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Notizie ed Eventi

La Cefalea in cucina - Cefalee Today n.130

12 Aprile 2022

La cioccolata e il mal di testa

Cosa avranno pensato i primi conquistadores osservando le popolazioni indigene del Centroamerica consumare quella strana bevanda scura e calda, dal sapore inconsueto (pare che, assaggiandolo, Cristoforo Colombo lo reputò imbevibi­le), ma alla cui pianta poi diedero il nome di Theobroma, dal greco: cibo degli dèi?
Oggi parleremo della cioccolata, che si produce a partire dalle fave di cacao, pianta il cui frutto era usato come moneta di scambio dalle popolazioni precolom­biane e che si riteneva fosse appunto un dono divino. Spe­riamo di rendere giustizia ad un alimento assai prezioso, ma spesso malvisto dai pazienti con cefalea (in particolare dagli emicranici).
Come per il caffè, si tratta di un prodotto di recen­te inserimento nell’alimentazione europea, precisamente dal 1600, ma che rapidamente si è affermato grazie ad alcuni ef­fetti esercitati da sue componenti sul cervello, molto apprez­zati dai consumatori abituali. Tra le tante, sono presenti tre molecole di particolare interesse: la caffeina (di cui sapete già tutto) e la teobromina (altro alcaloide tipico del cacao) e la fe­niletilamina (una molecola dalle interessantissime proprietà, antidepressive ed euforizzanti, che sarebbe anche in grado di migliorare le performances cognitive). Inoltre, il cacao è ricco di polifenoli, molecole naturali aventi un’azione antinfiamma­toria, antiossidante e protettiva sul sistema vascolare.
Tutto meraviglioso, allora? In parte.
Infatti, il cacao e la cioccola­ta vengono spesso sconsigliati ai soggetti emicranici perché secondo alcuni studi rappresenterebbero il secondo fattore alimentare dopo l’alcool per l’innesco della crisi emicranica. Si calcola che circa un 20% dei soggetti con emicrania abbia problemi proprio con la cioccolata. Come mai questo?
Potreb­be dipendere dai suddetti alcaloidi che, pur avendo un effetto inizialmente protettivo, nel lungo periodo e aumentando le dosi potrebbero portare a un peggioramento del mal di testa, esattamente come avviene col caffè. Inoltre, anche la feni­letilamina presente nella cioccolata potrebbe essere, poten­zialmente, responsabile dello scatenamento del mal di testa: si tratta, infatti, di un’amina, come l’istamina o la tiramina presenti in altri alimenti, quindi appartenente a una famiglia di molecole (le amine appunto), notoriamente ritenute in grado di innescare l’emicrania.
Ma è sempre così? Il discorso è as­sai più complicato.
Innanzitutto, sicuramente la cioccolata può avere degli effetti psicotropi da non sottovalutare (famosa era la tossicodipendenza da cioccolata, come quella di cui soffriva la madre della protagonista del romanzo “Dell’amore e di altri demoni” di Gabriel García Márquez), ma non è un problema di comune riscontro oggi, considerato il tipo di consumo che se ne fa in Occidente.
Esiste anche una storiellina (vera) che si usa per spiegare il concetto statistico di correlazioni spurie: i Paesi in cui si consuma più cioccolata hanno più vincitori di Premi Nobel. Insomma, al cervello piace tanto la cioccolata, sennò non avrebbe mai avuto tutto questo successo e, forse, ci rende pure più intelligenti: tutti ottimi motivi per mangiar­ne, peccato non poterlo fare a causa del mal di testa.
Ma è davvero tutta cioccolata quella che mangiamo e ci fa male? In realtà, non è così.
Ad esempio, la famosa crema spalmabile nazionalpopolare, senza la quale il mondo non sarebbe lo stes­so (per parafrasare un suo celebre spot), ha meno dell’8% di cacao ed è giusto così, essendo tecnicamente una crema alla nocciola, eppure spesso proprio la cefalea dopo l’assunzione di questo prodotto viene usata come evidenza a favore del fatto che la cioccolata faccia male. Al contrario, anni fa fu condotto uno studio in una popolazione di soggetti che ritene­vano avere la cioccolata come proprio fattore di scatenamento dell’emicrania. A ciascun soggetto fu fatto assaggiare varie volte del cioccolato fondente, o un surrogato a base di farina di carrube, per valutare quando sarebbe insorto il mal di testa. Ebbene, furono molti più gli attacchi che fecero seguito all’as­sunzione del surrogato, che non al cioccolato, a dimostrazione che il presunto effetto scatenante era in realtà per molti di loro solo una supposizione infondata. Purtroppo, ci saranno sicuramente persone a cui la cioccolata fa male, e se ne do­vranno privare, ma forse non sono così tante come si crede. Poi, bisogna sempre ricordare che “è la dosa a fare il veleno”, quindi magari ciascun emicranico ha una soglia di tollerabilità al di sotto della quale il mal di testa non esplode. E ancora, non tutte le cioccolate sono uguali: gli ingredienti, la modalità di preparazione, il tipo di coltivazione e la lavorazione delle fave di cacao può portare a far ricadere sotto il comune nome di cioccolata prodotti assai differenti tra di loro.
Abbiamo ini­ziato parlando del cibo degli dèi, potremmo finire tornando ad essi. La più nota divinità afflitta da cefalea era Zeus che, essendosi svegliato un mattino con un tremendo mal di testa, se la fece aprire da Efesto per far nascere Atena, la dea della conoscenza. Insomma, cefalea e conoscenza andavano di pari passo nella testa del padre di tutti gli dèi: che si fosse pure lui nutrito di Theobroma cacao, il cibo degli dei? Chissà!

A cura della Dott.ssa Eleonora Di Pietro,
Biologa nutrizionista - Associazione Eupraxia

EHMA in audizione presso l’Intergruppo Parlamentare sulle Cronicità

22 Marzo 2022

Obiettivo comune e condiviso con Motore Sanità: migliorare il percorso di cura dei pazienti cronici.

