Cefalea e Ramadan: un binomio frequente ma non insormontabile

Siccome nel numero precedente abbiamo parlato della cefalea associata ai pasti natalizi, essendo ancora in corso il Ramadan, ricorrenza sacra per i musulmani di tutto il mondo, non potevamo non affrontare la relazione tra questo periodo e il mal di testa. Si tratta di un periodo caratterizzato da un’astensione da cibo, bevande e fumo che dura dall’alba al tramonto per circa un mese. Questa pratica religiosa modifica il ritmo quotidiano e le abitudini alimentari, con alcuni inconvenienti, tra cui l’insorgenza o l’esacerbazione della cefalea. Ma perché il digiuno del Ramadan è spesso associato al mal di testa e cosa si può fare per gestirlo al meglio? La correlazione tra digiuno e cefalea non è una novità. Già in passato, diversi studi avevano evidenziato come l’astensione prolungata dal cibo potesse scatenare il mal di testa anche in persone che non ne soffrivano abitualmente. Pure per altre pratiche religiose, come lo Yom Kippur ebraico, al digiuno può associarsi la cefalea. Durante il Ramadan, questa tendenza sembra accentuarsi, soprattutto nei primi giorni di digiuno. Diverse ricerche hanno infatti dimostrato un aumento della frequenza degli attacchi di emicrania durante questo periodo. Uno studio in particolare ha rilevato che oltre la metà dei partecipanti con emicrania ha avuto un attacco proprio nel primo giorno di Ramadan, spesso durante le ore di digiuno. Ciò accade per varie ragioni:

· Disidratazione: Non bere nelle ore di sole, porta alla disidratazione. La mancanza di liquidi influisce negativamente su diverse funzioni corporee, inclusa la circolazione cerebrale, e può essere un importante fattore scatenante della cefalea.

· Variazioni della glicemia: Il digiuno comporta un abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue (ipoglicemia). Questa fluttuazione può essere percepita dal corpo come uno stress e innescare il mal di testa.

· Astinenza da caffeina: Molte persone consumano regolarmente caffè o altre bevande contenenti caffeina. La brusca interruzione dell’assunzione durante il Ramadan può indurre la cosiddetta “cefalea da sospensione di caffeina”, un mal di testa pulsante e fastidioso.

· Cambiamenti nel ritmo sonno-veglia: Durante il Ramadan, spesso si assiste a una modificazione degli orari di sonno e veglia, con veglie prolungate e sonno frammentato. Questa alterazione dei ritmi circadiani può contribuire all’insorgenza della cefalea.

· Fattori ormonali e neurochimici: Alcuni studi recenti hanno esplorato il ruolo di specifici biomarcatori nella cefalea da digiuno. Ad esempio, è stato osservato durante gli attacchi di cefalea indotti dal digiuno nel primo giorno di Ramadan un aumento del livello plasmatico del CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), il neuropeptide coinvolto nella patogenesi dell’emicrania, suggerendo un possibile meccanismo sottostante.

Pertanto, chi soffre già di emicrania può sperimentare un peggioramento dei propri sintomi durante il Ramadan in termini di frequenza, intensità e durata degli attacchi, specialmente nella prima parte del mese. Tuttavia, è interessante notare che questa tendenza sembri attenuarsi con il progredire del Ramadan, forse per un progressivo adattamento del corpo al nuovo regime alimentare e di sonno.

Un’altra osservazione interessante inerente al rapporto tra cefalea e Ramadan riguarda l’identificazione di un mal di testa che insorge dopo l’Iftar, il pasto serale che interrompe il digiuno. Questa cefalea post-prandiale, che si manifesta entro 4 ore dalla rottura del digiuno, è diversa dalla classica cefalea da digiuno, che di solito insorge dopo un periodo di astensione prolungato dal cibo, in genere 16 ore circa.

Nonostante la frequenza della cefalea associata al Ramadan, esistono diverse strategie che possono aiutare a prevenirla o a gestirla:

· È fondamentale bere a sufficienza durante le ore non di digiuno, privilegiando l’acqua ed evitando bevande zuccherate.

· Se si è consumatori abituali di caffeina, è consigliabile ridurre gradualmente l’assunzione nelle settimane precedenti il Ramadan per minimizzare i sintomi da astinenza.

· Durante l’Iftar e il Suhoor (il pasto che precede l’alba), è preferibile consumare pasti equilibrati e non eccessivamente abbondanti, evitando cibi troppo grassi o zuccherati. Pure i fritti sarebbero da evitare.

· Cercare di mantenere un ritmo sonno-veglia il più regolare possibile, anche se gli orari del Ramadan possono renderlo difficile.

In conclusione, la cefalea è un disturbo comune durante il Ramadan, influenzata da una serie di fattori fisiologici e abitudinali. Essere consapevoli di questi meccanismi e adottare strategie preventive e di gestione adeguate può aiutare i fedeli a vivere questo importante periodo religioso con maggiore benessere. E’ bene ricordare sempre che il consulto con un professionista sanitario è fondamentale per chi soffre di cefalea cronica o persistente.

A cura della Dott.ssa Eleonora Di Pietro,
Biologa nutrizionista - Associazione Eupraxia