Ben ritrovati amiche e amici, e benvenuta estate, che, dopo il primo mese, già si preannuncia battere tutti i record di temperatura degli anni precedenti. Argomento troppo interessante per non parlarne, ma procediamo con ordine. Prima di tutto come di consueto, un aggiornamento e una considerazione su un argomento che vi sta molto a cuore: i nuovi farmaci. Ormai l’eptinezumab inizia ad essere disponibile quasi ovunque e sicuramente ai pazienti è offerta una possibilità in più. La maggioranza dei centri in cui il farmaco non è disponibile ha problemi di carattere burocratico legato alle gare d’appalto per l’acquisto del farmaco, che a differenza degli altri anticorpi monoclonali è a carico della struttura ospedaliera (quindi segue una procedura tutta sua), ma si tratta di intoppi che vanno via via risolvendosi, ormai è solo una questione di tempo. Paradossalmente, per un farmaco che inizia a circolare senza intoppi nei centri cefalee ce ne sono altri che invece stanno avendo dei problemi, anch’essi burocratici. Il sito dell’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco) negli ultimi mesi ha generato i piani terapeutici con durate minori rispetto a quanto previsto, per un baco informatico, ormai risolto. Ciò ha comportato dei disallineamenti rispetto al calendario prestabilito di cura e sospensione, ma come vi dicevo, per ora il problema sembra non ripresentarsi più, ma vi prego di tenerci informati se constataste altre anomalie. Per quel che potremo, raccoglieremo le vostre segnalazioni e proveremo a darvi seguito. Purtroppo, per ora, continua a latitare la rimborsabilità dei gepanti e la cosa inizia davvero a indispettire più di un paziente che li attende con ansia. Di contro, però, fioccano le sperimentazioni cliniche che consentono a sempre più pazienti di poter entrare in contatto con queste interessantissime molecole dall’indicazione duale, come sintomatico per la fase acuta e come profilassi di lungo periodo. Certo, pure le sperimentazioni hanno degli enormi limiti, di reclutamento e di durata, ma, come di dice, “piuttosto che niente, meglio piuttosto”! Come già detto in precedenza, continueremo a testimoniare l’esigenza sentita da parte di tanti pazienti di avere a disposizione questi nuovi farmaci attraverso il Sistema Sanitario Nazionale, sperando sempre che tale tediosa testimonianza possa presto cessare. Un’altra nube si addensa all’orizzonte e speriamo non sia un nembo carico di pioggia, quanto piuttosto un cirro estivo, di quelli che si vedono in montagna nei bei giorni di sole. Mi riferisco alla recente approvazione dell’Autonomia Differenziata, che consentirà alle Regioni maggiore autonomia di spesa, nel rispetto dei livelli minimi di prestazione. Insomma, le regioni non potranno togliere servizi, ma solo aggiungerne di più. Purtroppo, però ciò si realizza in uno scenario in cui molte regioni già non riescono a rispettare i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e una contrazione dei trasferimenti dello Stato centrale potrebbe comportare un ulteriore impoverimento dell’offerta, soprattutto per una condizione così sfuggente e non letale quale la cefalea. Come dicevamo prima, speriamo ciò non si verifichi, ma resteremo vigili osservatori anche in tal senso. Come sempre, segnalateci ogni problema per permetterci di esservi a fianco.
Finito il solito “pistolotto” iniziale (spero non lo odiate troppo, ma lo reputiamo un atto dovuto), veniamo ai contenuti del presente numero. Nel numero precedente vi invitavo a farci sapere se potesse essere di vostro interesse approfondire la questione climatica e la sua relazione con la cefalea. Bene, la proposta è piaciuta, il clima pure è stato (s)favorevole, date le temperature record registrate ultimamente; quindi, abbiamo deciso di dedicare un approfondimento alla questione. Lo fa la dottoressa Chiara Abagnale, neurologa del Centro Cefalee del Polo Pontino della Sapienza, che ci spiega cose dice la letteratura scientifica a riguardo (spoiler, il caldo di questi giorni è davvero micidiale), i perché di questa relazione e come fare a proteggerci.
Passiamo poi all’intervista del nostro Roberto Nappi, questa volta ha avuto uno scambio di domande con Roberta Passerini, esponente di Cittadinanzattiva e membro del Tribunale per i Diritti del Malato (TDM) di Roma. Il pretesto per questa chiacchierata è stata la recente pubblicazione di uno studio SWG commissionato proprio dall’organizzazione a tutela dei cittadini sull’uso e la diffusione dei cosiddetti farmaci generici, che in realtà si chiamano Equivalenti, proprio perché valgono tanto quanto gli originali, ma costano meno e consentono un risparmio alle Regioni e ai cittadini. Eccetto gli anticorpi monoclonali, tutti i farmaci per le cefalee hanno degli equivalenti in commercio, la cui diffusione è talmente ampia che spesso l’originale neanche più lo si trova in giro per le farmacie. Spesso i pazienti ci chiedono se fidarsi, bene, la risposta è chiaramente sì.
Per la rubrica Amarcord, recuperiamo un articolo del dicembre 2006 a firma di chi vi scrive in questo momento, non per autocitarsi, ma per constatare che passano gli anni e a volte le difficoltà diagnostiche restano le stesse: parliamo degli errori diagnostici a carico della nevralgia del trigemino, la cui diagnosi è clinica, ma chissà come mai, viene sempre travisata, creando una sovrastima del problema che non consente di intraprendere tempestivamente le cure più appropriate (una diagnosi sbagliata porta spesso a una cura altrettanto scorretta).
Infine, torna la rubrica cefalea in cucina, con la nostra dottoressa Eleonora di Pietro, che so vi era mancata. Questa volta ci parla degli Omega-3 e del loro ruolo nel combattere la cefalea. In fondo, quale periodo migliore per mangiare un po’ più di pesce? Come sempre, spero che gli argomenti siano di vostro gradimento. Buona lettura e fateci conoscere i vostri commenti.
Dott. Cherubino Di Lorenzo
Direttore Scientifico Cefalee Today