i marcatori biologici infiammatori. Al termine dello studio, non solo si erano ridotte la frequenza, l’intensità e la durata degli attacchi di cefalea, ma erano calati pure i livelli circolanti di interleuchina 6 e ossido nitrico, due mediatori infiammatori notoriamente coinvolti con la patogenesi dell’emicrania. Al contrario, non calavano i livelli circolanti di CGRP, il peptide infiammatorio correlato al gene della calcitonina, cioè la molecola oggi ritenuta principalmente responsabile dell’innesco della crisi emicranica. Tali risultati hanno indotto gli autori a suggerire la cannella come possibile agente protettivo contro l’emicrania, e con un effetto preventivo, a differenza dello zenzero, la cui azione è invece sintomatica, a causa della rapidità d’inizio e fine dei suoi effetti biologici. Il dato emerso è sicuramente interessante e in contrasto con una credenza abbastanza diffusa per alcuni soggetti emicranici statunitensi (dove la cannella è più consumata che da noi), cioè che questa spezia possa agire come agente facilitante lo scatenamento della crisi di cefalea. Indubbiamente, una risposta soggettiva è possibile, così come non si può escludere che esista una dose oltre la quale si possa avere un effetto negativo. È un fenomeno già affrontato su queste colonne, a esempio parlando del caffè o della cioccolata. Può sembrare strano da noi, in cui l’uso è molto limitato, ma addirittura, in epoca di social network, negli USA è diffuso un pericoloso ‘challenge’ in cui i ragazzi si sfidano ad ingerire un cucchiaio colmo di polvere di cannella nel minor tempo possibile: il Cinnamon challenge, con possibili effetti collaterali. Tuttavia, in un recente studio sui possibili trigger alimentari, la cannella è risultata essere il più debole tra i potenziali fattori di scatenamento presi in esame e in certi casi si tratterebbe d’un vero e proprio effetto nocebo (mi convinco che faccia male, dunque me ne farà).

Ma veniamo all’atto pratico, alle modalità di assunzione della cannella in cucina. Nella nostra cultura questa spezia è molto utilizzata in infusi, nella preparazione della frutta cotta (come le mele), nella preparazione di creme o dolci vari. Tuttavia, può essere anche usata in ricette salate, come zuppe, minestre, frittate, polpette o pasticci; insomma, in tutte le ricette in cui normalmente si usa il pepe o la noce moscata: le proprietà organolettiche sono molto simili, ma il sapore ne guadagnerà in originalità.

Provate e poi fateci sapere.

A cura della Dott.ssa Eleonora Di Pietro,
Biologa nutrizionista - Associazione Eupraxia

Nuovo numero di Confinia Cephalalgica et Neurologica 3/2022

07 Dicembre 2022
Il nuovo numero 3/2022 della rivista è disponibile ora a questo link https://www.mattioli1885journals.com/index.php/confinia/issue/view/839.

SOMMARIO

Editorial

“In principio era il Verbo”. Il ruolo della parola tra neurologia e psicoanalisi, da Jean-Martin Charcot (1825-1893) a Jacques Lacan (1901-1981) - Francesco Brigo, Mariano Martini

Headache and pain research

Unbiased research is needed for rational translation of essential oils in clinic – Damiana Scuteri, Laura Rombolà, Luigi Antonio Morrone, Shinobu Sakurada, Tsukasa Sakurada, Paolo Tonin, Giorgio Sandrini, Giacinto Bagetta, Maria Tiziana Corasaniti

Multidisciplinary research in neurosciences

Conceptual metaphors and framing in Cognitive Linguistics – Serena Coschignano

Against the plausibility of utilitarianism – Andrea Loffi

One century after Marian Lydia Shorey, a fleeting star at the inception of the long path to the discovery of Nerve Growth Factor – Marco Piccolino, Isabel Murray

The diagnosis of Alzheimer’s disease: an update and current controversies – Alfredo Costa, Giulia Perini, Camillo Imbimbo, Lucia Scanu, Matteo Cotta Ramusino

The Italian contribution to the anatomo-clinical method and physical examination in the history of neurology – Francesco Brigo, Lorenzo Russo, Mariano Martini

Books

Books – Editorial office

In Memoriam

In ricordo del prof. Marcello Imbriani (1951- 2022) – Carlo Caltagirone

Combattere assieme il mal di testa

02 Dicembre 2022

Nel presentare i recenti due webinar di apertura del nuovo ciclo 2022, avevamo preannunciato che si sarebbe trattato solo di un assaggio.
Il piatto forte arriverà infatti a partire dalla prossima settimana: 2 webinar a ottobre, 2 a novembre e 2 a dicembre.
Gli argomenti trattati saranno di grande attualità e ci auguriamo possano interessare una platea sempre più ampia di persone che soffrono di cefalea.

