Prima del viaggio in Perù ho vissuto una forte ansia legata all’incertezza su come il mio corpo avrebbe reagito all’altitudine e alla fatica: temevo che gli attacchi di emicrania potessero manifestarsi con intensità elevata e compromettere la vacanza. A questo si aggiungeva la mancanza di testimonianze specifiche di altri pazienti emicranici in viaggio in Perù e la consapevolezza di non avere una preparazione fisica adeguata né un allenamento al trekking.

Sabato 13 settembre 2025 – Roma → Lima (via Parigi)
Giornata di lunghi spostamenti aerei, con arrivo a Lima (154 m). Durante il volo ho avuto un attacco di emicrania che è iniziato alle 10:04 e si è concluso alle 16:40. L’intensità è stata 5/10 e ho assunto Sumanet come trattamento. L’attacco è iniziato poco prima del decollo da Parigi ed è durato per gran parte del viaggio aereo verso Lima. Giornata di acclimatazione nella capitale, al livello del mare.

Domenica 14 settembre – Paracas e isole Ballestas
Escursione verso la costa con aliscafo e il deserto a bassa quota. Nessun episodio di emicrania. Iniziata profilassi con Diamox. Notte in bus notturno preso la sera per arrivare ad Arequipa il giorno successivo (10-12 ore di viaggio), con conseguente riduzione del riposo notturno (i sedili erano reclinabili ma non molto confortevoli).

Lunedì 15 settembre – Arequipa (2.335 m)
Primo giorno ad altitudine moderata. Nessun episodio di emicrania.

Martedì 16 settembre – Verso Chivay / Canyon del Colca (3.600 m)
Partenza intorno alle 4 del mattino per spostarci verso Chivay (3.635 m). Prima camminata ad alta quota: 40 minuti di trekking per raggiungere la cima sopra la Cruz del Condor. Lungo il percorso sono stati sfiorati i 5000 m. Durante il pomeriggio si è presentato un attacco, iniziato alle 12:14 e terminato alle 14:30. Intensità 3/10. Trattato con Relpax, con beneficio.

Mercoledì 17 settembre – Lago Titicaca
Sveglia alle 5:00, 6 ore di viaggio per raggiungere Puno, con uno stop al Mirador de Los Volcanes. In mattinata ho avuto un attacco iniziato alle 10:48 e terminato alle 13:00. Intensità 4/10. Farmaco: Relpax. Notte trascorsa presso abitazioni locali, nel pomeriggio abbiamo fatto un trekking della durata totale circa 1h.

Giovedì 18 settembre - Isole di Uros
Escursione nell’isola di Taquile (si trova a ben 4.000 metri). Episodio di emicrania dalle 07:37 alle 12:29, intensità 4/10. Trattata con Relpax.

Venerdì 19 settembre – Red Valley e Rainbow Mountain (fino a 5.200 m)
Giornata di trekking più impegnativa del viaggio. Siamo arrivati fino a circa 5.200 m. È proprio in questa giornata che ho avuto l’attacco più forte di emicrania (10/10), che è aumentato significativamente durante la discesa dalla Red Valley, sotto la grandine. Ora di inizio attacco alle 09:24, orario di fine alle 14:54, intensità 10/10. Necessaria terapia di emergenza con Toradol.

Sabato 20 settembre – Cuzco (3.400 m)
Dopo la giornata estrema del giorno precedente, a Cuzco non ho riportato nuovi episodi di emicrania. Non è stato fatto trekking intenso come il giorno precedente, ma c’è stato del movimento a piedi per visitare la città (3.400 m).

Domenica 21 settembre – Valle Sacra (2.800 m circa)
Escursione con tratti di trekking e visita a siti archeologici, come Maras e Moray (3.400 m), Pisac e Ollantaytambo (2.800–2.900 m). Nessun attacco.

Lunedì 22 settembre – Machu Picchu (2.430 m)
Trekking leggero/medio: salita al sito, camminato fino a metà del Wayna Picchu. Altitudine circa 2.430 m. Nessun attacco. Rientro a Cuzco (3.400 m). Interrotta profilassi con Diamox.

Martedì 23 settembre – Ritorno a Lima (154 m)
Volo interno da Cuzco a Lima, con discesa a bassa quota. Nessun attacco. Ultima giornata libera in città.

Mercoledì 24 settembre 2025 – Rientro in Italia
Lungo viaggio di ritorno (Lima → Parigi → Roma). Nessun attacco di emicrania.

Nel corso del viaggio ci sono state diverse giornate con partenze programmate molto presto al mattino, il che ha comportato una riduzione delle ore di sonno e un’ulteriore condizione di stanchezza che potrebbe aver influito sulla comparsa degli attacchi di emicrania.

Nonostante il cambio di fuso orario, il passaggio repentino da una stagione calda in Italia a un clima freddo in Perù e l’esposizione a quote elevate, la cefalea non si è manifestata in modo significativamente più grave rispetto ai miei standard abituali. Nel complesso l’esperienza è stata molto positiva: mi aspettavo un decorso peggiore; invece, le giornate sono state affrontate meglio del previsto e, nonostante avessi portato con me la terapia di emergenza, ho dovuto ricorrervi solo in un’occasione e non con la frequenza che temevo. Rispetto al viaggio effettuato a gennaio a Zanzibar anche il volo intercontinentale è stato tollerato decisamente meglio. Va inoltre sottolineato che dal mese di agosto seguo una profilassi farmacologica con Adepril 50 mg, Ajovy, Azalia e Metarelax 2 cp, che potrebbe aver contribuito a contenere l’andamento della cefalea durante l’intera esperienza.

Gaia La Spina, psicologa ed emicranica