Il giorno 10 aprile è stata strappata la vita del dottor Paolo Rossi, da sempre vicino alla Fondazione CIRNA, ad Al.Ce. Group e ad ogni singolo paziente con cui giungesse a contatto. Paolo era un medico specialista in Neurologia, Dottore di Ricerca, Ricercatore Aggregato presso il Consorzio Universitario per lo Studio dei Disturbi Adattativi e della Cefalea, unico membro medico del direttivo della European Headache Alliance (la Federazione di tutte le associazioni di pazienti cefalalgici europee), membro del Gruppo d’interesse sulla Cefalea a Grappolo della Società Internazionale delle Cefalee, oltre che Responsabile del Centro Cefalee dell’INI di Grottaferrata, che lui contribuì a creare 20 anni orsono. Ma soprattutto, era un uomo che sapeva farsi voler bene.

Ad un mese dalla sua scomparsa, in una toccante commemorazione tenuta presso la Struttura sanitaria in cui lavorava, sono state scoperte due targhe in sua memoria e gli è stato intitolato il Centro Cefalee a cui aveva dedicato tutta la sua vita professionale, ma non quella privata, ricchissima di affetti ed interessi.

Di seguito, riportiamo 13 ricordi, frasi e pensieri ricevuti da pazienti e colleghi all’indomani della ferale notizia. Saranno tutti in forma anonima, perché ricevuti privatamente dai membri della redazione e senza l’esplicita autorizzazione alla pubblicazione.

1 - "Ricordo i suoi occhi azzurri, grandi e sinceri, la prima volta che li vidi. Ero arrivata lì sfiduciata e spaventata. Invece mi bastò essere accolta da lui, guardarlo negli occhi e capire che finalmente ero arrivata nel posto giusto. Avevo trovato comprensione per la mia condizione, poi scoprii che oltre a ciò c’era un medico che non mollava mai la presa, sempre puntuale e disponibile, sempre alla ricerca di nuove soluzioni studiate appositamente per me, per aiutarmi a stare meglio" (una paziente).

2 - "Paolo, chi ha avuto l’enorme piacere di incontrarti ricorda senza ombra di dubbio la tua forza, la tua determinazione, il tuo entusiasmo, la tua grinta, la tua allegria, la tua generosità, il tuo altruismo, che facevano di te un uomo buono e onesto. Queste doti hanno fatto sì che fossi un medico straordinario e un fine ricercatore, sempre attento e disponibile verso i pazienti, nel costante sforzo di alleviare le loro sofferenze" (un collega).

3 - "Che brutta cosa che ho scoperto, non ci credevo, ho voluto verificare, mi ha lasciato uno dei miei punti di riferimento. Lascia un’eredità professionale e morale difficile da portare avanti per chi dovrà sostituirlo, ci aveva abituati tutti ad esser seguiti con comprensione ed attenzione che non si trovano in giro. Aveva sempre un punto di vista lucido su ogni cosa che gli dicevo, che fosse un sintomo, uno stato d’animo, un fatto buffo che mi era accaduto. Sarà insostituibile" (una paziente).

4- "Grande professionista, studioso, uomo di cultura, mai banale, grande comunicatore, ironico, caustico, controcorrente, libero" (un collega).

5 - "La tragica notizia di questa prematura e inattesa scomparsa mi ha lasciata senza parole, sono profondamente addolorata, stimavo molto il Dott. Rossi, persona di grande professionalità e umanità, l’unico tra tanti che è riuscito nel tempo a comprendere e a controllare la mia cefalea. Perdo una persona cara, non posso definirlo amico perché il nostro era un rapporto solo di natura professionale, ma ogni volta che lo vedevo sapevo di incontrare una persona che ci teneva davvero a che io stessi meglio" (una paziente).

6 - "Eri il migliore di tutti noi, lo sapevamo, era così e non c’era partita. Tu, da gran signore qual eri, per non far pesare la tua superiorità, ti eri elegantemente sottratto da ogni forma di competizione professionale, avendo chiaro quale fosse il fine della tua missione e dedicandoti solo a quello: il bene di ogni paziente" (un collega).

7 - "Sono estremamente colpita da questa notizia. Con il dott. Rossi si era instaurata una buona e vera ‘collaborazione’ per combattere questo male e soprattutto nei miei confronti ha rispettato con estrema professionalità le tante esigenze che gli avevo manifestato. Si capiva che ci teneva veramente a me, non era solo una questione di modi, non era un fatto formale, voleva veramente che io stessi meglio e faceva di tutto perché ciò accadesse. È davvero un grande dispiacere" (una paziente).

8 - "Amavi la polemica, ma non per vezzo, per te era solo uno strumento di crescita e confronto. Purtroppo, non sempre venivi capito, per questo eri talvolta inviso, ostacolato o odiato, proprio tu che te ne stavi tranquillo per fatti tuoi, senza mai sovraesporti, senza mai cercare visibilità, sempre mandando avanti gli altri, per dare a loro gratificazioni, soddisfazione e gloria. Anche la gratitudine che i tuoi pazienti manifestavano la trovavi un po’ fuori luogo. A te bastava sentirti a posto con la tua coscienza, sapere di aver lavorato bene, aver soddisfatto la tua curiosità e la tua voglia di metter le cose a posto" (un collega).

9 - "Paolo, un uomo prima che medico, come pochi ce ne sono. Sempre disponibile ad aiutare chiunque stesse male. Una persona splendida disposta ad ascoltare chi gli stava di fronte mettendoti a tuo agio, come con un amico prima che come paziente. Ciao Paolo, grazie per quello che hai fatto, ti porterò sempre nel cuore" (un paziente).

10 - "Ho sempre stimato molto il dottor Rossi, lo vedevo sempre attivo, sempre in giro, sempre sorridente, pronto a farci sorridere pure a noi quando eravamo sotto stress al lavoro. Certe perdite non le puoi capire, certe fortune le capisci solo quando non le hai più, noi siamo stati tutti fortunati a lavorare con lui" (una dipendente della Clinica in cui lavorava).

11 - "Il dottor Rossi è stato il mio dottore per anni. Sono molto, molto dispiaciuta, perché era bravissimo e tutti noi abbiamo perso una persona capace di aiutarci, un dottore che ti infondeva speranza, con il quale potevi provare sempre nuove strade, nuove profilassi, fino a trovare quella migliore. A Tutte le persone emicraniche che ho conosciuto consigliavo il Dottor Rossi, come il migliore. Un dottore prezioso. Sentiremo la sua mancanza!" (una paziente).

12 - "Grazie per avermi aiutato a combattere e ad affrontare il male della mia vita: l’emicrania! Grazie per la sua professionalità, cortesia e disponibilità! Grazie per le parole di “conforto nel dolore” e per le cure mirate a combattere un “male invisibile” ma decisamente disabilitante. Grazie per avermi fatto vivere una “vita normale” nei limiti delle mie possibilità. Grazie per avermi concesso la possibilità con le sue cure, e finché ce l’ho fatta, di svolgere il lavoro che amavo. Grazie di tutto dottore: non la dimenticherò MAI! MAI!MAI!" (un paziente).

13 - "Ho saputo quello che è successo solo ora. Ero in cura da lui per l’emicrania e mi dispiace immensamente, un medico presente e competente, mi ha aiutato molto e quando le terapie non funzionavano è sempre stato davvero disponibile. È una perdita enorme. Condoglianze alla famiglia" (una paziente).