Il terzo appuntamento è lunedì 7 novembre alle ore 18 e di seguito trovate il link zoom per registrarvi e partecipare in diretta https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_qBRe6vZ2SKum7roQV_eiAQ

Il quarto appuntamento è lunedì 21 novembre alle ore 18 e di seguito trovate il link zoom per registrarvi e partecipare in diretta https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_4IsbsZSyQfiTFoD4aYd3fg

Il quinto appuntamento è lunedì 05 dicembre alle ore 15 e di seguito trovate il link zoom per registrarvi e partecipare in diretta https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_OnOHy1jARwKFCLIgUw-R3g

Il sesto appuntamento è martedì 13 dicembre alle ore 18 e di seguito trovate il link zoom per registrarvi e partecipare in diretta https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_O30ceqvNRgK0BSy1LRxndQ

Tutti i webinar saranno trasmessi in diretta (e visibili successivamente) anche sulla pagina facebook di Alleanza Cefalalgici.

Di seguito trovate il calendario con giorni, orari, relatori e temi trattati.
Segnate le date sul calendario e ricordate che più siamo, più contiamo!

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EMICRANIA, DA FONDAZIONE ONDA L'APPELLO ALLE ISTITUZIONI: SERVE UN IMPEGNO PER L’ATTUAZIONE DELLA LEGGE 81/2020

17 Novembre 2022

È la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante del genere umano. Con la Legge 81/2020 in Italia la cefalea cronica è stata riconosciuta come malattia sociale invalidante, ma il percorso per una migliore presa in carico del paziente ora si è bloccato per la mancata emanazione dei decreti attuativi. Fondazione Onda ha riunito in un Tavolo tecnico le Istituzioni, la comunità scientifica e le Associazioni dei pazienti per rilanciare l’impegno ad attuare la legge.

Milano 16 novembre 2022 - Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’emicrania rappresenta la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante. Colpisce circa il 12 per cento degli adulti in tutto il mondo con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne. È una malattia cronica che ha un altissimo costo umano, sociale ed economico, eppure è ancora percepita dai pazienti come “invisibile”. L’approvazione da parte del Senato, nel luglio 2020, del testo unificato del disegno di legge per il riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale invalidante ha rappresentato un primo importante passo, ma in assenza dei decreti attuativi ancora c’è molto da fare. Se ne è parlato oggi nel Tavolo Istituzionale “Emicrania: proposte per una migliore presa in carico dei pazienti” organizzato da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. Un appuntamento che ha voluto creare un momento di confronto tra tutti gli stakeholder – Istituzioni, comunità scientifica, Associazioni di pazienti – per raccogliere un impegno concreto e condiviso al fine di dare attuazione alla Legge 81/2020, garantendo un’appropriata e tempestiva presa in carico dei pazienti nonché un accesso equo e omogeneo alle cure.

L’emicrania è una forma di cefalea cronica primaria contraddistinta da mal di testa periodici, normalmente unilaterali e pulsatili, di intensità moderata/severa associati a nausea, vomito, fastidio per luci e rumori, con durata compresa tra le 4 e le 72 ore, anche se vi sono casi riportati di durata anche maggiore. Si può associare ad altre patologie quali: disturbi dello spettro affettivo, epilessia, sindromi dolorose croniche, allergie, asma e patologie circolatorie. La cefalea è cronica, secondo l’ICHD - Classificazione Internazionale Cefalee III Ed. – quando si manifesta per oltre 15 giorni al mese, da almeno tre mesi, dei quali almeno 8 di tipo emicranico.

La letteratura stima una prevalenza dell’emicrania pari al 14 per cento² della popolazione mondiale, affliggendo soprattutto il sesso femminile in un rapporto donna/uomo pari a 3 a 1. La sua forma cronica affligge in Italia tra l’1 e il 3 per cento3,4 della popolazione. Solo una minima parte (1,6 per cento)¹ della popolazione italiana riceve adeguate cure preventive per inadeguata sensibilità verso il problema. Il 77,4 per cento dei pazienti non si è mai rivolto ad alcun medico per la propria emicrania¹. Il costo annuale nei 27 Paesi UE dell’emicrania è pari a 111 miliardi di euro¹. In Italia si calcola la perdita di 3,9 giornate di lavoro (professionale o casalingo) per dolore o malessere e di 6,1 giornate di attività legate alla vita privata e sociale (ad esempio, uscite con amici, hobby, sport, attività familiari, ecc.)¹. Dunque, si stima che la cefalea impatti in Italia per un importo annuo di 4.6 miliardi di euro in termini di perdita di produttività.