22 marzo 2022 - Otto anni per avere una diagnosi e ricevere cure adeguate, con gravi ripercussioni sulla qualità di vita di chi soffre: succede ai cefalalgici. In conseguenza di ciò EMHA (European Migraine and Headache Alliance), con il supporto di Motore Sanità, ha lanciato lo scorso 16 marzo a Roma il “Progetto Emicrania Accesso alle Cure 2022” in difesa delle persone affette da tale patologia, nell’ambito della campagna paneuropea dal titolo “My Life: the Waiting Room” (La mia vita: una sala d’attesa) e ha promosso l’hashtag #GetImpatientForMigraine.

Un evento molto partecipato e sentito anche dalla Politica, che si è subito mobilitata per dare risposte concrete a questi pazienti cronici e che, nella giornata di lunedì 21 marzo, ha audito Lara Merighi, Coordinatrice di Alleanza Cefalalgici (Al.Ce.-CIRNA), Consigliere Fondazione CIRNA Onlus presso l’Intergruppo Parlamentare sulle Cronicità.

Un intervento, quello di Lara Merighi, per l’occasione in qualità anche di rappresentante di EHMA, molto sentito e condiviso con la Senatrice Paola Boldrini, insieme all’On. Celeste D’Arrando e all’On. Nicola Provenza.

“La società, nei confronti delle persone che soffrono di mal di testa cronico, cefalea cronica, emicrania, cefalea a grappolo e altri tipi di mal di testa gravi, si comporta come se il dolore non esistesse”, ha esordito Merighi. “Come consigliera di CIRNA e coordinatore laico di Alleanza Cefalalgici, mi occupo di mal di testa cronico e abbiamo un forum di sostegno nel sito italiano della cefalea. Siamo su Facebook, su Instagram e abbiamo gruppi di auto-aiuto online e in presenza che cercano di accogliere la persona cefalalgica e aiutarla a mantenere un equilibrio. Le ragazze che mi affidano il loro dolore sottolineano che per loro non esiste una vita di qualità, ma di sopravvivenza. In più la loro sofferenza viene sminuita con frasi del tipo: “Tu non hai il mal di testa, il tuo problema è la depressione”, o “Faccia più sesso”. Tutto ciò è gravissimo. Bisogna tenere presente che nessuna malattia si cronicizza con l’assunzione del farmaco sintomatico, la cefalea sì. Si cronicizza e diventa cefalea cronica difficilissima da curare. Conosco ragazze molto giovani che sono già croniche per colpa di questi farmaci e che non riescono ad andare a scuola. Chi non sa cosa sia il mal di testa non può capire questo continuo senso di precarietà e di instabilità. Gli effetti che accompagnano la vita del cefalalgico cronico sono il dolore e la paura”.

Ecco quindi la “call to action” che Lara Merighi, in qualità di Coordinatrice di Alleanza Cefalalgici (Al.Ce.-CIRNA), Consigliere Fondazione CIRNA e per l’occasione rappresentante di EHMA, ha chiesto in occasione dell’audizione presso l’intergruppo parlamentare sulle Cronicità:

  1. approvazione dei Decreti Attuativi;
  2. inserimento nei LEA delle cefalee primarie croniche;
  3. psicologo in aiuto ai pazienti con cefalea cronica, con disturbi di ansia e di depressione presso i Centri Cefalee;
  4. formazione di Gruppi di Auto-Aiuto presso i Centri Cefalee;
  5. promozione della conoscenza della cefalea nella Scuole;
  6. distribuzione di dépliant informativi nella Farmacie.

 

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Emicrania: al via la campagna paneuropea dal titolo “My Li-fe: the Waiting Room”

16 Marzo 2022

Otto anni per avere una diagnosi e ricevere cure adeguate, con gravi ripercussioni sulla qualità di vita di chi soffre. EMHA (European Migraine and Headache Alliance) promuove il “Progetto Emicrania Accesso alle Cure 2022” in difesa delle persone affette da tale patologia e lancia l’hashtag #GetImpatientForMigraine.  

16 marzo 2022 – Al via il “Progetto Emicrania Accesso alle Cure 2022”: campagna paneuropea guidata dall’EMHA (European Migraine and Headache Alliance) con il supporto di Motore Sanità, che esorta le persone a “diventare impazienti” nei confronti dell’emicrania.

Sulla base dei risultati dell’indagine “Accesso alle Cure 2021”, la campagna “My Life: the Waiting Room” - la mia vita: una sala d’attesa - riporta le esperienze di vita quotidiana delle persone affette da emicrania.

Il report “Accesso alle Cure” mostra che le persone con emicrania trascorrono in media 8 anni della loro vita in attesa di una diagnosi e di trattamenti efficaci. La campagna, supportata da multistakeholder del settore pubblico e privato, invita le istituzioni e i politici a impegnarsi in prima persona nei confronti di questa malattia per ridurre i tempi di diagnosi e rendere più ampiamente disponibili cure efficaci.

E in Italia? Le cose non vanno affatto meglio, considerato che il 46% dei nostri connazionali con emicrania aspettano più di 5 anni per ricevere un trattamento efficace. Tali ritardi provocano un peggioramento della qualità della vita di queste persone, con ripercussioni sulla vita sociale, lavorativa e familiare. In questo senso, letteralmente, “la loro vita diventa una sala d’attesa”. #GetImpatientForMigraine - diventate impazienti nei confronti dell’emicrania - insomma, per dirla come l’hastag lanciato da EMHA per questa campagna.

Elena Ruiz de La Torre, direttore esecutivo dell’EMHA: “L’Italia è uno dei pochi paesi con una normativa dedicata, ma anche così c’è spazio per miglioramenti. Invitiamo oggi i responsabili politici e gli operatori sanitari a impegnarsi per standard di cura più elevati. Le persone con emicrania meritano di più”.

