Il contraccettivo sottocutaneo, ideale per la donna moderna
E' arrivato anche in Italia il metodo contraccettivo che potrebbe rivoluzionare le abitudini di molte donne, soprattutto le più giovani e indaffarate, e cancellare il rischio di fatali dimenticanze. Si tratta dell'etonogestrel, un derivato sintetico ad azione progestinica, rilasciato attraverso un "bastoncino" impiantato con una facile iniezione sotto la cute del braccio. L'efficacia è garantita per 3 anni, durante i quali la comune pillola anticoncezionale diventerà un lontano ricordo, ed in ogni momento sarà possibile fare marcia indietro tornando rapidamente alla normale fertilità. Il livello di sicurezza di questo nuovo contraccettivo è altissimo, tanto che l'indice di Pearl (che calcola il rapporto tra uso dell'anticoncezionale e gravidanze registrate in un anno) è pari quasi a zero, e l'assenza di estrogeni fa sì che possa essere utilizzato anche dalle donne che non assumono questi ormoni perché affette da emicrania con aura, diabete complicato, ipertensione grave, o che siano forti fumatrici, specie oltre i 35 anni. Inoltre, esso è tollerabile anche dalle donne che allattano o che hanno subito un'interruzione di gravidanza. Il metodo ideale in senso assoluto, è bene precisarlo, non esiste. L'etonogestrel amplia il ventaglio di scelta a disposizione della donna, ma, come tutti gli altri contraccettivi, ha dei pro e dei contro. Gli aspetti positivi sono evidenti: l'efficacia pressoché totale,l'effetto prolungato, la rapida efficacia contraccettiva (24 ore dopo l'innesto), l'assenza di complicazioni. D'altro canto, esistono effetti collaterali che possono manifestarsi in particolare durante o dopo la rimozione del contraccettivo: alterazioni del ciclo mestruale, mestruazioni più lunghe del solito, aumento eccessivo di peso, acne, irritazioni cutanee e cefalea.
A differenza di molti altri anticoncezionali che la donna può gestire in modo autonomo, l'inserimento e la rimozione dell'impianto non sono procedimenti attuabili da qualsiasi medico, ma solamente da specialisti, abilitati e provvisti di specifiche competenze, in ambito ambulatoriale. L'operazione avviene con una modesta anestesia locale nella sede di inserzione (l'avambraccio non dominante), l'innesto non è visibile, ma si avverte al tatto e lascia una invisibile in cui vive e lavora, consigliare il metodo più adatto. Senza dubbio, alla base della scelta del contraccettivo sottocutaneo deve esserci una progettualità a medio-lungo termine: pensiamo alla studentessa che ha stabilito un impegnativo percorso di studi o alla donna in carriera che si vuole dedicare in modo esclusivo al lavoro, almeno per un certo periodo di tempo, ma anche alla donna che ha già avuto figli, non ne desidera più e vuole vivere una sessualità senza stress. Al contrario, chi desidera solo una contraccezione a breve termine o saltuaria non si farà certamente impiantare questo "erogatore" di progestinico a durata triennale. Ci sono poi altri due aspetti rilevanti da prendere in considerazione. Il contraccettivo sottocutaneo può rappresentare uno strumento prezioso nel controllo delle gravidanze delle giovanissime, un fenomeno sempre più diffuso (ad esempio in Gran Bretagna) soprattutto per la dimenticanza nell'assumere la pillola, e allo stesso tempo consentire la riduzione della spesa sociale (rispetto ad altre forme di contraccezione che sono mediamente più costose). Soffermandoci sul rapporto tra la donna italiana e la contraccezione, ciò che colpisce di più è l'incertezza: molte connazionali, infatti, adottano un metodo, poi lo interrompono, lo cambiano, infine magari ci ripensano e tornano indietro oppure passano a sperimentarne un terzo. Sono cioè alla ricerca di una propria "identità contraccettiva" e in questo devono essere aiutate dal ginecologo e da una corretta informazione sull'argomento. Negli ultimi anni, però, la consapevolezza della donna italiana sul tema è cresciuta e avere una freccia in più al proprio arco, il contraccettivo sottocutaneo, non potrà che rendere felici coloro che non hanno ancora trovato un metodo soddisfacente.
Roberto Nappi