Buongiorno a tutti.
Nico, spero di esprimere bene ciò che voglio dire, ce l'ho molto chiaro dentro di me come sensazione ma si sa che poi è diverso quando cerchi di trasformarlo in parole.
Per anni ho cercato ho avuto paura a spostarmi da casa, per me stare a casa MIA voleva dire essere al sicuro.
Dico casa mia perchè prima del 1979 casa mia non era un posto dove mi sentissi al sicuro, anzi, li era il posto dove non solo mi sentivo peggio ma mi sentivo anche più in pericolo. Ho anche un altro pensiero da dire su questa cosa e ti farò ridere quando avrò il tempo di raccontarlo.
Questo vorrei anche fosse Sandra a leggerlo e spero arrivi nella giornata di oggi a fare un giretto qui così lo leggerà anche lei.
Ma torniamo al fatto che per me spostarmi da casa era molto difficile.
Per anni mi spostavo da casa solo se poi fossi tornata a casa la sera, facevo rarissime eccezioni nel caso fossi con una persona fidatissima e se il posto dove venivo ospitata lo sentissi capace di tutelarmi.
Arrivo ai giorni dei primi viaggi che dovevo fare per Al.Ce. e mica parlo dei viaggi di Feffe che vola dall'America all'Inghilterra. Io parlo di viaggi fatti tutti in Italia, ma lo stesso per me erano come se dovessi andare in Australia.
Sinceramente se avessi dovuto spostarmi per me, forse non avrei preso la decisione di superare queste mie paure, ma c'era da difendere una intera categoria di persone uguali a me ed è anche per questo che ho pensato "devi farcela".
Ora mi viene da ridere per come sembra tragica la cosa, ma se ritorno indietro a come stavo allora pensavo proprio di avere di fronte l'impresa più pericolosa della mia vita.
Non so come sia cambiato questo pensiero dentro di me, mi ha aiutato molto il pensiero che se mi fosse successo qualcosa ci sarebbe sempre stato qualcuno che si sarebbe occupato di me. Così è stato.
Se viaggiavo in auto come quasi sempre facevo le prime volte ero al sicuro, guidavo io quindi il mal d'auto non poteva venirmi e se avessi avuto da vomitare per il vomito dovuto all'emicrania mi sarei fermata e avrei fatto ciò che dovevo.
Partivo sempre il giorno prima perchè dovevo avere il tempo di viaggiare con comodo e senza fretta.
Poi è arrivato il momento che ho deciso che dovevo provare con il treno. Li è stato un delirio. Quando mi capitava un treno che dondolava, stavo talmente male che collassavo, ricordo la prima volta che andai a Roma e il tratto Bologna Firenze pieno di montagne non so perchè il treno dondolava ancora di più, almeno così sentivo io e purtroppo questo mi faceva collassare così a Firenze mi mettevano giù dal treno perchè secondo loro avrei dovuto tornare indietro. Mai sono tornata indietro, io ero a Roma che dovevo andare e se andavo a Napoli la stessa cosa succedeva tra Roma e Napoli, ma li non avevo grossi problemi, perchè quando mi mettevano giù a Napoli ero arrivata.
Andava bene quando ero da sola, ma se ero in compagnia era un problema, perchè la persona che era con me si spaventava tantissimo. Ricordo Graziella (una ragazza del gruppo di Ferrara) e anche un altra persona che ha fatto un viaggio con lei per andare in Senato nel lontano 2008.
Graziella però l'ho vista più spaventata e ce ne ho messo un po' per tranquillizzarla. Il capotreno non ha sentito ragioni e ha chiamato il medico il quale ha detto che sarei dovuta scendere a Bologna (tornavamo da Firenze per un convegno). Ho detto a Graziella che lei avrebbe dovuto continuare il viaggio e che io stavo bene, ma lei è scesa con me.
Non ti dico i miei viaggi con in borsa un bel po' di sportine della Coop perchè molte volte non arrivavo al bagno. La volta che sono andata all'Audizione in Regione Lombardia sono arrivata talmente sfinita che se ne sono accorti tutti che non avevo neppure il fiato per respirare.
Quando non era il MDT a rendere il viaggio complicato ci si metteva il tempo come quella volta che dovevo andare ad un convegno a Bologna, il pomeriggio e la notte prima è venuta una bufera di vento e neve che aveva buttato giù molti alberi in città. Partivo in treno da Ferrara e ho fatto bene a prendere il primo treno delle 5 e qualche minuto così avevo un po' di tempo nel caso ci fossero stati problemi. I problemi ci sono stati a S. Pietro in Casale, siamo stati fermi in stazione per 2 ore per problemi alla linea. Poi una volta arrivata a Bologna non ti dico i taxi, c'era una coda interminabile e siccome al tempo stavo in piedi (anche adesso è così anche se con il bastone vado molto meglio) per miracolo e dovevo fare attenzione a dove mettevo i piedi e se c'era neve preferivo scegliere camminare dove ci fosse stato un po' d'acqua. Anche qui mi scappa un po' da ridere, perchè quando sono arrivata al convegno prima della scala quello che io pensavo essere in velo d'acqua si è palesato come un tratto che andava in discesa, così ormai che c'ero ho pensato di continuare a camminare. Mi sono ritrovata bagnata fin quasi al ginocchio.
Ho riso come poche volte e hanno riso anche quelli che mi hanno accolta. Però io ero felice come non mai.
E come dimenticare la volta che sono andata al convegno ad Aosta organizzato da una persona che al tempo faceva parte di Al.Ce.
Avevo portato con me tutto il materiale per il convegno ed erano 2 valige piene di fotocopie. Ancora ci dovrebbe essere nel forum lo scritto che racconta di quel viaggio. Era il 2006 o 2007 e al tempo gli ascensori erano un miraggio. Così quando dovevo scendere le scale invece di portare le due valige le facevo rotolare giù dalle scale a furia di pedate. La cosa più difficile era quando le scale dovevo salirle.
Queste e tante altre sono le avventure che ho vissuto, ma se tornassi indietro le rifarei tutte.
E' stato troppo bello superare quelle che erano le mie paure, superate tutte con un pensiero - Vai pure perchè non stai andando sulla luna, ci sono migliaia di persone che fanno quello che fai tu e i limiti, ricordalo sempre, sono quelli che la tua mente ti pone - .
Ecco, questo è ancora quello che mi dico ogni volta.
E ogni volta che tornavo da un viaggio abbastanza complesso mi dicevo sempre questa frase che dicevano in una pubblicità dove un uomo nuotava in una piscina piena di ghiaccio e neve: "sono le condizioni peggiori a rendere le prestazioni straordinarie".
Ecco cara Nico e cara Sandra, io mi sono sentita di fare tantissime prestazioni straordinarie e piano piano negli anni guardando nel mio passato ne ho trovare tantissime altre di queste prestazioni che non posso raccontare neppure a me stessa perchè mi provocherebbero dolori immensi. Ma sono custoditi bene nel mio cuore perchè sono quella che sono anche per quello che ho vissuto.
E per quello che riguarda i viaggi c'è la nostra Feffe, lei si che ne ha fatti anche di quelli che l'hanno portata lontano e non senza fatica.
Io li non sarei capace di farli da sola, perchè non saprei farmi capire.
Ma chissà, mai dire mai.