Aggiunge Cristina Tassorelli, Presidente di International Headache Society: “Nonostante i notevoli progressi nella scienza del mal di testa, i mal di testa primari sono ancora ampiamente trascurati dagli operatori sanitari e sottodiagnosticati e sottotrattati dai professionisti. In questo contesto, il ruolo dei pazienti è cruciale e deve essere valorizzato ed enfatizzato. Questo è il motivo principale per cui, da molti anni, sono attivo nel patrocinio dei malati di cefalea a livello nazionale attraverso l'Al.Ce. Gruppo in Italia. A livello europeo, nel 2005, con un piccolo gruppo di sostenitori altamente ispirati, abbiamo fondato la European Headache Alliance, che in seguito è diventata la European Migraine and Headache Alliance (EMHA). In questo contesto, la collaborazione tra le società scientifiche e le organizzazioni laiche è della massima importanza per migliorare la vita di coloro che sono gravemente colpiti da mal di testa primari. Per questo l'International Headache Society ha sostenuto, a livello internazionale, le iniziative della Global Patient Advocacy Coalition (dal 2017) e, a livello europeo, ha avallato le potenti iniziative promosse dall’EMHA”.

E ancora, Lara Merighi, Coordinatrice Alleanza Cefalalgici (Al.Ce.) - Cirna: “Come può una persona vivere con un dolore cronico che le impedisce di pensare e godersi la vita? Fin dai nostri anni di scuola primaria, siamo percepiti come bambini difficili che non vogliono lavorare, e il nostro disagio aumenta solo con l'età, poiché queste difficoltà si insinuano in tutti gli ambiti della nostra vita: famiglia, lavoro e relazioni. Pochissimi capiscono davvero quanto dobbiamo essere forti e determinati; nessuno impara a trasformare frammenti di tempo in giornate intere come facciamo noi. Ci vuole una forza notevole per organizzarsi e pianificare il futuro quando si vive con la paura di questo dolore, che può manifestarsi in qualsiasi momento e mettere in pausa la tua vita. Il mal di testa cronico ti rovina la vita, perché ti deruba delle cose buone che la vita ha da offrire e schiaccia la tua anima”.

Conclude il Professor Giorgio Sandrini, Presidente Fondazione Cirna: “Il ruolo delle organizzazioni di pazienti, come Alleanza Cefalalgici(Al.Ce.)-CIRNA in Italia, che fa parte della European Migraine and Headache Alliance (EMHA), si sta rivelando sempre più importante, ed è stato determinante per l'approvazione della Legge 81 italiana /2020, che è stata la prima, anche a livello internazionale, a riconoscere la cefalea cronica come malattia sociale. Sotto l'egida di Al.Ce. e EMHA, un documento di consenso creato da un gruppo di esperti dovrebbe essere rilasciato a breve. Tale documento dovrebbe facilitare la definizione, attraverso decreti attuativi, dei criteri per l'applicazione di questa importante legge”.

 

Scarica il testo integrale del comunicato

Brain Awareness Week 2022

10 Marzo 2022

Dal 14 al 20 marzo 2022 è la Settimana del Cervello: Fondazione Mondino IRCCS organizza tre videoconferenze sul ruolo della famiglia nei processi di cura, sulla relazione tra inquinamento e stile di vita nella Sclerosi Multipla e sulle nuove sfide del fare ricerca in open science network.

PAVIA 7.3.2021 - La Fondazione Mondino Istituto Neurologico Nazionale IRCCS di Pavia organizza un ciclo di incontri di formazione online in collaborazione con Università di Pavia e Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, con il patrocinio di SIN Società Italiana di Neurologia e SINS Società Italiana di Neuroscienze, nell’ambito della Brain Awareness Week 2022 (14-20 marzo 2022), iniziativa coordinata dalla European Dana Alliance for the Brain e dalla Dana Alliance for Brain Initiatives (US). Ogni anno nel mese di marzo in tutto il mondo si tengono eventi di formazione e divulgazione con l’obiettivo di presentare i risultati più interessanti intorno alla ricerca scientifica sul cervello. In programma a Pavia tre incontri in videoconferenza, coordinati dalla Direzione Scientifica della Fondazione Mondino IRCCS.

Si inizia lunedì 14 marzo alle 14.30 con il pomeriggio di lavoro organizzato dai giovani ricercatori di Fondazione Mondino sul tema del ruolo delle relazioni familiari nei processi di cura, introdotta da una lectio magistralis di James McHale, Direttore del Family Study Center della University of South Florida (St. Petersburg campus) e uno dei maggiori esperti di cogenitorialità. Il prof McHale è infatti autore della “McHale rating scale”, uno strumento di studio del ruolo genitoriale in grado di fornire informazioni sulle dinamiche familiari utili in ambito peritale e di ricerca, ma soprattutto clinico, in grado di supportare gli specialisti nella definizione degli obiettivi terapeutici e riabilitativi in psicoterapia.
Nell’occasione si assegneranno i Best Paper 2021, riconoscimenti che la Direzione Scientifica della Fondazione Mondino IRCCS assegna ogni anno ai più interessanti studi prodotti dai giovani ricercatori dell’Istituto nella ricerca pre-clinica e clinica.

L’incontro di mercoledì 16 marzo ore 14.00 sarà dedicato alla Sclerosi Multipla e in particolare alle nuove acquisizioni intorno al ruolo dei fattori ambientali e dello stile di vita sui meccanismi eziopatogenetici della malattia. Diversi studi - tra cui una pionieristica indagine del team Mondino sulla correlazione tra l’esposizione ad agenti inquinanti e le ricadute della malattia - mostrano infatti come vivere in un ambiente salubre e l’adozione di corrette abitudini di vita (alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, astenersi dal fumo, etc) possano dare significativi benefici sulla evoluzione della Sclerosi Multipla, con conseguente miglioramento della qualità della vita.

Venerdì 18 marzo alle 14.30 si terrà la video conferenza dal titolo Le nuove sfide della ricerca clinica biomedica nell’era post-covid: open science networks, riproducibilità e replicabilità dei dati, reputazione scientifica e alfabetizzazione digitale che intende indagare le nuove prospettive del fare ricerca in campo biomedico. Affrontare la pandemia da SARS-Cov-2 ha reso necessario scambiarsi dati e informazioni in tempi rapidissimi: l'uso di piattaforme condivise, di network di collaborazione open science e dei nuovi media ha portato a una progressiva “socializzazione” del lavoro del ricercatore, con importanti ricadute sulle modalità di produzione e fruizione dei dati, oltre che sulla reputazione scientifica di singoli, team e istituti di ricerca.