In questo scenario, l’Italia ha fatto un importante passo avanti con la Legge 81 del 2020, che ha sancito la Cefalea come malattia sociale, a fronte però di una battuta di arresto, ora, rispetto alla sua necessaria attuazione. La Legge, che ha avuto un iter molto lungo che ha attraversato tre legislature, avrebbe dovuto rappresentare il punto di partenza per la gestione della patologia ma, a distanza di due anni, ancora manca il decreto attuativo del Ministero della Salute che avrebbe dovuto essere implementato entro 180 giorni, identificando progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da diverse forme di cefalea cronica. Sono state presentate nel marzo scorso due interrogazioni parlamentari, una presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato a primo firmatario della Senatrice Paola Boldrini, l’altra dall’Onorevole Fabiola Bologna presso la Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati, aventi ad oggetto la richiesta di quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intendesse adottare al fine di dare attuazione alla legge. La risposta del Ministero non ha di fatto consentito di “sbloccare” la legge. Per questo Fondazione Onda ha voluto riunire oggi intorno a un tavolo Istituzioni, comunità scientifica e Associazioni di pazienti per raccogliere un impegno istituzionale concreto che porti alla emanazione di decreti attuativi senza i quali la stessa Legge 81/2020 viene svuotata del suo valore, lasciando i malati cefalalgici senza le risposte che attendono da tanti anni. Dall’incontro nascerà un documento con le considerazioni e le proposte condivise che verrà inviato alle Istituzioni, alle Società scientifiche e alle associazioni di riferimento oggi rappresentate.

All’evento di oggi, farà inoltre seguito un Webinar sul tema dell’emicrania e dei suoi “campanelli d’allarme”, che si svolgerà il 22 novembre alle ore 17.00 sui canali Youtube e Facebook di Fondazione Onda. Il Webinar, attraverso la presenza di uno specialista, consentirà di fornire risposta alle domande sul tema che Fondazione Onda sta raccogliendo attraverso i propri canali social.

“L’impegno che prendiamo oggi con questo tavolo tecnico è quello di lavorare con le nuove Parlamentari, in accordo e in sintonia con le Società scientifiche e le Associazioni di pazienti, affinché la legge del 2020 che ha sancito la Cefalea primaria cronica come malattia sociale, sia a breve accompagnata dall’emanazione di un Decreto attuativo a cura del Ministero della Salute che individui delle modalità innovative di presa in carico dei pazienti cefalalgici inserendole nei LEA con stanziamenti adeguati di fondi che la Legge del 2020 non prevedeva”, afferma Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda, “Quella contro l’emicrania è una battaglia che dobbiamo portare avanti insieme, coinvolgendo tutti gli attori, valorizzando le figure del territorio che possono dare un prezioso contributo, le farmacie, i medici di medicina generale e, al secondo livello, gli specialisti ospedalieri e territoriali, puntando poi sul rafforzamento dei Centri Cefalee esistenti nel territorio. L’obbiettivo di awareness della popolazione e di superamento dello stigma legato all’emicrania potrà essere raggiunto con il potenziamento di campagne di comunicazione adeguate in grado di diffondere il messaggio di consapevolezza dei proprio diritti di paziente”.

"Il mio impegno in commissione Affari sociali della Camera prosegue. Sono orgogliosa di poter continuare il lavoro svolto nella scorsa legislatura, che ha visto l'approvazione definitiva della mia proposta di legge sul riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale”, dichiara On. Arianna Lazzarini, Componente XII Commissione Affari Sociali, Camera dei deputati. “Grazie alla 'legge Lazzarini', l'Italia è diventata il primo Paese in Europa ad adottare un provvedimento che ha il merito di accendere i riflettori su questa malattia sofferta da circa sette milioni di italiani, con una prevalenza netta di donne e nella fascia 20-50 anni. Una malattia invisibile, che ho voluto far uscire dal cono d’ombra in cui è sempre stata. Non parliamo di emicrania o del semplice 'mal di testa' passeggero, ma di una vera e propria patologia cronica e invalidante, molto più diffusa di quanto si possa immaginare, che purtroppo ha già portato alcuni pazienti a compiere anche gesti estremi. Riparto dunque in questa nuova legislatura attraverso la necessaria interlocuzione con il governo, anche per quanto riguarda questa legge in particolare".

