Dott.ssa, avete condotto uno studio sul ruolo del microbiota in una popolazione di bambini con emicrania: cos’è esattamente il microbiota e perché è importante studiarlo nell’emicrania?

Il microbiota intestinale è l’insieme dei microrganismi presenti nel nostro sistema digerente. L’equilibrio tra le varie specie di microganismi è fondamentale per la salute del nostro intestino. Un’alterazione di questo equilibrio può associarsi a infiammazione intestinale e alterazione della permeabilità della parete dell’intestino. L’emicrania è una malattia la cui patogenesi non è esattamente conosciuta, ma che coinvolge dei meccanismi infiammatori. Inoltre, nei pazienti con emicrania in corso di attacco possono osservarsi dei sintomi gastrointestinali come nausea e vomito. Abbiamo pensato di studiare il microbiota intestinale nei pazienti con emicrania per capire se ci fossero delle connessioni tra questa malattia, la disbiosi e l’infiammazione intestinale.

Ci potrebbe spiegare meglio cosa è questo “asse intestinocervello” di cui tanto si parla?

Per “asse intestino-cervello” si intende un sistema di comunicazione tra il sistema gastrointestinale e il nostro cervello. Questo sistema è bidirezionale, cioè comunica in entrambe le direzioni, questo vuol dire che l’intestino può influenzare alcuni processi cerebrali e viceversa. Il sistema è formato da diversi protagonisti: a livello intestinale abbiamo il microbiota che produce una serie di sostanze capaci di agire su terminazioni nervose locali (tanto da parlare di asse microbiota-intestinocervello). La connessione tra sistema enterico e nervoso coinvolge anche ormoni, sistema immunitario il sistema nervoso autonomo. Tramite questa rete di connessione, la salute dell’intestino può influenzare direttamente la salute nel nostro sistema nervoso e viceversa.

Avete individuato la presenza di una disbiosi nell’intestino dei vostri pazienti: potrebbe spiegarci meglio che significa questo termine e che ripercussioni ha sulla cefalea dei nostri bambini?

La disbiosi intestinale è una condizione di squilibrio microbico causata da una crescita eccessiva di batteri “cattivi” all’interno dell’intestino. Questo disequilibrio può portare alla produzione di sostanze che causano infiammazione e alterazione della permeabilità intestinale. Nei bambini affetti da emicrania, la presenza di disbiosi può suggerire un’alterazione della salute dell’intestino e quindi dell’asse intestinocervello. Studiare queste alterazioni nei soggetti giovani, appunto pediatrici, consente di studiare l’emicrania in una fase molto precoce, quando si sente meno l’impatto di altri fattori determinanti il decorso dell’emicrania nel tempo (anni di emicrania, uso prolungato di farmaci) e fattori che possono influenzare la salute del nostro intestino e microbiota (stile di vita tra cui fattori alimentari, stress).

Sempre tra i risultati, avete individuato anche un’alterazione della permeabilità intestinale. Anche in questo caso, potrebbe spiegarci bene di che cosa si tratta e perché ciò potrebbe essere importante per il mal di testa?

Lo squilibrio della flora intestinale può causare un’infiammazione della mucosa intestinale che compromette l’integrità della barriera intestinale. L’effetto finale è un aumento della permeabilità intestinale, condizione comunemente conosciuta come “leaky gut” (intestino permeabile). La barriera intestinale agisce come un filtro selettivo, consentendo il passaggio di nutrienti e bloccando il passaggio dall’intestino alla circolazione sanguigna di tossine e agenti patogeni. Nei pazienti emicranici, un aumento della permeabilità intestinale potrebbe causare il passaggio di molecole indesiderate come tossine, batteri, agenti alimentari nel flusso sanguigno e da qui raggiungere aree del nostro cervello che possono generare dolore. Questa è un’ipotesi che andrebbe confermata con ulteriori studi.

Esistono degli esami che si possono fare per conoscere la salute del proprio microbiota e a chi li consiglierebbe di fare tra i soggetti emicranici?

Il microbiota intestinale può essere studiato attraverso un esame delle feci. Attualmente, però, questo esame non viene consigliato di routine nei soggetti con emicrania. Questo perché i risultati del nostro studio hanno bisogno di ulteriori ricerche per poter essere confermati e per poter rendere disponibili analisi da eseguire su popolazioni più ampie di pazienti.

Esistono dei modi per rimediare ad eventuali alterazioni intestinali come quelle che voi individuate nella popolazione di riferimento? Chi li dovrebbe proporre, il medico che segue il paziente per la cefalea o c’è un’altra figura preposta?

Come per qualsiasi individuo, ma ancora di più se si soffre di emicrania, si raccomanda uno stile di vita accompagnato da un’alimentazione varia ed equilibrata, un adeguato apporto idrico e attività fisica. Queste cose, insieme, contribuiscono alla salute del nostro organismo compresi cervello e intestino. I risultati del nostro studio suggeriscono infatti che prendersi cura anche del nostro apparato gastrointestinale può essere di supporto nei bambini emicranici. Il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta possono invece suggerire l’uso di probiotici o variazioni dell’alimentazione, in presenza di sintomi che possono chiaramente suggerisce la presenza di disbiosi (per esempio diarrea o stitichezza, dolori addominali, flatulenza, nausea, sindrome dell’intestino irritabile).

 Intervista  a cura di Roberto Nappi