“Anche quest’anno la Fondazione Mondino partecipa alla Settimana del Cervello organizzando una serie di incontri su tematiche di neuroscienze pre-cliniche e cliniche diverse e di grande attualità - ha spiegato il prof Fabio Blandini, Direttore Scientifico dell’IRCCS Fondazione Mondino – Quest’anno, in particolare, sarà dato spazio alla sfera della neuropsichiatria infantile, un’area sempre centrale nelle attività cliniche e di ricerca del Mondino, con una prima giornata dedicata al ruolo del genitore e delle dinamiche familiari in ambito psico-terapeutico. La seconda giornata sarà dedicata a un’altra tematica d’interesse “storico” per la Fondazione, come la Sclerosi multipla, e agli effetti che le interazioni con l’ambiente potrebbero avere sulla storia naturale di questa malattia. E infine, nella terza giornata, si parlerà di open science e di come la “socializzazione” stia modificando l’approccio del ricercatore al proprio lavoro e la fruizione, da parte della comunità scientifica, delle nuove conoscenze prodotte. Saranno inoltre premiati, come ormai consuetudine, i migliori lavori scientifici pubblicati dai nostri giovani ricercatori nell’anno appena trascorso”.

PROGRAMMA

Lunedì 14 marzo 2022 ore 14.30 - 17.45

Video conferenza organizzata dai giovani ricercatori
The role of the family in the care of the patient: typical and atypical settings
Lectio magistralis: James McHale Director Family Study Center, University of South Florida, St. Petersburg campus
Interventi: Livio Provenzi, Department of Brain and Behavioral Sciences, University of Pavia; Valentina Riva, Child Psychopathology Unit, IRCCS E. Medea, Bosisio Parini (Lecco).
Modera Martina Mensi IRCCS Mondino Foundation (Pavia).

Programma del webinar

L'evento si svolgerà in lingua inglese.
L’iscrizione è obbligatoria e gratuita: corsi.mondino.it/corsi_list.php
Sarà inviato tramite e-mail il link per il collegamento.
L’evento è accreditato ECM-CPD (n. 2 crediti formativi).

Mercoledì 16 marzo 2022 ore 14.00 - 16.15

Video conferenza
Sclerosi Multipla e stili di vita
Interventi: Anna Tagliabue Centro sulla Nutrizione Umana e Disturbi del Comportamento Alimentare, Università di Pavia; Cosme Franklim Buzzachera Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense, Università di Pavia; Giulia Mallucci Centro Sclerosi Multipla, IRCCS Fondazione Mondino (Pavia).
Moderatori: Roberto Bergamaschi IRCCS Fondazione Mondino (Pavia);
Massimo Filippi IRCCS Ospedale S. Raffaele (Milano).

Programma del webinar

L’iscrizione è obbligatoria e gratuita: corsi.mondino.it/corsi_list.php
Sarà inviato tramite e-mail il link per il collegamento.
L’evento è accreditato ECM-CPD (n. 2 crediti formativi).
Con la sponsorizzazione non condizionante di Merck

Venerdì 18 marzo 2022 ore 14.30 - 17.30

Video conferenza
Le nuove sfide della ricerca clinica biomedica nell’era post-covid: open science networks, riproducibilità e replicabilità dei dati, reputazione scientifica e alfabetizzazione digitale
Interventi: Carlo Miniussi Centro Interdipartimentale Mente/Cervello, Università di Trento, Rovereto; Luigi Lavorgna Clinica Neurologica I, A.O. Universitaria, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli; Vittorio Iacovella Centro Interdipartimentale Mente-Cervello, Università di Trento, Rovereto; Valerio Capraro Middlesex University, Londra.
Moderatori: Chiara Cerami IRCCS Fondazione Mondino e IUSS, Pavia;
Alessandra Dodich Università di Trento, Rovereto.

Programma del webinar

L’iscrizione è obbligatoria e gratuita: corsi.mondino.it/corsi_list.php
Sarà inviato tramite e-mail il link per il collegamento.
L’evento è accreditato ECM-CPD (n. 3 crediti formativi).

FONDAZIONE MONDINO
La Fondazione Mondino Istituto Neurologico Nazionale IRCCS di Pavia è il più antico istituto nazionale specializzato in ambito neurologico ed è punto di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca, la diagnosi e cura delle patologie neurologiche. Opera sul territorio nazionale attraverso la rete di ambulatori privati Mondino Care Network, a cui afferisce anche il Mondino Health Center di Milano, centro medico specializzato in neurologia, con sede in via Boscovich 35.

Progetto Emicrania 2022

23 Febbraio 2022

Mercoledì 16 marzo 2022 dalle 10.30 alle 13 è in programma un interessante webinar dedicato all'Emicrania, organizzato da Motore Sanità, ente no-profit operante nell’ambito della ricerca scientifica e della divulgazione sanitaria, in collaborazione con l'associazione EMHA (European MIgraine Headache Alliance) rappresentante oltre 30 organizzazioni di pazienti in tutta Europa. Nel corso del webinar saranno presentati i risultati di una survey europea cui ha collaborato attivamente Alleanza Cefalalgici, anche patrocinando l'intero progetto.

Parteciperanno al webinar, tra gli altri, la prof.ssa Cristina Tassorelli, Presidente del Comitato Scientifico CIRNA Onlus, con un intervento dal titolo "Emicrania: epidemiologia ed impatto medico sociale in Italia" e Lara Merighi, coordinatore laico nazionale di Al.Ce.Italia, con un intervento dal titolo "La disabilità nell'emicrania cronica".

Link per registrarsi al webinar https://www.motoresanita.it/eventi/progetto-emicrania-2022/

Programma del webinar

Clicca qui per vedere il webinar

Cristina Tassorelli eletta Presidente dei Neurologi Italiani

09 Febbraio 2022

Cristina Tassorelli, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione CIRNA Onlus, è stata eletta Presidente della Giunta dei Professori Ordinari di Neurologia, organismo operante all'interno del MIUR, il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Si tratta di un incarico di grande prestigio, ancor più perchè è la prima donna a ricoprirlo. Da parte di tutto il Consiglio di Amministrazione e del Comitato Scientifico della Fondazione CIRNA Onlus si formulano i migliori auguri di buon lavoro alla Prof.ssa Tassorelli.