“Aspettiamo da sempre ci venga riconosciuta la nostra sofferenza”, precisa Lara Merighi, Coordinatore laico nazionale Al.Ce. - Alleanza Cefalalgici. “Il riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale è stato sì un grande traguardo, però senza i decreti attuativi tutte queste persone continueranno a vivere la sottovalutazione della loro sofferenza nella più assoluta indifferenza. Molte Regioni vorrebbero costituire un nucleo operativo di lavoro, ma non possono muoversi perchè il tutto è legato alla pubblicazione dei decreti attuativi della legge sopra citata”

“Per disegnare una road map finalizzata a migliorare la tutela assistenziale delle persone con emicrania cronica”, prosegue Paola Pisanti, Consulente esperto del Ministero della Salute per le patologie croniche, “bisogna partire dalla necessità di conoscere quali sono le criticità o le carenze per adottare iniziative che assicurino alla persona il pieno accesso agli iter diagnostici, alle cure e ai trattamenti attraverso l’attuazione di modelli interdisciplinari con utilizzo di PDTA e che tengano conto dei livelli di intervento riportati anche nelle linee guida e nella realtà operative delle varie Regioni”

“La comunità scientifica chiede una rapida definizione dei decreti attuativi della legge in oggetto”, conclude Paolo Calabresi, Presidente SISC, Società Italiana per lo Studio delle Cefalee. “Il riconoscimento da parte delle Istituzioni dell’emicrania cronica come malattia disabilitante è stato un passo fondamentale. Questa malattia, se non adeguatamente affrontata con la prevenzione e le cure adeguate comporta elevati costi diretti ed indiretti. Necessaria nella definizione dei decreti attuativi sarà l'istituzione di un tavolo di lavoro condiviso con la stessa comunità scientifica che tenga conto sia della fattibilità che della sostenibilità economica.”

L’iniziativa si è svolta con il patrocinio di ANIRCEF Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee, AIC Associazione Italiana per la Lotta Contro le Cefalee, SIN Società Italiana di Neurologia, SISC Società Italiana per lo Studio delle Cefalee, AINAT Associazione Italiana Neurologi Ambulatoriali Territoriali, FISC Fondazione Italiana per lo Studio delle Cefalee Onlus, Al.Ce Alleanza Cefalalgici, Fondazione CIRNA Onlus, SNO – Scienze Neurologiche Ospedaliere e con il contributo incondizionato di Pfizer.

Emicrania: riconoscerla per prendersene cura

15 Novembre 2022

Parliamo insieme di emicrania, di come riconoscerla per prendersene cura

Continua l’impegno di Fondazione Onda nell'informare correttamente la popolazione riguardo ai dubbi che circondano questo tema.

Capita a tutti di aver sperimentato il “mal di testa”, un’esperienza talmente comune e diffusa da essere banalizzata e sottovalutata.
L’emicrania non è, però, un semplice mal di testa, è una malattia neurologica.

La gravità e la ricorrenza dei sintomi, il loro effetto invalidante, il vivere nell’attesa angosciante di nuovi attacchi comportano una profonda sofferenza psico-fisica e un condizionamento esistenziale che danneggiano la qualità della vita dei pazienti.

Ne soffri? Quali sono i tuoi dubbi domande a cui vorresti dare risposta?

Condividili con noi, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.: risponderemo a tutte le domande in diretta Facebook sulla pagina di Fondazione Onda il 22 novembre alle ore 17.00.

Segui la Diretta su Facebook a questo indirizzo

Segui la Diretta su Youtube a questo indirizzo

Emicrania: proposte per una migliore presa in carico del paziente

08 Novembre 2022

Il 16 novembre dalle 10.30 alle 13 è convocato un Tavolo Istituzionale su iniziativa della Fondazione ONDA (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere) dedicato a come migliorare la presa in carico dei pazienti emicranici.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’emicrania rappresenta la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante. Colpisce circa il 12% degli adulti in tutto il mondo con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne. È una malattia cronica che ha un altissimo costo umano, sociale ed economico, eppure è ancora percepita dai pazienti come “invisibile”.