L'Emicrania, patologia al femminile

04 Febbraio 2022

L’emicrania rappresenta la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante. Ne soffrono sei milioni di italiani, di cui quattro sono donne. È una malattia cronica che ha un altissimo costo umano, sociale ed economico, eppure ancora percepita dai pazienti come “invisibile” e gravata dal peso dello stigma legato alla comune banalizzazione del mal di testa.
Per questo Fondazione Onda presenterà un documento e un Manifesto che mettono a sistema le principali criticità nella diagnosi e terapia dell’emicrania e le strategie per garantire ai pazienti una presa in carico tempestiva ed efficace, anche attraverso modelli innovativi, e migliorare l’appropriatezza delle cure. Partecipa anche tu alla Conferenza Stampa (aperta a tutti) che si terrà in modalità virtuale il 3 febbraio prossimo alle ore 11.30. Tra i Relatori ci sarà anche la nostra Lara Merighi che parlerà di "Una vita con l'emicrania", in rappresentanza di Alleanza Cefalalgici che patrocina l'iniziativa. Non mancate perchè più siamo, più contiamo!

Per partecipare è necessario iscriversi qui:
https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_HL3IOsMdTjSOrZPzaClzwQ

Programma

Video dell'evento - 03/02/2022

Nuovo numero di Confinia Cephalalgica et Neurologica 3/2021

31 Gennaio 2022

Il nuovo numero 3/2021 della rivista è disponibile ora a questo link https://www.mattioli1885journals.com/index.php/confinia/issue/view/819.

SOMMARIO

Editorial

La razionalità limitata ai tempi della pandemia - Giorgio Sandrini

Headache and pain research

Genetic variants of CGRP signaling pathway in migraine: impact on novel therapeutics - Damiana Scuteri, Laura Rombolà, Paolo Tonin, Giorgio Sandrini, Maria Tiziana, Corasaniti, Pierluigi Nicotera, Giacinto Bagetta

I disturbi psico-comportamentali nel quadro clinico delle demenze - Giulia Perini, Matteo Cotta Ramusino, Gloria Vaghi, Elena Sinforiani, Alfredo Costa

Gender segregation in vocational educational training: a preliminary descriptive study in southern spain - Juan José Maldonado Briegas, Ana Isabel Sánchez Iglesias, Sonia Brito-Costa, Antonio, Citarella, Florencio Vicente Castro

Extreme ethical altruism in medicine. A forgotten case - Maria Carla Garbarino

Multidisciplinary research in neurosciences

Ecological rationality: relational abilities and the postdecisional value of logical reasoning – Sofia E. Walters

L’epilessia nelle tradizioni scientifiche della Scuola Medica Salernitana – Domenico Cassano

Webinars and Congresses

Books

In memoriam

“In Memoriam” of James C. Harris (1940- 2021) – Annapia Verri, Paolo Mazzarello

Indice cumulativo 2021

Alleanza Cefalalgici sbarca su Instagram

20 Gennaio 2022

Da qualche giorno potete seguire Alleanza Cefalalgici anche su Instagram, un altro social network molto in voga tra i giovani (ma non solo). Per farlo basta cliccare sul questo link

Webinar - COVID-19 and Headache promosso da International Headache Society

19 Gennaio 2022

Abbiamo il piacere di comunicarvi che il giorno 24 GENNAIO 2022, ore 7-9 PM GMT (London UK) si terrà un webinar, promosso dall’IHS Education Committee dell’International Headache Society su COVID-19 and Headache.
Il dottor Edoardo Caronna e la dottoressa Patricia Pozo-Rosich discuteranno degli effetti del COVID-19, seguiti dal dottor David García Azorín che parlerà della trombosi indotta dal vaccino. Successivamente ci sarà una sessione di domande e risposte.
Il webinar è accessibile a tutti ed è possibile registrarsi al link: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_KFw2C29xT72iLI774XYo-g

Ulteriori informazioni:
Programma

Live streaming::
Facebook: https://www.facebook.com/100063523931386/posts/343707574423371/?d=n
Instagram: https://www.instagram.com/p/CY2eO6fqvQf/
LinkedIn: https://www.linkedin.com/posts/international-headache-society_ihs-headache-covid19-activity-6888998885323341824-u-iB
Twitter: https://twitter.com/ihs_official/status/1483233942954291200

Rassegna Stampa 2021

31 Dicembre 2021

Pazienti con emicrania e cefalea: la nostra indagine per la campagna "Colpo di testa"
Cittadinanzattiva.it - 21 Dicembre 2021

Cefalea a grappolo, diagnosi precoce con l’analisi della voce
Neurologiaitaliana.it - 27 Ottobre 2021

Emicrania: non è un comune mal di testa
Donnamoderna.com - 21 Ottobre 2021

Emicrania, l’impatto delle nuove terapie sulla pratica clinica e sulla qualità di vita dei pazienti
Neurologiaitaliana.it - 14 Ottobre 2021

Emicrania, cure adeguate ed equità di accesso ai nuovi trattamenti
Neurologiaitaliana.it - 14 Ottobre 2021

L'emicrania si cronicizza con l'abuso di farmaci
La Provincia Pavese - 13 Ottobre 2021

Lifetime achievement award a Giuseppe Nappi
Mondino.it - 2 Ottobre 2021

La Prof danese Jensen premiata dal Mondino
La Provincia Pavese - 26 Settembre 2021

Anche la dieta chetogenica potrebbe essere utile. Ma soltanto sotto stretto controllo medico
Corriere Salute - 16 Settembre 2021

La stimolazione del nervo occipitale nella cefalea a grappolo
Neurologiaitaliana.it - 23 Agosto 2021

Il medico consiglia come curare l'emicrania e l'uso delle terapie innovative
TG Com 24 - 22 Luglio 2021

Alce, per combattere insieme il mal di testa
La Nuova Ferrara - 15 Luglio 2021

Aifa: “Il 69% delle reazioni avverse sono provocate da Pfizer, il 24,7% da AstraZeneca”
Dire.it - 9 Luglio 2021

Il Covid può lasciare segni persistenti, ecco cosa fare
QDire.it - 7 Luglio 2021

Crea un blog sull'emicrania. conquista 300 mila amici
QN Il Resto del Carlino - 23 giugno 2021

Emicrania, nuovi dati su atorvastatina in aggiunta a sodio valproato nella profilassi
Neurologiaitaliana.it - 21 Giugno 2021

Gli aspetti neurologici della pandemia da Covid-19
Neurologiaitaliana.it - 20 Giugno 2021

Emicrania, l’AIFA rivede i criteri di rimborsabilità degli anti-CGRP
Neurologiaitaliana.it - 27 Maggio 2021

Cefalea post traumatica, il recupero nei pazienti pediatrici
Neurologiaitaliana.it - 25 Maggio 2021

Giornata Nazionale del mal di testa, una campagna social per informare correttamente
Neurologiaitaliana.it - 25 Maggio 2021

Al.Ce. e CIRNA aderiscono al sondaggio europeo su qualità e accessibilità delle cure per i pazienti emicranici: partecipa anche tu!
Windpress - 24 Maggio 2021

Alleanza Cefalalgici e Fondazione Cirna: una sinergia per chi soffre di mal di testa
Il Sole 24 Ore - 18 Maggio 2021

La medicina affronta le differenze di genere. Per Rossella Nappi una tappa obbligata
La Provincia Pavese - 8 Aprile 2021

Curare le cefalee: oggi apre a San Rocco l'ambulatorio dedicato
La Nuova Ferrara - 1 Aprile 2021

Il farmaco singolo nella cura dell’emicrania, più sicurezza ed efficacia
Ansa.it - 26 Marzo 2021

Quando la salute è donna: intervista a Rossella Nappi
AssosaluteNews - 24 Marzo 2021

Piano vaccinale. Priorità per le persone con patologie croniche e rare. Le istanze al Governo di 50 associazioni di pazienti
Quotidianosanita.it - 15 Marzo 2021

Covid, il 70% dei ricoverati ha disturbi neurologici
Giornaledibrescia.it - 14 Marzo 2021

Profilo lipidico anomalo nei pazienti con emicrania
Neurologiaitaliana.it - 2 Marzo 2021

Nevralgia del trigemino nella SM, la sintomatologia sembra legata alle placche demielinizzanti
Neurologiaitaliana.it - 1 Marzo 2021

Fremanezumab nel trattamento dell’emicrania: nuovi dati di efficacia
Neurologiaitaliana.it - 1 Marzo 2021

Italy one of the first countries to recognize migraine as a disease with a social impact
Eli Lilly - 28 Febbraio 2021

Volontaria per vaccinare anziani e colleghi. La Dottoressa Angela si rimette il camice
La Provincia Pavese - 25 Febbraio 2021

Cefalee croniche: Comitato di esperti per stabilire l'invalidità
Natura Docet - 9 Febbraio 2021

Rimegepant efficace nel trattamento dell’emicrania
Neurologiaitaliana.it - 1 Febbraio 2021

Cefalee croniche: ecco il tavolo tecnico per valutare i criteri di invalidità
Il Ticino - 29 Gennaio 2021

I criteri per valutare l'invalidità nelle cefalee croniche
Il Settimanale Pavese - 21 Gennaio 2021

Rimegepant efficace nel trattamento preventivo dell’emicrania
Neurologiaitaliana.it - 19 Gennaio 2021

Un tavolo di specialisti per studiare le cefalee
La Provincia Pavese - 19 Gennaio 2021

Nuovo numero di Cefalee Today n.129 disponibile

22 Dicembre 2021

E' disponibile il nuovo numero 129 di Cefalee Today del mese di Dicembre

Leggi il sommario dei contenuti

Editoriale - Cefalee Today n.129

22 Dicembre 2021

Ben ritrovati, amiche e amici. Le feste di Natale sono ormai prossime e, come sempre, sono precedute da frenetiche corse per accaparrarsi i regali, l’organizzazione dei fuorisede per gli spostamenti per tornare a casa, il caos del traffico impazzito, il freddo di dicembre. Insomma, tutti fattori stressanti che hanno purtroppo a che fare troppo spesso con il nostro mal di testa. Ed è solo l’inizio: nei giorni di festa si tenderà a dormire di meno, ad alzare un po’ il gomito (e vedremo in questo numero ciò cosa comporta), a mangiare di più, e magari si sarà pure costretti a rivedere parenti e conoscenti di vario ordine e grado, che non è proprio detto ci faccia tanto piacere incontrare (magari non tutti insieme, ma a piccole dosi). Quindi, una tempesta perfetta per il mal di testa. Come se non bastasse, ci si mette pure quest’anno il COVID che proprio non ne vuol sapere di andarsene via e restituirci la nostra normalità (ma anche qui, non vi vorrei “spoilerare” quanto leggerete di seguito), aggiungendo stress allo stress. Insomma, amiche ed amici, teniamo duro e non dimentichiamo mai che spesso è proprio quando strafacciamo che stiamo peggio con la nostra cefalea. No, non vedetela come una punizione, un’impossibilità a festeggiare con gli altri, o l’ennesimo ingiusto limite che il mal di testa ci impone. Non è vivendo come se il problema non ci fosse che riusciremo a superare il problema. In altri termini, abbiamo dei limiti diversi da quelli degli altri, dobbiamo conoscerli e muoverci in essi, senza superarli, per non stare poi troppo male. Come dicevamo, possiamo sì festeggiare con gli altri, ma forse non come gli altri, abbiamo il nostro modo, il nostro limite, che non necessariamente è inferiore a quello altrui, solo diverso. Imparare a conoscere la propria diversità è il punto di partenza per imparare a farsi del bene e non farsi più così tanto male. Ecco, questo è il mio augurio per il nostro Natale: di ritrovare noi stessi, i nostri riferimenti e i nostri limiti, per poterci muovere liberi in essi.
Ma veniamo ora ai contenuti del numero in uscita.