L’approvazione da parte del Senato, nel luglio 2020, del testo unificato del disegno di legge per il riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale invalidante ha rappresentato un primo importante passo, ma in assenza dei decreti attuativi ancora c’è molto da fare.
Obiettivo dell’evento è creare un momento di confronto tra tutti gli stakeholder – Istituzioni, comunità scientifica, Associazioni di pazienti – per raccogliere un impegno concreto e condiviso al fine di dare attuazione alla Legge 81/2020, garantendo un’appropriata e tempestiva presa in carico dei pazienti nonché un accesso equo e omogeneo alle cure.

Al Tavolo "virtuale" sarà presente anche Lara Merighi, Coordinatore laico nazionale Al.Ce - Alleanza Cefalalgici e tutti potranno seguire l'evento iscrivendosi al link https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_FZxXStAiR6awpIN9f0EU2g sulla piattaforma zoom.

Una volta inviata l'iscrizione si riceverà il link per accedere all'evento alle ore 10.30 del 16 novembre.

Scarica il programma dell'evento

CAMPAGNA ADESIONI 2023 DI ALLEANZA CEFALALGICI

03 Novembre 2022

Anche quest'anno è arrivato il momento di iniziare a "contarci" in vista del 2023 perchè, come sempre, PIU' SIAMO, PIU' CONTIAMO nel difendere i diritti e portare avanti le richieste del paziente cefalalgico (che saranno elencate nel nuovo calendario della cefalea in via di ultimazione).

Cosa aspetti? Puoi aderire fin da subito!

Scopri tutti i dettagli nella pagina dedicata https://www.cefalea.it/adesione-al-ce.html e, se ti è possibile, accompagna l'adesione con una piccola donazione che ci aiuterà a garantire le risorse necessarie per i tanti progetti e impegni sempre e soltanto rivolti a migliorare la qualità e l'efficienza delle cure e della vita di chi soffre di ogni forma di Mal di Testa!

GRAZIE!

Gruppi di Auto Mutuo Aiuto: ecco il video del convegno e il depliant informativo

02 Novembre 2022

Per chi non avesse potuto seguirlo in presenza o da remoto, ecco la registrazione del Convegno dedicato all'importanza dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto per Pazienti Cefalalgici tenutosi a Ferrara sabato 29 ottobre al termine del Corso di Formazione per Facilitatori di Gruppi AMA (acronimo di Auto Mutuo Aiuto).

Sei interessato a far parte di un Gruppo di Auto Mutuo Aiuto per Malati Cronici di Cefalea? Consulta il depliant che trovi di seguito, prendi contatto con noi e spargi la voce!

Scarica il depliant informativo in formato pdf

Scarica il programma del Convegno in formato pdf

Gruppi di Auto Mutuo Aiuto: si riparte da Ferrara con il Corso per Facilitatori 2022 e un interessante Convegno

17 Ottobre 2022

Torna, dopo lo stop dovuto alla pandemia, il Corso per Facilitatori di Gruppi di Auto Mutuo Aiuto dedicati a persone che soffrono di cefalea.

Dopo la prima fortunata edizione del 2019, il Corso, nato da un'illuminata idea di Alleanza Cefalalgici, in particolare nella persona di Lara Merighi padrona di casa dell'evento, si terrà a Ferrara dal 26 al 28 ottobre 2022 con l'obiettivo di formare (gratuitamente) un piccolo gruppo di pazienti che siano poi in grado di gestire autonomamente Gruppi di Auto Mutuo Aiuto.

Nella mattinata di sabato 29 il Corso sarà seguito da un Convegno, aperto a tutti e fruibile anche da remoto previa iscrizione a questo link https://www.itlavmeeting.it/Home/Iscrizione/88120094035, sul tema dell'importanza di tali Gruppi, durante il quale interverranno medici e pazienti.

Il convegno sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook di Alleanza Cefalalgici https://www.facebook.com/alleanzacefalalgici.

Chi volesse partecipare in presenza al Convegno può scrivere a Lara Merighi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e/o a Cristina Randoli (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

PIU' SIAMO, PIU' CONTIAMO...ma i posti sono limitati

Scarica il programma del corso

Scarica il programma del Convegno

Nella mattinata di sabato 29 il Corso sarà seguito da un Convegno, aperto a tutti e fruibile anche da remoto previa iscrizione a questo link, sul tema dell'importanza di tali Gruppi, durante il quale interverranno medici e pazienti.
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