Partiamo dall’intervista del nostro Roberto Nappi con la dottoressa Licia Grazzi del Dipartimento Neuroalgologia-Centro Cefalee, IRRCS Fondazione Istituto Neurologico C. Besta di Milano. Nella loro chiacchierata affrontano un tema molto interessante e legato proprio alle situazioni di stress, come quelle di questo periodo: la meditazione e gli approcci comportamentali per la emicrania. Il soggetto emicranico deve acquisire una maggiore consapevolezza di sé e compiere una sorta di riabilitazione nel modo che ha di vedersi e di comportarsi, per riuscire a stare meglio e per imparare a gestire meglio i farmaci che ha a disposizione, al fine di ottimizzarne i benefici, prevenirne gli effetti collaterali e le condotte di uso erroneo. Sono sempre più le evidenze scientifiche che si accumulano sull’efficacia di tali approcci, il tutto con effetti collaterali inesistenti e un grande miglioramento delle condizioni generali.

Come promesso la scorsa volta, parleremo della cefalea da vaccino anti-COVID. Si tratta di un’entità che spesso spaventa molti pazienti con cefalea, che già tanto soffrono e pensano che proprio non sia il caso di andarsela a cercare. Beh, non è proprio così. Nel bell’articolo della dottoressa Maria Pia Prudenzano, del Centro Cefalee - Clinica Neurologica “L. Amaducci” del Policlinico di Bari, leggerete che effettivamente la cefalea da vaccino è un’entità abbastanza frequente, ma non deve spaventare, sia perché passa generalmente in fretta, sia perché è il prezzo da pagare per conquistare un pezzettino di sicurezza e libertà. Inutile nascondersi: la variante Omicron mette paura, l’immunità garantita dalle dosi precedenti di vaccino inizia a calare, il rischio di ammalarsi e di nuovi lockdown si fa palpabile, tutti dovremmo quindi già fare il richiamo, se non controindicato. È vero, chi soffre di cefalea ha sempre maggior rischio di averne una post-vaccinale, ma la sua entità è trascurabile se paragonata alle conseguenze del COVID, sia in acuto che in cronico. Vi posso garantire che i nostri ambulatori sono pieni di sindromi long-COVID, quindi meglio fare di tutto per non rinfoltirne le fila. Nella rubrica “Amarcord” riprendiamo un vecchio articolo di 20 anni fa inerente alle attività dell’Accademia Romana del Mal di Testa “pro capite laborantibus”, a cura del prof. Piero Barbanti. Si tratta della presentazione di un workshop dal titolo “Assistenza e Ricerca sulle Cefalee nel territorio della Regione Lazio”, in cui di dibatteva alla presenza del vicepresidente della Regione dei problemi organizzativi e gestionali dei centri cefalee. A distanza di vent’anni, nulla pare essere cambiato in questa Regione, anche perché, malgrado l’avvento dei farmaci innovativi auspicati già allora proprio alla luce della comprensione del ruolo dei CGRP nella patogenesi della cefalea, non sono stati ancora creati i Percorsi Diagnostico-Assistenziali (PDA) necessari alla nascita di una rete assistenziale degna di questo nome, necessaria per raccogliere le sfide terapeutiche venutesi a creare con l’immissione in commercio degli anticorpi monoclonali e il prossimo arrivo di gepanti e ditani, le 2 nuove classi di farmaci antiemicranici.

Per la rubrica “La Cefalea in cucina” vi proponiamo un altro articolo della dott.ssa Eleonora Di Pietro, biologa nutrizionista dell’Associazione Eupraxia. Questa volta ci parlerà del rapporto esistente tra alcool e cefalea, sicuramente d’interesse in questo periodo dell’anno, ma non solo. Mi raccomando, seguite il suo consiglio, brindate con moderazione e possibilmente biologico (non biodinamico, quella è un’altra cosa, più attinente alla stregoneria che non alla scienza: ne ha parlato anche il presidente Mattarella di recente).

Infine, chiudiamo il numero con un doveroso omaggio al prof. Giuseppe Nappi, ideatore di Cefalee Today quando alla fine del vecchio millennio nacque Alleanza Cefalalgici. Nappi è stato anche il fondatore del Centro Cefalee dell’IRCCS Mondino dell’Università di Pavia e qui vi proponiamo un estratto dell’intervista presente nella monografia realizzata in occasione dei 50 anni del Centro Cefalee celebrati in un recente convegno internazionale tenutosi a Pavia.

Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.

Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today

La meditazione e gli approcci comportamentali per la emicrania: antichi/nuovi rimedi

22 Dicembre 2021

Cosa sono le terapie comportamentali e in cosa consistono?

Gli approcci comportamentali sono possibilità terapeutiche da considerare sia per pazienti che abbiano controindicazioni ai farmaci sia per pazienti che abbiano già in corso terapie farmacologiche che possono essere potenziate nella loro azione dal supporto con terapie comportamentali. Negli anni più recenti le esperienze cliniche con trattamenti di tipo comportamentale per le cefalee si sono diffuse anche con protocolli standardizzati e rigorosi, fornendo risultati significativi/incoraggianti e arrivando a vantaggi clinici compresi tra il 35 e il 50% in termini di riduzione di frequenza degli attacchi dolorosi. Gli approcci comportamentali includono diversi tipi di metodiche: Terapie Cognitivo- Comportamentali (CBT), Biofeedback, Relaxation Training, Acceptance Commitment Therapy e Mindfulness. In particolare, CBT e biofeedback sono state definite evidence-based dalla American Academy of Neurology nel 2005. L’utilizzo di questi approcci può favorire un significativo vantaggio clinico senza peraltro incorrere in situazioni di eventi avversi prodotti dai comuni trattamenti farmacologici. Inoltre, essi esercitano un importante effetto educativo, ridimensionando l’uso di farmaci sintomatici, istruendo il paziente ad una gestione meno farmacologica del dolore e dell’ansia connessa al dolore stesso.

Perchè gli approcci comportamentali hanno un razionale nel campo delle cefalee e delle emicrania?

Negli ultimi anni è emersa una concezione più articolata per spiegare il fenomeno emicranico: non è un fenomeno legato esclusivamente ad una anomalia di un neurotrasmettitore, bensì un fenomeno molto più complesso, che ha una origine biopsico-sociale; in questo caso gli aspetti biologici hanno strette connessioni con aspetti psico-affettivi e sociali. Dunque, considerando questa spiegazione, diventa evidente come, per affrontare un fenomeno così articolato e complesso, una terapia esclusivamente farmacologica possa essere insufficiente e sia necessario invece un approccio più multidisciplinare.

Viste le nuove possibilità terapeutiche per la emicrania ha senso parlare di terapie comportamentali?

Le opzioni di trattamento farmacologico per le forme emicraniche sono molteplici e negli ultimi anni sono stati approvati trattamenti farmacologici specifici per la prevenzione della emicrania episodica e cronica che hanno riscosso successo dopo i numerosi studi randomizzati per testarne efficacia e sicurezza. Tali trattamenti, a differenza dei precedenti, sono specifici poiché hanno effetto su una molecola particolare, il CGRP, direttamente coinvolta nel processo emicranico. Ciononostante, una educazione ed un supporto al paziente dato attraverso gli approcci comportamentali è efficace poiché rende il paziente più consapevole della sua condizione di malattia, oltre che dell’uso corretto dei farmaci, cosa che può influenzare positivamente la terapia farmacologica in corso, rendendola maggiormente efficace. Rendere il paziente più partecipe del processo di terapia e recupero rappresenta un valore aggiunto irrinunciabile nella strategia terapeutica rispetto alla scelta esclusivamente farmacologica. Per tali motivi un approccio comportamentale rimane un valido ed efficace strumento di terapia anche in presenza di farmaci innovativi e specifici.

Sono adatte a tutte le età?

Poiché non sono terapie farmacologiche, gli approcci comportamentali diventano terapie di scelta per categorie di pazienti “fragili”: per esempio, sono da privilegiare in pazienti in età pediatrico - giovanile o in pazienti in gravidanza o ancora in pazienti che abbiano problemi di comorbidità e/o che abbiano in corso terapie farmacologiche per altre condizioni di malattia. Non vi sono particolari controindicazioni a questo tipo di approccio che però richiede che il paziente sia concorde nel partecipare al programma e consapevole che il programma di terapia richiede un suo personale coinvolgimento e impegno.

Cosa imparano i pazienti facendo terapie comportamentali e come funzionano?

Attraverso un approccio comportamentale i pazienti vengono educati a ridurre o ridimensionare alcuni tipici triggers che scatenano il fenomeno emicranico, a gestire l’ansia e lo stress, incrementando un senso di self-efficacy, cioè di fiducia nelle proprie risorse che possono essere di aiuto nella gestione del dolore, correggendo anche, dove possibile, alcuni aspetti di vita e alcune abitudini che possono favorire il dolore. Il meccanismo di azione delle terapie comportamentali, non è ancora del tutto spiegato, ma diversi programmi di ricerca si stanno focalizzando su questo tema con studi di risonanza funzionale che vanno ad analizzare alcuni circuiti cerebrali specifici coinvolti nel dolore emicranico per dimostrare se e come tali tecniche possano influenzare l’assetto di queste aree cerebrali. Andranno condotti ulteriori studi in questo senso per rafforzare le evidenze cliniche: promuovere studi con gruppi di controllo, piuttosto che studi con lungo follow up con anche la valutazione di alcuni markers biologici specifici che possano modificarsi durante le terapie comportamentali in modo da rafforzare il risultato clinico e quindi confermare sempre più l’utilizzo di tali approcci.

In cosa consiste la Mindfulness?

La Mindfulness è una pratica dalle origini molto antiche, la quale, pur non avendo ancora raggiunto risultati definitivi con gli studi fino ad ora condotti, sta diventando un approccio sempre più diffuso e utilizzato come supporto terapeutico in aggiunta alle terapie farmacologiche tradizionali nel campo del dolore cronico ed in particolare della emicrania. Si tratta di una pratica di meditazione/consapevolezza attraverso la quale il paziente viene educato a “porre attenzione al momento presente in modo non giudicante”, occupandosi di sé, lasciando andare pensieri che arrivano alla mente e mantenendo un atteggiamento concentrato di osservazione curiosa. Tale pratica, sui pazienti affetti da situazioni di dolore cronico, ha uno scopo preciso: ovvero quello di ridurre pensieri intrusivi o inquinanti che possono deviare la concentrazione e che possono influenzare negativamente il soggetto, educandoli ad una mente calma e in pace, lasciando andare i pensieri per il loro corso e riducendo dunque tutti i rimuginii, le attitudini al catastrofismo e le ansie connesse ai pensieri, ai programmi e alle pianificazioni. “Stare nel momento presente con quello che c’è” è uno degli insegnamenti derivanti dalla Mindfulness.

Come possono essere integrate nei programmi di terapia tradizionale?

Gli approcci comportamentali e in particolare la Mindfulness potrebbero essere inseriti in tutti i programmi di terapia per dolore cronico primario, incluse le forme emicraniche. I pazienti potrebbero trarre vantaggio per evitare assunzione eccessiva di analgesici e incorrere dunque in condizioni medication overuse, per evitare recidive di overuse dopo aver completato cicli di terapia di disintossicazione, per educare i più giovani al corretto uso di sintomatici e alla gestione non farmacologica del dolore. Un approccio comportamentale consiste innanzi tutto nella educazione dei pazienti ad una vita con abitudini regolari, un ritmo sonno veglia adeguato, alla pratica regolare di attività fisica. Sono tutti aspetti troppo spesso trascurati perché considerati poco importanti, ma che fanno parte di una corretta strategia terapeutica e che possono favorire già da sole un miglioramento clinico davvero significativo.

Intervista alla Dott.ssa Licia Grazzi a cura di Roberto Nappi

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